Il singolo che segna il ritorno della band post/math/noise rock veronese We Fog è un consiglio a guardare il mondo da un’ampia prospettiva
E’ di ritorno la band post/math/noise rock veronese We Fog col nuovo singolo digitale Rise To The Sky. Anticipazione del secondo album intitolato Sequence in uscita ad inizio autunno, il progetto milanese d’adozione presenta un brano ruvido e affilato che invita a non fossilizzarsi sui propri punti di vista e ad ampliare la propria prospettiva sul mondo.
Il suo canovaccio sonoro è nato alcuni anni fa in sala prove dall’interazione tra la chitarra di Donato Fusco e la batteria di Giulio Corradi sostenute dal basso di Victor Bittencourt, per poi essere perfezionato all’inizio del 2024 dalla produzione dell’esperto Amaury Cambuzat (Ulan Bator, Faust, I Feel Like A Bombed Cathedral, ecc.).
Dal punto di vista del contenuto, invece, è la band stessa a dichiarare: ‹‹Narra la storia di una persona che si trova in estrema difficoltà, che è disorientata e che fluttua in balia degli eventi. La svolta arriva quando si rende conto che quello che gli accade non è vero, perché è viziato da uno sguardo sul mondo con la sua ristretta prospettiva, mantre la realtà dei fatti è ben più ampia e sfaccettata.››
Il nuovo album Sequence riflette, sin dal titolo, l’idea di una evoluzione consequenziale del percorso artistico dei We Fog a partire da quanto di buono mostrato nel debutto Float (2017, autoproduzione), e il singolo Rise To The Sky ne è un perfetto rappresentante, mettendo in luce tutta l’energia e l’inquietudine che muove la band.