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Nasce TMW, il Consorzio per la gestione dei rifiuti tessili

Pitti Immagine Filati: l’88esima edizione sarà dall’8 al 10 febbraio. Le collezioni P/E 2022 di filati e accessori per la maglieria saranno presentate negli spazi espositivi della Stazione Leopolda di Firenze

SAFE presenta TWM (Textile Waste Management), la nuova società consortile che trasferisce anche in ambito tessile la ventennale esperienza di economia circolare

Mentre il settore tessile attende, l’entrata in vigore del regolamento EPR – Responsabilità estesa del Produttore – le imprese hanno già da tempo inserito la circolarità come asset fondamentale della loro strategia di sviluppo, in largo anticipo sulla normativa. E’ su queste radici che SAFE presenta TWM (Textile Waste Management), la nuova società consortile che trasferisce anche in ambito tessile la ventennale esperienza che il principale hub italiano di economia circolare ha già espresso nella gestione delle filiere di pneumatici fuori uso, batterie esauste e rifiuti elettrici ed elettronici. Costituito nel 2023 insieme a Envalue Consulting, società di consulenza che raccoglie in un’unica realtà professionisti altamente specializzati nei settori ambientale, della salute e sicurezza sul lavoro e della gestione dell’impresa, la nuova realtà consortile diventa ora pienamente operativa: un sistema efficiente, trasparente e controllato che si basa su una rete capillare di trasportatori, punti di stoccaggio e impianti di trattamento capaci di gestire le operazioni di raccolta e recupero in tutta Italia per consentire ai produttori del settore tessile e dell’abbigliamento di perseguire i propri obiettivi di circolarità ottenendo il massimo riutilizzo e riciclo. Ogni anno, infatti, vengono prodotti 100 milioni di tonnellate di rifiuti tessili come output delle fasi di produzione, distribuzione e consumo, causando un inquinamento che è secondo solo all’aviazione con il 10% delle emissioni serra a livello globale e il 4% del consumo di acqua dolce del pianeta. Attivo sull’intero territorio nazionale, con nel radar altri paesi dell’Europa e dell’Area Mediterranea, TWM offre ai Consorzi tessili e alle imprese assistenza tecnica, operativa e organizzativa nella costruzione di soluzioni circolari su misura, open loop o closed loop, progettando sistemi di riutilizzo e di riciclo per tutte le esigenze. E’ in corso anche un intenso lavoro di sperimentazione su una pluralità di fibre tessili secondarie fornite dai produttori.

“L’industria tessile, fra le più importanti del nostro sistema Paese e di gran lunga la più forte in Europa, con il 40% della produzione che arriva dall’Italia, da sempre si distingue per la sua eccellenza qualitativa – commenta Giuliano Maddalena, ceo di SAFE e direttore di TWM – Anche nella gestione dei rifiuti i leader del tessile italiano si dimostrano illuminati, scegliendo già da tempo la strada della circolarità, al di là delle indicazioni di legge, per farne il caposaldo della loro visione di sviluppo”.

La nuova realtà consortile ha già un partner di eccellenza, Retex.green, il consorzio costituito da Sistema Moda Italia – una delle più grandi organizzazioni mondiali di rappresentanza degli industriali del tessile e moda – e da Fondazione del Tessile Italiano. TWM si caratterizza per la capacità di garantire filiere certificate e controllate in un settore che ancora è minacciato da derive al limite della legalità. Ogni singolo trasporto di rifiuti è, infatti, monitorato in tempo reale da un ufficio specializzato, che accerta che i veicoli siano autorizzati, le quantità trasportate coerenti, e gli impianti di destinazione non eccedano le giacenze autorizzate. Inoltre ogni anno vengono compiuti audit di campo, controlli merceologici e verifiche reputazionali su ogni singolo operatore della filiera.  I controlli non si limitano a seguire il percorso del rifiuto, ma ‘vanno oltre’, approfondendo cosa accade a valle dell’End of Waste nelle filiere del riutilizzo e del riciclo. “A spingerci su questa linea – prosegue Maddalena – è stata la consapevolezza degli scempi ambientali provocati fino a oggi dalle filiere del recupero tessile meno controllate. Abbiamo analizzato i fenomeni di smaltimento illecito in Africa e in India e i rapporti del giornalismo di inchiesta, gli articoli che sempre più frequentemente appaiono, le sentenze di magistratura e cassazione nel filone d’inchiesta rifiuti tessili e abiti usati. Da questa analisi è scaturita ancora più decisamente la volontà di sviluppare filiere a rischio zero, abbiamo pertanto adattato i criteri ECOGUARD® di SAFE all’ambito tessile”.

Safe – Consorzi economie circolari

Safe è l’Hub Italiano dei Consorzi per le Economie Circolari, che dal 2006 raggruppa quattro sistemi collettivi (Ecoped, Ridomus, Ecopower e Pneulife) senza fine di lucro per il corretto riciclo di apparecchiature elettriche ed elettroniche a fine vita (RAEE), climatizzatori domestici e industriali, pile e accumulatori esausti e pneumatici fuori uso (PFU). A questi si sono aggiunti a partire dal 2022 due importanti Consorzi per il recupero dei rifiuti tessili: il Consorzio Retex.green, fondato da Sistema Moda Italia, e il Consorzio Recrea, fondato dalla Camera Nazionale della Moda Italiana. Grazie a un’organizzazione snella e competente, le 1000 aziende aderenti ai Consorzi di Safe dispongono di un motore condiviso che consente loro di adempiere in modo appropriato e competente a una corretta Gestione dei Rifiuti, andando anche oltre agli obblighi della Responsabilità Estesa del Produttore (EPR). Safe garantisce infatti filiere di economia circolare che sono solide, garantite, qualificate, tracciate e controllate. Dal 2011, Ecoped, grazie a Safe, applica Ecoguard®, un sistema di garanzia e di controllo delle filiere RAEE (in particolare R4) ancora oggi unico a livello Europeo. Dal 2017 Safe adotta anche uno stringentissimo Protocollo di Legalità che gli consente di prevenire a monte le infiltrazioni criminali delle sue filiere.

Safe è anche promotore del progetto OltreilGreen, volto a dare un marchio/insegna a tutte le aziende aderenti ai Consorzi che si distinguono per l’impegno concreto in progetti di economia circolare, andando oltre il semplice rispetto delle normative vigenti.

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