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Riprendono le indagini archeologiche alla Villa romana di Durrueli

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La Villa romana di Durrueli, a pochi chilometri da Agrigento,è un contesto archeologico straordinario delimitato a Sud dal litorale marino, e ad a Est da ciò che resta del fiume Cottone

Ha preso il via la prima campagna di scavi alla Villa romana di contrada Durrueli a Realmonte (Agrigento), condotta dalla Scuola di specializzazione in beni archeologici, dagli Istituti del Consiglio nazionale delle ricerche di Scienze del patrimonio culturale (Cnr-Ispc, sede secondaria di Catania), di Studi sul Mediterraneo (Cnr-ISMed, Napoli) e dal Parco Archeologico della Valle dei Templi, diretto da Roberto Sciarratta

La Villa romana, che sorge a pochi chilometri da Agrigento, rappresenta un contesto archeologico straordinario delimitato a Sud dal litorale marino, e ad a Est da ciò che resta del fiume Cottone. Essa fu scoperta nel 1907, durante i lavori per la costruzione dei binari ferroviari, ed esplorata parzialmente da Antonino Salinas.

Furono allora messi in luce sei ambienti con pavimenti a mosaico. Le indagini nella villa ripresero soltanto nel 1979 con un’equipe dell’Università di Tsukuba (Giappone) sotto la direzione di Masanori Aoyagi che in più campagne, tra il 1979 e il 1983, riuscì a mettere in luce il peristilio circondato da un ambulacro coperto, alcuni ambienti nel settore meridionale, due settori termali e un lungo muraglione parallelo alla linea di costa, già parzialmente indagato da Salinas e interpretato come muro di contenimento dell’intera area in forte pendenza Nord/Sud.

L’obiettivo dell’attuale campagna di indagini è quello di chiarire natura, struttura e funzioni della villa. Le indagini stratigrafiche messe in cantiere in alcuni settori del complesso residenziale serviranno a definire aspetti finora poco chiari della struttura sorta a pochi passi dal mare e dalla meravigliosa Scala dei Turchi.

Il team multidisciplinare attualmente all’opera, guidato da Daniele Malfitana, ordinario di metodologia della ricerca archeologica e direttore della Scuola di Specializzazione in beni archeologici dell’ateneo catanese, e da Maria Serena Rizzo, funzionaria archeologa del Parco agrigentino, insieme a Antonino Mazzaglia (Cnr-Ispc, sede secondaria di Catania) e Stefania Pafumi (Cnr-ISMed, Napoli), vedrà coinvolti giovani ricercatori del progetto Pnrr – Changes, oltre venti allievi della Scuola di specializzazione in Archeologia e studenti del corso di laurea magistrale in Archeologia, che troveranno alloggio presso alcune strutture pubbliche, grazie alla disponibilità e al supporto logistico del Comune di Realmonte guidato dalla sindaca Santina Lattuca.

La campagna di scavi sarà dunque un’occasione straordinaria di formazione per i tanti studenti e allievi che vi partecipano ma costituirà, al tempo stesso, un momento di conoscenza del complesso residenziale da parte delle comunità che gravitano attorno ad esso. Il coinvolgimento della città di Realmonte e della stessa comunità di turisti che nei mesi estivi affollano la zona, consentirà infatti di far visitare al pubblico il cantiere di scavo. In tal modo, la ripresa delle indagini archeologici potrà costituire la premessa di un programma di valorizzazione del territorio che unisca alle bellezze naturali la conoscenza di straordinari contesti culturali, la cui fruizione è sempre rimasta fino ad oggi ai margini rispetto ai ‘grandi attrattori’.

La campagna di scavi rientra nell’ambito del progetto del Cnr-ISMed sullo “Studio multidisciplinare delle testimonianze storico-archeologiche della Villa romana di Durrueli, Realmonte (Agrigento)”, di cui il Cnr-ISMed è partner. Responsabile scientifico Cnr-ISMed: Stefania Pafumi.

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