Ondate di calore, fino al 20 settembre attivo il numero di pubblica utilità 1500: il servizio telefonico, grazie alla collaborazione con l’Inail, quest’anno è stato esteso anche a lavoratori e imprese
In previsione del clima torrido atteso nei mesi estivi in buona parte dell’Europa, Italia compresa, il Ministero della Salute a partire da oggi ha riattivato il numero gratuito di pubblica utilità 1500, che fornisce indicazioni utili sui comportamenti da adottare per proteggersi dalle ondate di calore e sui servizi socio-sanitari presenti sul territorio nazionale. Grazie alla collaborazione con l’Inail, quest’anno il servizio telefonico è stato esteso anche a lavoratori e imprese, con l’introduzione di informazioni specifiche sul “rischio caldo” nei luoghi di lavoro, ponendo particolare attenzione ai lavoratori impiegati in attività all’aperto, come l’agricoltura e l’edilizia, e dunque più esposti alle alte temperature. Il numero 1500, che fino al prossimo 20 settembre sarà operativo dal lunedì al venerdì tra le ore 9 e le ore 18, rientra tra le iniziative messe in campo con la nuova campagna “Proteggiamoci dal caldo”, presentata questa mattina a Roma dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel corso di un evento che si è svolto nella sede del Ministero di Lungotevere Ripa al quale è intervenuto anche il presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo.
Schillaci: “Mettiamo a disposizione dei cittadini tutti gli strumenti utili per proteggersi”. “Le ondate di calore – ha detto Schillaci – mettono a dura prova anche il sistema sanitario, con molte città che devono affrontare un aumento della domanda di cure immediate a causa delle alte temperature, soprattutto per le fasce di popolazione più a rischio. Per questo anche quest’anno mettiamo a disposizione dei cittadini tutti gli strumenti utili per proteggersi e trascorrere in sicurezza i mesi estivi. La scorsa estate, che è stata tra le più roventi, l’Italia ha registrato per la prima volta un calo della mortalità per caldo tra gli over 65. Questo dimostra quanto sia importante sensibilizzare le persone, a partire da quelle più fragili, sui comportamenti da adottare in presenza di temperature elevate per tutelare la propria salute”.
D’Ascenzo: “Aumentare la consapevolezza dei rischi è una priorità”. Come sottolineato da D’Ascenzo, “aumentare la conoscenza e la consapevolezza del rischio caldo nel contesto lavorativo italiano, tra i lavoratori, i datori di lavoro e gli operatori della prevenzione, è una priorità, oltre che della sanità pubblica, anche del nostro Istituto. Conoscere il livello di percezione dei rischi da parte dei lavoratori, soprattutto per un tema emergente come il cambiamento climatico e l’innalzamento delle temperature, è essenziale. Insieme al Ministero della Salute vogliamo quindi informare e raggiungere la popolazione in modo ancora più capillare, coinvolgendo anche i datori di lavoro e i lavoratori con informazioni specifiche in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro”.
“Per gestire le richieste abbiamo messo a disposizione operatori altamente professionalizzati”. “Il servizio telefonico 1500 – ha proseguito il presidente dell’Inail – quest’anno coinvolge sinergicamente l’Istituto, che per garantirne il funzionamento mette a disposizione il proprio Contact Center, le infrastrutture tecnologiche e gli strumenti gestionali informatici, oltre a un adeguato numero di operatori altamente professionalizzati”. Contattando questo numero, ha aggiunto D’Ascenzo, “è possibile ottenere informazioni per orientare e risolvere le situazioni di disagio dovute alle alte temperature, ricevere counselling di tipo medico attraverso la collaborazione dei dirigenti sanitari del Ministero della Salute, che assicurano il presidio di un secondo livello di risposta, e avere chiarimenti su norme e linee guida per la tutela dei lavoratori dall’esposizione solare”.
Il progetto Worklimate per lo screening dello stress termico nei luoghi di lavoro. Tra le fonti di informazione destinate ad alimentare il numero 1500 rientra anche il progetto Worklimate, coordinato dall’Inail insieme all’Istituto per la Bioeconomia del Cnr, con il contributo di altri enti partner. Finanziato inizialmente con il Bando di ricerca in collaborazione (Bric) Inail 2019 e, nella sua versione 2.0, con il bando Bric 2022, il progetto ha sviluppato e reso disponibile un prototipo di sistema di previsione dello stress da calore per lo screening dei rischi professionali a uso di lavoratori, datori di lavoro e addetti alla salute e sicurezza aziendali. Gli strumenti messi a disposizione comprendono mappe di previsione, una web app calibrata sulle caratteristiche dei lavoratori e su vari scenari di esposizione, una guida per la gestione del rischio caldo e report periodici che raccolgono le principali notizie relative a infortuni e malori sul lavoro che possono essere correlati alle alte temperature, insieme alle segnalazioni di iniziative e proposte per la tutela dei lavoratori esposti a stress termico.
Uno spot sulle 10 regole da seguire e bollettini quotidiani con previsioni fino a 72 ore. Nell’ambito della campagna “Proteggiamoci dal caldo” è prevista anche la trasmissione sulle reti Rai di un nuovo spot che ricorda 10 semplici regole da seguire per non esporsi ai rischi dovuti alle ondate di calore, specialmente per le fasce della popolazione più vulnerabili come anziani, malati cronici, bambini e donne in gravidanza. Dallo scorso 20 maggio, inoltre, è attivo il Sistema operativo di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, che fino a metà settembre prevede la pubblicazione giornaliera, sul portale del Ministero della Salute e tramite l’app “Caldo e Salute”, dei bollettini sulle ondate di calore elaborati dal Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio, con previsioni delle temperature attese a 24, 48 e 72 ore in 27 città italiane.
Potenziati anche i sistemi di sorveglianza sanitaria. Per consentire un monitoraggio tempestivo degli effetti sulla salute in presenza di condizioni climatiche avverse, a supporto delle attività di prevenzione saranno operativi un sistema di sorveglianza sanitaria della popolazione residente nelle aree urbane basato sul Sistema rapido di rilevazione della mortalità giornaliera (Sismg) e, in alcune strutture sentinella, un sistema di sorveglianza in tempo reale degli accessi al pronto soccorso. Il Ministero, inoltre, ha raccomandato alle Regioni di rafforzare i servizi sanitari per fronteggiare l’emergenza caldo, attraverso l’adozione di un “codice calore” nei pronto soccorso, il potenziamento del servizio di guardia medica, l’attivazione sette giorni su sette degli ambulatori territoriali, per accessi relativi agli effetti del caldo, e la riattivazione delle Unità speciali di continuità assistenziale regionale (Uscar), per favorire l’assistenza domiciliare ed evitare l’accesso inappropriato ai pronto soccorso.