Un regime alimentare “salutare” a base vegetale potrebbe contribuire a mitigare il rischio di gotta, soprattutto nel sesso femminile
Un regime alimentare “salutare” a base vegetale potrebbe contribuire a mitigare il rischio di gotta, soprattutto nel sesso femminile. Questo il responso di uno studio recentemente pubblicato su JAMA Network Open.
Razionale e disegno dello studio
Le diete a base vegetale sono diventate sempre più popolari di recente, in parte per i loro benefici per la salute e per l’impatto ambientale. Quello che ancora non era stato approfondito era l’impatto di questi regimi alimentari a base vegetale sul rischio di gotta. Di qui il nuovo studio prospettico di coorte che si è proposto di colmare questo gap.
A tal scopo, i ricercatori hanno valutato i dati di coorti di popolazione costituite dai partecipanti arruolati nel Nurses’ Health Study (1984-2010) e nell’Health Professionals Follow-Up Study (1986-2012). L’analisi ha incluso 122.679 partecipanti – 43.703 uomini (età media, 53,8 anni) e 78.976 donne (età media, 50,9 anni) – che non erano affetti da gotta al reclutamento nello studio. A più di 2.700 partecipanti, successivamente, è stata diagnosticata l’artropatia da cristalli.
I ricercatori hanno suddiviso i partecipanti in quintili in base alla loro aderenza a diete a base vegetale. Hanno poi confrontato il rischio di gotta tra coloro che si trovavano nei quintili estremi di una dieta a base vegetale salutare e non salutare.
Risultati principali
I ricercatori hanno riscontrato che l’aderenza a un modello dietetico complessivo a base vegetale, che non distingueva tra alimenti vegetali salutari (cereali integrali, frutta e verdura, semi e legumi, olio vegetale, caffè e te) e non salutari (cereali raffinati, succhi di frutta, bevande zuccherate, patate, dolci e dessert), non era legata alla gotta (pooled HR = 1,02; IC95%: 0,89-1,17).
Tuttavia, quando si considerava, nello specifico, una dieta a base di alimenti vegetali non salutari, questa era legata ad un rischio maggiore di gotta (pooled HR = 1,17; IC95%: 1,03-1,33), soprattutto nel sesso femminile (pooled HR = 1,31; IC95%: 1,05-1,62).
Una maggiore assunzione di alimenti tipici di una dieta salutare a base vegetale, invece, è stata collegata ad un rischio minore di gotta (pooled HR = 0,79; IC95%: 0,69-0,91).
Lo studio ha anche scoperto che un’assunzione più elevata di alcuni gruppi di alimenti, come i cereali integrali, il caffè e il tè, i latticini e, inaspettatamente, i dolci e i dessert, era indipendentemente associata, in modo inversamente proporzionale, all’insorgenza di gotta.
Nello specifico, i valori di hazard ratio (HR) per una porzione giornaliera dei singoli alimenti sono stati i seguenti:
– 0,93 (IC95%: 0,89-0,97) per i cereali integrali;
– 0,95 (IC95%: 0,92-0,97) per tè e caffè;
– 0,86 (IC95%: 0,82-0,9) per i latticini;
– 0,91 (IC95%: 0,87-0,96) per dolci e dessert
Invece, altri gruppi di alimenti sono risultati associati ad un rischio maggiore di gotta. Gli HR in pool per una porzione giornaliera dei singoli alimenti sono stati i seguenti:
– 1,06 (IC95%: 1-1,13) per i succhi di frutta
– 1,16 (IC95%: 1,07-1,26) per le bevande zuccherate;
– 1,26 (IC95%: 1,09-1,44) per il pesce
Riassumendo
Nel commentare i risultati dello studio, i ricercatori hanno affermato: “Nonostante il contributo dei singoli alimenti e delle singole bevande (e nutrienti) selezionati sul rischio di gotta sia generalmente ben caratterizzato, questi dati sono difficili da tradurre in pratiche dietetiche per la prevenzione della gotta, perché gli alimenti non vengono consumati in modo isolato”.
“Inoltre – continuano – alcuni alimenti che sono associati ad un rischio maggiore di gotta sono contemporaneamente inversamente associati ad altre malattie cardiometaboliche (ad esempio, il pesce). Pertanto, non sorprende che i consigli dietetici convenzionali per la gotta, incentrati sul contrasto agli alimenti ricchi di purine, abbiano indotto confusione nei pazienti”.
Ciò detto, nel complesso “…“questi risultati suffragano le attuali raccomandazioni dietetiche ad aumentare il consumo di alimenti vegetali salutari e ridurre l’assunzione di alimenti vegetali meno salutari per mitigare il rischio di gotta – concludono i ricercatori”.
Bibliografia
Rai SK, et al. JAMA Netw Open. Adherence to Healthy and Unhealthy Plant-Based Diets and the Risk of Gout 2024;doi:10.1001/jamanetworkopen.2024.11707.
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