Uffici del Giudice di Pace di Roma al collasso per i ricorsi: prime udienze nel 2025


In tilt gli uffici del Giudice di Pace a Roma: da smaltire entro l’anno 10mila ricorsi. Le prime udienze sono state fissate a dicembre 2025. Pesa la carenza di togati, ma non solo

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Sono al collasso gli uffici del Giudice di Pace di Roma: le prime udienze sono state fissate a dicembre 2025 ed entro l’anno dovranno essere smaltiti 10mila ricorsi. A pesare enormemente è la carenza di organico amministrativo, con una scopertura del 70% rispetto al necessario: i giudici civilisti in servizio sono 44, assolutamente insufficienti rispetto al numero di nuove cause trattate ogni anno (oltre 50mila). Ma non è finita qui: a mancare è anche il personale di Cancelleria, attualmente in ritardo di circa un mese e mezzo (secondo alcuni avvocati di via Teulada persino di 3-4 mesi) con l’apertura delle buste telematiche dei depositi. Il futuro inoltre non si prevede roseo, poiché a partire dal prossimo anno si amplieranno ulteriormente le competenze (per valore e per materia) dei Giudici di Pace. Sembra quasi scontata, insomma, la previsione di una vera e propria paralisi dei ricorsi giudiziari.

ASSOCIAZIONE ‘VIS ROMANA’: TEMPI INTOLLERABILI PER CITTADINI E IMPRESE

“L’abnorme ritardo nell’espletamento dell’attività amministrativa- spiega alla Dire l’avvocato Mauro Manzi, dell’associazione ‘Vis Romana‘- porta a tempi intollerabili per l’ottenimento di provvedimenti giudiziali essenziali per i cittadini e le imprese che richiedono provvedimenti (soprattutto decreti ingiuntivi ed annullamento di sanzioni amministrative) al Giudice di Pace, che ha competenza su numerose materie e affari di notevole valore, con una palese dilatazione dei tempi per la certezza dei rapporti economici e commerciali”.

IL 4 LUGLIO MANIFESTAZIONE DI PROTESTA DELL’ORDINE DI AVVOCATI DI ROMA

Se da una parte gli avvocati lamentano di trovarsi bloccati nello svolgimento della loro attività professionale, dall’altro cittadini e imprese auspicano una giustizia più regolare e fluida. Per fronteggiare l’attuale situazione, intanto, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma ha destinato delle risorse proprie per affiancare il personale del Giudice di Pace di Roma, riuscendo – fa sapere – a ridurre “notevolmente” i ritardi in corso. Per il prossimo 4 luglio è stata anche indetta una manifestazione di protesta, organizzata dal Consiglio dell’ordine degli avvocati di Roma, davanti alla sede del Giudice di Pace di Roma (in via Teulada), per chiedere una soluzione “tempestiva” alle criticità.

VA AVANTI LA PETIZIONE DI VIS ROMANA: RACCOLTE QUASI MILLE FIRME

“In tale contesto ‘Vis Romana’ prosegue la raccolta delle firme proprio a Via Teulada, giunta ormai a circa 1000– fa sapere ancora alla Dire l’avvocato Manzi- per sostenere l’azione delle istituzioni forensi sensibili al problema e per sollecitare le istituzioni pubbliche competenti sul tema”. Nel frattempo, una delegazione dell’Associazione ha portato la petizione all’attenzione del senatore Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari Costituzionali, che ha rivolto la questione al ministero della Giustizia. “Chiediamo una migliore riallocazione delle risorse umane- aggiunge l’avvocato Manzi- di dotare l’Ufficio del Giudice di Pace Civile di Roma del personale amministrativo addetto alla gestione dell’apertura delle buste telematiche dei ricorsi giudiziari e di reclutare nuovi Giudici di Pace, attingendo tra i neoassunti con l’ultimo concorso per l’Ufficio per il processo, per poter smaltire l’arretrato e trattare con maggiore serenità il carico di procedimenti presenti e futuri- conclude- soprattutto dopo l’aumento di competenze previsto dal 2025”.