Nei pazienti affetti da cheratosi attica il trattamento una volta al giorno per 5 giorni con un unguento a base di tirbanibulina all’1% ha ridotto le lesioni cutanee
Nei pazienti affetti da cheratosi attica il trattamento una volta al giorno per 5 giorni con un unguento a base di tirbanibulina all’1% ha ridotto le lesioni cutanee e migliorato la qualità della vita, come rilevato da uno studio pubblicato sul Journal of Drugs in Dermatology (JDD).
La cheratosi attinica è una forma iniziale e superficiale di carcinoma squamocellulare non invasivo che si forma sulla pelle danneggiata dall’esposizione cronica ai raggi ultravioletti solari e/o dell’abbronzatura indoor, e per questo denominata anche cheratosi solare. Colpisce prevalentemente le persone di carnagione chiara a lungo esposte alle radiazioni solari o che per motivi lavorativi vivono all’aria aperta.
I principali fattori di rischio comprendono l’esposizione cronica alle radiazioni ultraviolette, l’uso di lettini solari, l’età avanzata (colpisce fino all’80% degli adulti con più di 60 anni), il sesso maschile, la pelle di tipo I-II secondo la classificazione di Fitzpatrick, l’immunosoppressione prolungata e una storia precedente di cheratosi attinica e cancro della pelle non melanoma. Rappresentano invece fattori protettivi l’uso regolare di creme solari e un indice di massa corporea ≥25 kg/m2.
Si manifesta spesso sotto forma di piccole macchie di pelle secca, squamosa o incrostata, di colore rosso, marrone chiaro o scuro, bianco, rosa, color carne o una combinazione di colori. Le lesioni si verificano frequentemente sulle aree esposte al sole del viso, delle labbra, delle orecchie, del cuoio capelluto, delle spalle, del collo e del dorso delle mani e degli avambracci.
La prevalenza della malattia varia ampiamente tra i continenti, con i tassi più alti riportati in Australia, dove il 40-60% degli individui bianchi con più di 40 anni ha almeno una lesione, mentre in Europa varia dal 4,7% al 37% a seconda del paese e dell’età dei soggetti considerati. In generale la prevalenza è maggiore negli uomini rispetto alle donne e presenta un aumento lineare correlato all’età.
Analisi degli esiti riferiti dai pazienti trattati con tirbanibulina topica
Lo studio Patient-Reported Outcomes in Actinic Keratosis (PROAK), ha valutato gli esiti riferiti dai pazienti e dai medici durante 24 settimane di follow-up tra soggetti adulti con cheratosi attinica sul viso o sul cuoio capelluto a cui è stata somministrata tirbanibulina unguento all’1% nella pratica clinica real world negli Stati Uniti.
Tirbanibulina è un farmaco ad uso topico che inibisce i microtubuli ed è caratterizzato da un meccanismo d’azione antiproliferativo selettivo che rappresenta un importante passo avanti nel trattamento della cheratosi attinica grazie al breve periodo di trattamento (applicazione una volta al giorno per 5 giorni), alla comprovata efficacia e al profilo di sicurezza, con una tollerabilità locale favorevole.
La presente analisi si è concentrata sull’impatto sulla qualità di vita valutata tramite Skindex-16, una misura validata degli effetti delle malattie della pelle sulla qualità della vita, considerando anche gli esiti riferiti dai pazienti e quelli riportati dai medici, la sicurezza e la tollerabilità alle settimane 8 e 24.
Efficacia, profilo di sicurezza e tollerabilità favorevoli
Alla settimana 8, è stata segnalata una diminuzione significativa (P<0,0001) nei punteggi Skindex-16 nei soggetti sottoposti a tirbanibulina tra i domini fisico, emotivo e funzionale. Nell’analisi per sottogruppi la riduzione è rimasta significativa (P<0,03) per tutti i gruppi, a eccezione del dominio funzionale nei pazienti fino a 49 anni di età, un risultato che i ricercatori hanno attribuito alla piccola dimensione del campione di questo sottogruppo.
La comodità della terapia è stata ritenuta favorevole sia dai pazienti che dai medici, con punteggi medi di 85 e 84,5 nel questionario a nove voci (TSQM-9) sulla soddisfazione del trattamento per i farmaci, che prevede un punteggio in un intervallo compreso tra 0 e 100. L’efficacia, misurata anch’essa sulla scala TSQM-9, ha ottenuto un punteggio di 74,3 per i medici e di 73,3 per i pazienti, mentre alla soddisfazione globale sono stati attribuiti rispettivamente 74,9 e 72 punti.
I risultati riportati dai pazienti e dai medici erano simili, con l’83,6% dei medici e il 78,5% dei pazienti che hanno riferito un netto miglioramento dell’aspetto generale della pelle alla settimana 24 e rispettivamente il 68,5% e il 73,3% che hanno riferito di essere estremamente/molto soddisfatti dei risultati fisici del trattamento. Anche la soddisfazione riguardo alla texture della pelle è risultata simile, con il 77,3% dei medici e il 78,4% dei pazienti che si sono dichiarati estremamente/molto soddisfatti.
Gli eventi avversi sono stati registrati nel 5% dei partecipanti e i più comuni sono stati eritema (47,6%) e desquamazione (49,6%). Anche se 6 pazienti hanno riportato eventi avversi gravi, secondo i ricercatori non erano correlati al trattamento.
«Nella pratica clinica reale, l’applicazione una volta al giorno dell’unguento a base di tirbanibulina per 5 giorni consecutivi ha dimostrato efficacia, profilo di sicurezza e tollerabilità favorevoli nel trattamento della cheratosi attinica sul viso o sul cuoio capelluto, come evidenziato negli studi clinici di fase III» hanno concluso.
Referenze
Schlesinger T et al. Patient- and Clinician-Reported Outcomes for Tirbanibulin in Actinic Keratosis in Clinical Practice Across the United States (PROAK). J Drugs Dermatol. 2024 May 1;23(5):338-346.