Intelligenza artificiale applicata all’analisi e la medicina di precisione sono le nuove armi a disposizione per contrastare l’epilessia
Intelligenza artificiale applicata all’analisi, interpretazione e refertazione dell’EEG quali i benefici e i rischi; la medicina di precisione tra farmaci, chirurgia e terapia genica nel trattamento dell’Epilessia, e, ancora, i risultati di uno studio italiano sulla prevalenza delle mutazioni monogeniche nelle Encefalopatie Epilettiche e dello Sviluppo, sotto l’egida della Commissione Genetica della LICE: questi i temi al centro della 47° edizione del Congresso Nazionale della LICE, Lega Italiana Contro l’Epilessia, alla presenza di oltre 700 specialisti in branche neurologiche.
Secondo i dati emersi da un recente studio pubblicato sulla rivista Jama Neurology a cura di numerosi esperti internazionali, tra cui il prof. Harald Aurlien, tra i relatori al Congresso, mostrano come la valutazione dell’EEG con l’Intelligenza artificiale sia in linea con la refertazione effettuata da esperti, ma i cui risultati vanno ancora rivalutati da un occhio umano esperto. Gli Autori, quindi, concludono che in futuro ci saranno buone possibilità di refertare in modo affidabile utilizzando l’IA, e questo è particolarmente utile nei Paesi a basso reddito dove non ci sono elettroencefalografisti esperti o in quelle strutture dove si effettuano molti esami ma non è disponibile personale esperto a sufficienza.
Secondo evidenze scientifiche circa il 30% delle persone ricoverate in un dipartimento di emergenza per un disturbo della coscienza presenta delle manifestazioni critiche di tipo epilettico, che nel 90% dei casi non si manifestano con sintomi convulsivi e possono quindi essere diagnosticate solo con l’EEG.
“Gli algoritmi di intelligenza artificiale – spiega Stefano Meletti, Direttore della Struttura complessa di Neurologia e Professore Associato di Neurologia presso l’Università di Modena e Reggio Emilia – possono analizzare i dati dell’elettroencefalogramma (EEG) continuo per rilevare la presenza di una eventuale attività epilettica e prevedere o segnalare l’insorgenza di crisi. Questi modelli predittivi integrano diverse variabili cliniche, come i dati demografici del paziente, le comorbidità, le caratteristiche EEG e le risposte al trattamento, per stimare il rischio di esiti avversi come sequele neurologiche o la mortalità. L’identificazione precoce dei pazienti ad alto rischio può guidare un monitoraggio intensivo e interventi mirati per migliorare gli esiti e ridurre al minimo le complicanze a lungo termine”.
Non solo Intelligenza artificiale ma anche medicina di precisione, tra farmaci innovativi, tecniche chirurgiche e terapia genica, tra i focus principali affrontati durante il Congresso LICE: la neurologia di precisione punta a individuare il più efficace trattamento da applicare per quella specifica Persona con Epilessia e, oltre alle consuete informazioni ricavate dall’anamnesi del paziente, dall’esame clinico, dalla diagnostica per immagini, utilizza anche informazioni non tradizionali come quelle genomiche. La conoscenza del difetto genetico, alla base di una specifica forma di Epilessia, può orientare l’uso di un farmaco specifico per quella mutazione e lo sviluppo di nuove terapie in grado di modificare la malattia. Anche la chirurgia offre risultati sempre più promettenti nella riduzione delle crisi nei soggetti con Epilessia focale resistente ai farmaci, ma anche in quelli farmacosensibili, liberandoli dal fardello della terapia farmacologica per tutta la vita. Inoltre, la miglior conoscenza delle forme sindromiche porta ad un approccio assolutamente su misura per ogni paziente.