Site icon Corriere Nazionale

Euro 2024, Gravina assolve Spalletti: “Ha la nostra fiducia, non si cambia”

spalletti europei turchia

Flop azzurro a Euro 2024, Gravina: “Spalletti ha la nostra fiducia. Non si cambia tutto in 10 mesi. In 60 giorni improvvisamente in Italia non fioriranno i vari Mbappé, Cristiano Ronaldo e Messi”

Spalletti ha la nostra fiducia, deve lavorare. Ieri sera abbiamo avuto una lunga chiacchierata col mister, io sono molto pragmatico e penso sia impensabile risolvere i momenti di difficoltà abbandonando un progetto pluriennale, non si può pensare di abbandonare la strada dopo otto-nove mesi, c’è da cambiare qualcosa certamente sì”. Lo dice il presidente della Figc, Gabriele Gravina durante a conferenza stampa a seguito della sconfitta di ieri dell’Italia contro la Svizzera agli europei in Germania.

Ci vuole tempo, insomma: “Non pensiamo che in 60 giorni improvvisamente in Italia fioriranno i vari Mbappé, Cristiano Ronaldo e Messi”, ha aggiunto il presidente.

GRAVINA: “BASTA ERRORI PASSATO, VALORIZZARE GIOVANI”

“Lo avevo già detto 7-8 mesi fa- ha dichiarato Gravina- lo farò in tempi rapidi: abbiamo iniziato a individuare 5-6 tecnici di grande esperienza che lavorano nei club di A per istituire un organismo tecnico-consuntivo del presidente del Club Italia per un maggiore dialogo e confronto con le società di A per valorizzare i giovani e individuare le potenzialità per aumentare il serbatoio della Nazionale. Non possiamo commettere ancora gli errori commessi nel lungo periodo, ogni volta ci caschiamo all’improvviso. Così non va bene”.

SPALLETTI: “TORNATI A 0, DIFFICILE TROVARE ALTRI CHIELLINI O BONUCCI”

E Luciano Spalletti conferma le sue intenzioni: “Ho puntato sui giovani in questi mesi e dato che resterò qui, lo farò ancora meglio in futuro”.

LEGGI ANCHE: Euro 2024, Italia eliminata agli ottavi dalla Svizzera. Spalletti: “Siamo stati poco incisivi”

“Siamo tornati a zero. Tenterò di ringiovanire la rosa per ricreare il prima possibile un gruppo. La gestione di alcune cose, come leader e mancanza di personalità, non mi hanno dato le risposte che cercavo. Dobbiamo creare dal basso un altro futuro più giovane. Calciatori a livello di Chiellini o Bonucci è difficile trovarli. Ma è giusto dare spazio a gente di personalità come Calafiori”, ha spiegato”.

“IL MIGLIOR SPALLETTI POSSIBILE? NON LO ABBIAMO VISTO”

Sull’argomento allenatore, Gravina continua: “Il miglior Spalletti possibile? La risposta è no, non l’abbiamo visto. Ci sono molte cose ancora da vedere, il mio impegno sarà ancora totale. Sono entrato dentro quando c’era subito una urgenza di risultati e siamo stati bravi fino a un certo punto, non siamo riusciti a crescere dentro questo percorso fatto e ieri si è fatto un passo indietro che non si può accettare e si riparte da lì. Penso di sapere cosa fare”.

GRAVINA E LE SUE DIMISSIONI: “NON ESISTE CHE QUALCUNO LE POSSA PRETENDERE”

“Vi preannuncio in modo molto sereno, non esiste nell’ambito di una governance federale qualcuno che possa pretendere dall’esterno le nostre dimissioni. Questo vale sia per le politica che per altro. Per quanto mi riguarda la scadenza è il 2025, quando ci saranno le elezioni. Quella è l’unica democratica sede deputata a scegliere la governance”, dice Gravina su quanti hanno chiesto le sue dimissioni dopo la partita.

LEGGI ANCHE: Euro 2024, Italia disastrosa: il vergognoso addio dei ‘campioni’

LEGGI ANCHE: Euro 2024, Donnarumma: “Chiediamo scusa agli italiani”

“Se mi ricandido? È prematuro dirlo, non mi sono soffermato sulla voglia e l’entusiasmo di continuare questo percorso che è molto impegnativo”, ha spiegato.

“DISPIACIUTI DI NON AVER RIDATO AGLI ITALIANI LA GIOIA CHE MERITANO”

Siamo dispiaciuti- ha detto ancora Gravina- per non aver ridato agli italiani quella gioia che meritano. Siamo dispiaciuti per il risultato, sappiamo che nello sport è soggetto a tantissime variabili che prevedono anche l’ipotesi di una sconfitta. Purtroppo rimane delusione per non aver potuto dimostrare a chi ci ha seguito tutto quello che è stato fatto in fase di preparazione da parte di questi ragazzi. Rimane la delusione per l’incapacità di esprimere quello che avremmo dovuto fare e non poter toccare con mano una capacità del carattere della nostra italianità nel reagire ad alcuni limiti oggettivi che abbiamo sempre evidenziato”.

Exit mobile version