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Obesità: semaglutide assicura perdita di peso per 4 anni e benefici al cuore

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Obesità: secondo un nuovo studio, con semaglutide perdita di peso per almeno 4 anni e benefici cardiovascolari indipendenti dal calo del peso

Secondo i risultati di due analisi dello studio SELECT presentati allo European Congress on Obesity (ECO) 2024, il trattamento dell’obesità con semaglutide ha consentito dopo 4 anni una riduzione media del 10% del peso corporeo e di oltre 7 cm di circonferenza della vita, oltre ad aver apportato benefici cardiovascolari indipendentemente dal peso iniziale e dalla quantità di peso perso.

Semaglutide è un farmaco GLP-1 agonista prescritto principalmente per gli adulti con diabete di tipo 2, ma è approvato anche per la perdita di peso nelle persone con obesità o sovrappeso che hanno almeno un altro problema di salute. Nel 2023, lo studio SELECT (Semaglutide Effects on Heart Disease and Stroke in Patients with Overweight or Obesity) ha mostrato che gli adulti con sovrappeso o obesità ma senza diabete in trattamento con semaglutide per più di 3 anni avevano un rischio inferiore del 20% di infarto, ictus o decesso per cause cardiovascolari e hanno perso in media il 9,4% del peso corporeo.

Tra ottobre 2018 e giugno 2023, 17.604 adulti (di almeno 45 anni di età, per il 72% maschi) provenienti da 804 siti in 41 paesi, con sovrappeso o obesità (BMI di almeno 27 kg/m²), sono stati arruolati e trattati con semaglutide alla dose di 2,4 mg o placebo per una media di 40 mesi. In precedenza avevano avuto un infarto, un ictus e/o una arteriopatia periferica, ma non il diabete di tipo 1 o di tipo 2.

I ricercatori hanno valutato i marcatori dell’obesità, che includono la composizione corporea e la distribuzione del grasso (circonferenza vita e rapporto circonferenza vita-altezza, WHtR) per chiarire l’effetto di semaglutide sul grasso addominale centrale, che causa un rischio cardiovascolare maggiore rispetto all’obesità generale.
 
Perdita di peso significativa in tutte le tipologie di pazienti per almeno 4 anni
Nella prima delle due analisi presentate al congresso è risultato che il trattamento una volta alla settimana con semaglutide può produrre una perdita di peso clinicamente significativa e sostenuta e una diminuzione della circonferenza della vita per almeno 4 anni negli adulti in sovrappeso o obesi non diabetici, con un tasso inferiore di eventi avversi gravi rispetto con placebo.

Uomini e donne di tutte le razze, età e dimensioni corporee, in tutte le regioni geografiche, sono stati in grado di ottenere una perdita di peso sostenuta e clinicamente significativa.

«La nostra analisi a lungo termine della terapia con semaglutide stabilisce che una perdita di peso clinicamente rilevante può essere sostenuta fino a 4 anni in una popolazione geograficamente e razzialmente diversificata di adulti con sovrappeso e obesità, ma non con diabete» ha affermato il primo autore Donna Ryan, del Pennington Biomedical Research Center, New Orleans. «Questo grado di perdita di peso in una popolazione così ampia e diversificata suggerisce che potrebbe essere possibile avere un impatto sul carico di salute pubblica di molteplici malattie legate all’obesità. Mentre il nostro studio si è concentrato sugli eventi cardiovascolari, molte altre malattie croniche tra cui diversi tipi di cancro, osteoartrosi, ansia e depressione trarrebbero beneficio da un’efficace gestione del peso».

Nel gruppo semaglutide, la perdita di peso è continuata fino alla settimana 65 ed è stata sostenuta per 4 anni (Fig. 1), con un calo ponderale medio del 10,2% e una riduzione di 7,7 cm delle circonferenza della vita in confronto rispettivamente all’1,5% e a 1,3 cm nel gruppo placebo. Allo stesso modo nel gruppo semaglutide il WHtR medio è diminuito del 6,9% rispetto all’1% nel gruppo placebo.

Figura 1 – Variazione percentuale del peso corporeo medio dal basale fino alla settimana 208 (Ryan DH et al).

Questi miglioramenti sono stati osservati in entrambi i sessi e in tutte le categorie di razza ed età, indipendentemente dalla glicemia al basale o dal grasso corporeo metabolicamente non sano. Tuttavia le donne che assumevano semaglutide tendevano a perdere in media più peso rispetto agli uomini e i pazienti asiatici perdevano in media meno peso rispetto ad altre razze.

Dopo 2 anni di trattamento oltre la metà (52%) dei partecipanti trattati con semaglutide era passata a una categoria di BMI inferiore rispetto al 16% di quelli sottoposti al placebo. Ad esempio la percentuale di soggetti obesi (BMI di almeno 30 kg/m²) è scesa dal 71% al 43% nel gruppo semaglutide e dal 72% al 68% nel gruppo placebo (Fig. 2). Inoltre il 12% degli adulti nel gruppo semaglutide ha raggiunto un peso sano (BMI fino a 25 kg/m²) rispetto all’1,2% nel gruppo placebo.

Figura 2 – Variazione della categoria di BMI (sano, sovrappeso, obesità di classe I, obesità di classe II e obesità di classe III) al basale e alla settimana 104 (Ryan DH et al).

Per ogni categoria di BMI (<30, ≤30-<35, ≤35-<40 e ≥40 kg/m2) si sono verificati tassi più bassi (eventi per 100 anni di osservazione) di eventi avversi gravi (SAE) con semaglutide. La percentuale di soggetti con SAE è stata inferiore nel gruppo attivo rispetto al gruppo placebo (33% vs 36%), principalmente a causa delle differenze nei disturbi cardiaci (11,5% vs 13,5%).

Un numero maggiore di pazienti trattati con semaglutide ha interrotto lo studio a causa di sintomi gastrointestinali, tra cui nausea e diarrea, principalmente durante la fase di incremento della dose di 20 settimane. Il farmaco non ha comportato un aumento del tasso di pancreatite anche se ha portato a tassi più elevati di colelitiasi (calcoli nella cistifellea) rispetto al placebo.

«In conclusione, questa analisi dello studio SELECT supporta l’ampio uso di semaglutide 2,4 mg una volta alla settimana per via sottocutanea come ausilio per la riduzione degli eventi cardiovascolare nei soggetti con sovrappeso o obesità senza diabete ma con malattia cardiovascolare preesistente» hanno scritto i ricercatori. «Semaglutide 2,4 mg ha prodotto in modo sicuro ed efficace una perdita di peso clinicamente significativa in tutti i sottogruppi in base a età, sesso, razza, glicemia, funzionalità renale e categorie antropometriche. Inoltre la perdita di peso è stata mantenuta per 4 anni durante lo studio».

Benefici cardiovascolari indipendentemente dalla perdita di peso
La seconda analisi ha valutato la relazione tra il peso al basale e la sua variazione durante lo studio con esiti cardiovascolari che includevano il tempo al primo evento avverso cardiovascolare maggiore (MACE) e le misurazioni dell’insufficienza cardiaca.

Il trattamento con semaglutide ha apportato benefici cardiovascolari, indipendentemente dal peso iniziale e dalla quantità di peso perso, suggerendo che anche i pazienti con obesità relativamente lieve o quelli che perdono solo una modesta quantità di peso potrebbero ottenere tali benefici.

«Questi risultati hanno importanti implicazioni cliniche» ha sottolineato il primo autore John Deanfield dell’University College di Londra, Regno Unito. «Circa la metà dei pazienti che visito nella mia pratica cardiovascolare hanno livelli di peso equivalenti a quelli dello studio SELECT e probabilmente trarranno beneficio dall’assunzione di semaglutide in aggiunta alla cura abituale dettata dalle linee guida».

«L’entità di questo effetto di semaglutide è indipendente dalla quantità di peso perso, suggerendo che il farmaco ha altre azioni che riducono il rischio cardiovascolare oltre a ridurre il grasso corporeo non salutare. Questi meccanismi alternativi possono includere impatti positivi sulla glicemia, sulla pressione sanguigna o sull’infiammazione, oltre a effetti diretti sul muscolo cardiaco e sui vasi sanguigni, o una combinazione di uno o più di questi».

Nonostante questi importanti risultati, gli autori hanno fatto presente che SELECT non è uno studio di prevenzione primaria, quindi i dati non possono essere estrapolati a tutti gli adulti con sovrappeso e obesità per prevenire i MACE. Inoltre, nonostante lo studio sia ampio e diversificato, non include un numero sufficiente di partecipanti provenienti da gruppi razziali differenti per comprendere i diversi effetti potenziali.

Referenze

Ryan DH et al. Long-term weight loss effects of semaglutide in obesity without diabetes in the SELECT trial. Nat Med (2024).
Leggi

Deanfield J et al. Relevance of Body Weight and Weight Change on Cardiovascular Benefit with Semaglutide: A Pre-specified Analysis of the SELECT Trial. Abstract:1233 presented at the European Congress on Obesity (ECO 2024).

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