In Francia riparte la campagna elettorale: tutti contro il Rassemblement National


In Francia riparte la campagna elettorale in vista del ballottaggio del 7 luglio: partiti pronti a tutto (o quasi) per fermare l’avanzata di Le Pen e del Rassemblement National

rassemblement national

La destra è alle porte del potere“, perciò il 7 luglio “non deve ottenere neanche un singolo voto in più“: è il monito dell’attuale primo ministro Gabriel Attal, in risposta ai risultati di ieri del secondo turno delle legislative in Francia. Da oggi, spiegano i media locali, parte la nuova campagna elettorale.

I partiti guardano alla data del 7 luglio per il “ballottaggio”, e i due blocchi arrivati primi – Rassemblement national (Rn) di Marine Le Pen col 33,5% e il Nouveau Front populaire (Nfp) col 28,1% – fanno ora appello agli elettori “alla responsabilità”: già 78 deputati di Rn sono stati eletti al primo turno, contro i 39 di Nfp.

“Stiamo andando verso un secondo turno di eccezionale intensità, i francesi devono scegliere: va data la maggioranza assoluta al Fronte popolare, perché è l’unica alternativa” ha dichiarato ieri sera in un programma televisivo Jean-Luc Mélenchon, leader della France Insoumise (Lfi), che sembra favorevole ad abbandonare i candidati del Fronte arrivari terzi, se questo significa fermare la corsa dei lepenisti. Lui è tra i 4 partiti dell’alleanza di sinistra che si propone di fermare la corsa della destra di Le Pen e del suo braccio destro, Jordan Bardella. Quest’ultimo stamani ha scritto una lettera aperta ai “cari compatrioti”, avvertendo che votare l’estrema sinistra del Nuovo Fronte “di cui è parte Mélenchon” significherebbe scegliere “una minaccia all’esistenza della nostra nazione”.

Ma il politici del partito centrista di Macron, che ha ottenuto il 20,8% di voti, non sembrerebbero disposti a seguire la stessa strategia: lo stesso Macron rivolgendosi ai suoi sostenitori ha chiesto di seguire “i candidati chiaramente Repubblicani e democratici” che, pur comprendendo qualche esponente del Fronte, evidentemente esclude quelli della France Insoumise. Insomma, dalle dichiarazioni dei politici di stamani emerge chiaro il messaggio di evitare “spreco di voti” pur di impedire la vittoria della destra o della sinistra.