Si intitola “Preferirei di No” il primo album ufficiale di Vinnie Marakas, in uscita sulle piattaforme digitali per Dischi Sotterranei
“Preferirei di No” è il primo album ufficiale di Vinnie Marakas, in uscita per Dischi Sotterranei. Il disco, anticipato dal singolo “Supermarket” – un’ironica e surreale rappresentazione del supermercato come metafora della contemporaneità e dell’industria discografica, in cui tutto è merce – è prodotto da Richard Floyd, come l’EP d’esordio “Giovane Cagliostro” (2022) e vede la collaborazione del duo Exit Exit al missaggio.
Una fusione di stili poptronici che trascende le convenzioni: una dance della catastrofe che fonde ecletticamente il groove della nu italodisco con le influenze sofisticate della french house e del funk, sfociando in atmosfere oniriche e sintetiche di dream e synth pop e nella sperimentazione poetica.
Il titolo richiama la frase iconica del celebre Bartleby, lo scrivano di Herman Melville, e racchiude una forma passiva di resistenza e di non conformità, di sfida alle aspettative e alle norme della società-mercato.
Una meditazione ironica sulla contemporaneità che trae ispirazione dall’esistenzialismo e dal pessimismo filosofico e letterario, celati dietro al velo di un tessuto sonoro solo in apparenza di facile accesso, che tra allegorie e diversi livelli di lettura si prende gioco del linguaggio pop facendone quasi una parodia surrealista.
«Forse è questo l’inferno?» si domanda l’artista nel brano di apertura, “Nel Sugo”, parafrasando Aldous Huxley che sosteneva che «forse questo è l’inferno di un altro pianeta», prima di condurci tra le pieghe di una Apocalisse Dance, dissezionando la realtà di un mondo di plastica in cui ogni cosa diventa prodotto, persone comprese.
Dall’estasi effervescente di “Acqua Frizzante” allo sfogo metafisico di “Nervi Saldi”, dall’escapismo onirico delle “Ciliegie” alla mistica negativa del “Pessimismo” passando per ossessione del tempio “Supermarket”: le sette tracce che compongono l’album sono una celebrazione dell’eccentricità e una tagliente quanto sottile critica ironica all’omologazione, addentrandosi nell’influenza pervasiva del consumismo e dell’apparenza.
I beat ballabili da “presa bene” e i ritmi funky sono solo la chiave d’accesso più superficiale a un mondo stratificato in cui le atmosfere malinconicamente sognanti e nostalgiche si biforcano e si intersecano in un paradosso sonoro dove Vinnie Marakas, come un Pierrot Lunaire lisergico, racconta la contemporaneità caratterizzata da un culto del benessere e dalla nostalgia costante di qualcosa di sconosciuto.
«Non chiedermi se davvero ci credo, non chiedermi del futuro o dove mi vedo: dove mi siedo?» dice Marakas nella title track finale “Preferirei di No” che esplicita il proprio manifesto poptronico di incertezza e rinuncia alla normaltà, lasciando intravedere il gioco-truffa rappresentato dall’intero disco, quasi a lasciare un indizio beffardo sulla reale anima che muove quest’album, dove nulla sembra essere realmente come appare.
Una riflessione esistenziale? Una messa in discussione delle norme sociali? Un invito a danzare sull’orlo dell’abisso?
O forse solo un raggiro, un inganno, l’ennesima fregatura di un profeta imbroglione?
TRACKLIST
Nel Sugo
Acqua Frizzante
Nervi Saldi
Ciliegie
Pessimismo
Supermarket
Preferirei di No