La Corte Suprema concede a Trump una immunità presidenziale, solo per gli atti ufficiali, nel processo per l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021
Il Tycoon vince 6 a 3: tanti quanti sono i giudici supremi che hanno votato e decretato la sua immunità per gli atti ufficiali in qualità di presidente. La Corte Suprema Usa ha concesso quindi una parziale immunità presidenziale a Donald Trump nel processo per l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. La pronuncia sull’immunità riguarda solo per gli atti ufficiali, ossia le azioni prese nell’esercizio delle sue funzioni e dei suoi poteri costituzionali; in tal caso, l’immunità è assoluta. È la prima volta che la Corte Suprema dichiara che, in alcuni casi, gli ex presidenti possono essere protetti da accuse penali. A votare a favore del tycoon sei giudici conservatori, tre contrario il voto dei giudici liberali, in minoranza.
«Grande vittoria per la nostra costituzione e la democrazia. Orgoglioso di essere americano!». Così il repubblicano ha commentato sul suo social media Truth. La decisione dei giudici potrebbe provocare come conseguenza un ulteriore slittamento dei tempi del dibattimento, spiegano gli esperti, quasi sicuramente oltre l’election day del 5 novembre, come auspicato dallo stesso candidato repubblicano.
Si tratta quindi di un’altra “vittoria” messa a segno da Trump nel giro di pochi giorni, nella corsa alla presidenza, dopo quella avuta nel confronto diretto con l’avversario Joe Biden nel primo dibattito televisivo, che ha addirittura aperto un interrogativo sul possibile ritiro della candidatura dell’attuale presidente Usa. Duro il commento del vicemanager della campagna elettorale di Biden: “La Corte ha dato a Donald Trump le chiavi di una dittatura”, ha sentenziato.