Lebrikizumab in monoterapia efficace per la dermatite atopica


Nei pazienti con dermatite atopica da moderata a grave, lebrikizumab in monoterapia ha ridotto costantemente e rapidamente l’estensione e la gravità della malattia

Negli adulti affetti da dermatite atopica da moderata a grave l'anticorpo monoclonale sperimentale amlitelimab ha migliorato significativamente i segni e i sintomi della malattia

Nei pazienti con dermatite atopica da moderata a grave, lebrikizumab in monoterapia ha ridotto costantemente e rapidamente l’estensione e la gravità della malattia in tutte le aree corporee, inclusi testa e collo, oltre al segno clinico di lichenificazione, rispetto al placebo. Sono i risultai di uno studio pubblicato sulla rivista Dermatology and Therapy.

L’Eczema Area and Severity Index (EASI) è un parametro comunemente utilizzato per valutare in aggregato la gravità di quattro segni clinici della dermatite atopica, ovvero eritema, edema/papulazione, escoriazione e lichenificazione in quattro regioni del corpo (testa/collo, estremità superiori, tronco, estremità inferiori), tramite un punteggio complessivo compreso tra 0 (assenza di malattia) e 72 (malattia grave). Un miglioramento dell’EASI di almeno il 75% rispetto al basale (EASI 75) è un endpoint consolidato e clinicamente significativo utilizzato negli studi clinici.

Lebrikizumab è un anticorpo monoclonale che si lega con elevata affinità e lenta dissociazione all’interleuchina (IL)-13, una citochina che svolge un ruolo primario nella patogenesi della dermatite atopica. Negli studi clinici di fase II e III lebrikizumab in monoterapia e in combinazione con corticosteroidi topici ha migliorato segni e sintomi della malattia in pazienti adulti e adolescenti.

Valutazione dell’effetto di lebrikizumab in due studi di fase III
Questa nuova analisi si proponeva di valutare l’efficacia del farmaco in tutte le arre corporee e stabilire in quale modo influenzava i segni clinici dell’eczema. I dati provengono dagli studi di fase III ADvocate 1 e ADvocate 2, multicentrici, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, a gruppi paralleli, dal disegno identico.

Pazienti con dermatite atopica da moderata a grave (adolescenti con età compresa tra 12 e 18 anni  e perso di almeno 40 kg e adulti), EASI ≥ 16, Investigator Global Assessment (IGA) ≥ 3, coinvolgimento di almeno il 10% della superficie corporea (BSA), malattia cronica da almeno 1 anno e per i quali il trattamento topico era inadeguato o sconsigliabile, sono stati randomizzati in rapporto 2:1 a ricevere lebrikizumab 250 mg ogni 2 settimane con una dose di carico di 500 mg alla settimana 0 e alla settimana 2, oppure placebo.

Efficacia a 16 settimane su gravità e segni clinici della dermatite atopica 
Risposta EASI
Alla settimana 16 hanno raggiunto una risposta EASI 100 il 10,6% dei pazienti trattati con lebrikizumab e lo 0,0% dei pazienti trattati con placebo in ADvocate 1 (p<0,001) e rispettivamente il 10,3% vs lo 0,7% in ADvocate 2 (p<0,001).

Lebrikizumab ha migliorato l’EASI in tutte le regioni del corpo già alla settimana 2 rispetto al placebo in entrambi i trial. Alla settimana 16 di ADvocate 1, i pazienti nel gruppo attivo hanno mostrato un miglioramento significativo dell’EASI in tutte le regioni del corpo rispetto al placebo (testa/collo 68,2% vs 35,1%; estremità superiori 71,3% vs 31,9%; tronco 74,3% vs 37,1%; estremità inferiori 71,4% contro 34,8%; p≤0,001 per tutti i confronti). In ADvocate 2 sono stati osservati miglioramenti simili (testa/collo 66,8% vs 37,3%; estremità superiori 70,9% vs 33,7%; tronco 74,9% vs 40,2%; estremità inferiori 75,3% vs 42,7%; p<0,001 per tutti i confronti).

Clearance cutanea nelle diverse aree corporee
Alla settimana 16 di ADvocate 1, una percentuale maggiore di pazienti trattati con lebrikizumab ha raggiunto una clearance del 100% in ogni area corporea rispetto al placebo (testa/collo: 33,0% vs 10,6%; estremità superiori: 23,0% vs 2,1%; tronco: 34,3% vs 7,2%; estremità inferiori: 28,9% vs 6,5%; p<0,001 per tutti i confronti. I soggetti nel gruppo attivo hanno raggiunto l’EASI 100 più rapidamente e in percentuali significativamente più elevate rispetto a quelli nel gruppo placebo nelle aree testa/collo (15,4% vs 3,8%; p≤0,001) e arti inferiori (9,6% vs 3,6%; p≤0,05) entro la settimana 4, e poi tronco (18,9% vs 6,5%; p≤0,001) e arti superiori (7,4% vs 2,1%; p≤0,05) entro la settimana 6.

In ADvocate 2 percentuali significativamente maggiori di pazienti trattati con lebrikizumab hanno raggiunto una clearance del 100% in ogni area corporea (testa/collo: 29,1% vs 10,9%; estremità superiori: 19,6% vs 4,2%; tronco: 28,6% vs 9,1%; estremità inferiori: 20,1% contro 8,3%; p<0,001 per tutti i confronti)

Miglioramento dei segni clinici della malattia
Il miglioramento di tutti i segni clinici in tutte le regioni del corpo ha mostrato significatività statistica alla settimana 16 in entrambi gli studi (p<0,001). In ADvocate 1 è stato osservato un miglioramento significativo rispetto al basale in tutti e quattro i segni clinici già alla settimana 2 con lebrikizumab rispetto al placebo per testa/collo e tronco (p<0,001) e per le estremità superiori e inferiori (p<0,01).

In ADvocate 2 è stato osservato un miglioramento significativo rispetto al basale per testa/collo già alla settimana 2 per edema/papulazione, escoriazione e lichenificazione, e già alla settimana 4 per eritema con lebrikizumab rispetto al placebo (p<0,05). Per il tronco e gli arti superiori, è stato osservato un miglioramento statisticamente significativo per tutti e quattro i segni rispetto al placebo già alla settimana 2 (p<0,05), mentre per gli arti inferiori è stato osservato un miglioramento entro la settimana 2 per le escoriazioni (p<0,001) ed entro la settimana 4 per eritema, edema/papulazione e lichenificazione (p<0,001)

In sintesi, lebrikizumab ha ridotto l’entità del coinvolgimento in tutte le regioni del corpo, compresi testa e collo già 2 settimane dopo l’inizio del trattamento, e la risposta è stata mantenuta fino alla settimana 16. Inoltre circa un terzo dei pazienti ha raggiunto una clearance del 100% delle regioni testa/collo e tronco entro la settimana 16 e il trattamento ha migliorato tutti e quattro i segni clinici della malattia in tutte le aree corporee. Il farmaco ha migliorato la lichenificazione in tutte le regioni.

Referenze

Simpson EL et al. Lebrikizumab Provides Rapid Clinical Responses Across All Eczema Area and Severity Index Body Regions and Clinical Signs in Adolescents and Adults with Moderate-to-Severe Atopic Dermatitis. Dermatol Ther. 2024 May 3. 

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