Stasera su Rai 5 “Visioni” e “Raffa in the Sky”


Il ritorno del lupo a “Visioni” in prima serata su Rai 5. A seguire “Raffa in the Sky”, un’opera lirica per raccontare la Carrà

rai 5 visioni

Il ritorno del lupo: un viaggio attraverso la sua storia e i suoi simboli per arrivare a spiegare la sua possibile coesistenza con l’uomo. Lo propone “Visioni”, in onda venerdì 5 luglio alle 21.15 in prima visione su Rai 5. Il lupo intimorisce e affascina perché è entrato nell’immaginario collettivo in diverse forme e narrazioni: nelle fiabe, nella musica classica, nel fumetto, dove il lupo è cattivo, furbo, ma anche divertente e talvolta buono come nel caso della millenaria leggenda della lupa di Roma.
Grazie anche allo spettacolo teatrale “Diario di un ritorno”, messo in scena del Teatro Sociale della comunità dell’Alta Valtellina, dove tutte le voci contrastanti vengono ascoltate alla ricerca di nuove soluzioni, la puntata ripercorre l’evoluzione terrestre e artistica di un animale sul quale l’uomo ha proiettato il fascino della vita selvaggia. La ricomparsa del “grande predatore” è un fenomeno che negli ultimi anni ha infatti acceso dibattiti e diviso le persone tra coloro che lo difendono a tutti i costi e coloro che del lupo hanno paura, perché lo incontrano sotto casa e temono i danni che può arrecare. Tra gli ospiti intervistati Riccardo Rao, Ascanio Celestini, il fumettista Tito Faraci e il regista Andrea Meloni.
“Visioni” è un progetto a cura di Alessandra Greca scritto con Silvia Benini, Francesca Filiasi, Paola Mordiglia, Anna Tinti e con Mirella Serri. Regia di Anna Tinti.
A seguire, dal Teatro Donizetti di Bergamo, un’opera ispirata a Raffaella Carrà, “Raffa in the Sky”, che Rai Cultura propone venerdì 5 luglio alle 21.45 su Rai 5, in occasione dell’anniversario della sua morte il 5 luglio 2021. Il compositore è Lamberto Curtoni, che ha lavorato su un libretto di Renata Ciaravino e Alberto Mattioli, da un’idea di Francesco Micheli, che firma la regia dello spettacolo. “Raffa in the Sky” è una vera opera lirica, che si ispira alla figura iconica di Raffaella Carrà, grande protagonista della televisione italiana, ma anche personaggio internazionale. Non una biografia in musica, ma il racconto di una carriera artistica che ha accompagnato, e talvolta stimolato, le trasformazioni della società italiana dell’ultimo mezzo secolo.
Attraverso la straordinaria esperienza della Carrà, l’opera si propone di riflettere anche sul ruolo dell’artista nella società, sul valore e sull’uso dell’arte, sul ruolo della televisione e degli altri media, senza dimenticare le canzoni che Raffaella ha interpretato, in un racconto che percorre la strada del surreale e del paradosso per parlare a tutti noi. A interpretare Raffaella Carrà in questa nuova produzione bergamasca è chiamata la giovanissima Chiara Dello Iacovo, attrice diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino e cantante con partecipazioni a Musicultura 2015 e al Festival di Sanremo (Nuove Proposte 2016). Accanto a lei un cast di grandi cantanti d’opera, come Carmela Remigio, Gaia Petrone, Dave Monaco, Haris Andrianos e Roberto Lorenzi, diretti da Carlo Boccadoro – assiduo interprete di pagine contemporanee – sul podio di un organico orchestrale composto dall’Ensemble Sentieri Selvaggi e dall’Orchestra Donizetti Opera. In scena anche il Coro I Piccoli Musici diretto da Mario Mora e i danzatori della Fattoria Vittadini. Il team creativo, accanto al regista Francesco Micheli, è composto da Edoardo Sanchi (scene), Alessio Rosati (costumi), Mattia Agatiello (coreografo) e Alessandro Andreoli (light designer).
«Sono sicuro che Raffaella sarebbe incuriosita, lusingata ed emozionata – dice il coreografo e regista televisivo Sergio Japino, per anni al fianco della Carrà e coinvolto dagli autori nella creazione di quest’opera – nel sapere che ciò che ha fatto nella sua vita ha trovato ascolto e casa anche in un mondo apparentemente lontano dal suo come quello dell’opera lirica. Un mondo che amava, come dimostra Il Gran Concerto di cui fu autrice su Rai 3, dove l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai presentò brani di musica classica e operistica a una platea enorme di bambini. In fondo, la sua è la storia di una donna e di un’artista che ha cercato sempre con coraggio di esplorare e fare incontrare mondi diversi tra loro: la danza, il cinema, la tv, il canto. E contesti culturali diversi: dal Sud America alla Russia, dagli studi del Letterman Show e Hollywood agli studi televisivi scintillanti di Cinecittà. E persone diverse, soprattutto: donne, uomini, bambini che trovavano in lei ispirazione, divertimento, famigliarità, riscatto. Per lei non era importante dove fare una cosa, ma come: con quanto amore, abnegazione, passione. E con quanta voglia di incontrare le altre persone: il loro mondo, le loro storie. Sotto casa, come in tutto il mondo». La regia televisiva è firmata da Fabrizio Guttuso Alaimo. Il progetto è realizzato in collaborazione con il Museo della Radio e della Televisione Rai di Torino.