Allarme legionella a Milano: i casi salgono a 28, 3 ricoveri in terapia intensiva


Da oltre due mesi si cerca l’origine del focolaio di legionella che ha colpito l’area del Grande Naviglio tra Buccinasco e Corsico. I casi di contagio sono arrivati a 28

legionella

Ventotto casi in due mesi e mezzo e un decesso, un donna di 71 anni: fa sempre più paura il focolaio di legionella tra Buccinasco e Corsico, nel milanese, mentre è giallo sulla possibile fonte di contagi e continuano senza sosta le indagini dell’Ats Metropolitana di Milano.

L’allarme è iniziato già ad aprile, la conferma ufficiale è arrivata il 10 maggio, da parte del Comune di Corsico, quando è stata emessa una nota ufficiale sull’allarme legionella nel territorio del Sud Ovest milanese e nel frattempo sono state chiuse fontane pubbliche del territorio . Ora i casi confermati di legionella tra Buccinasco e Corsico sono arrivati 28, si conta un decesso e tre pazienti sono in condizioni gravi, ma per fortuna fuori pericolo, ricoverati al San Paolo di Milano nel reparto di malattie infettive.

DOPO OLTRE DUE MESI RESTA UN GIALLO LA “FONTE” DEL CONTAGIO
Tutti gli infetti vivono nei due comuni, in prossimità del Naviglio Grande anche se la responsabilità del corso d’acqua è stata esclusa. Le indagini dei tecnici dell’Ats “discolpano” anche le quattro fontane di Buccinasco e Corsico, le prime ad essere chiuse e dove è iniziata la ricerca. Le loro acque sono infatti risultate negative ai test, e nulla è stato trovato anche di prelievi di acqua negli impianti idraulici della abitazioni dei contagiati nei due comuni. Esito negativo anche nei laghetti che sono stati controllati in quella zona. Anche l’esame delle torri di raffreddamento – grossi impianti di climatizzazione che emettono nuvole di aerosol – non ha trovato un “colpevole”: la legionella sopra soglia è stata individuata solo in due torri, ma in un caso l’impianto non era ancora entrato in funzione, e nell’altro i contagi nella zona sono proseguiti anche dopo che l’impianto era stato bonificato. I controlli continuano.

COME SI È DIFFUSO IL BATTERIO LEGIONELLA PNEUMOPHILA
Tra il 25 aprile e il 1° maggio di quest’anno, dieci persone – otto residenti a Buccinasco e due nella confinante Corsico, tutte in edifici diversi e tutte anziane o con patologie, tranne una donna under 50 – sono state colpite da una polmonite causata dal batterio legionella pneumophila, sette sono state ricoverate in ospedale, di cui tre in terapia intensiva. Dopo un mese, il 20 maggio scorso, altri due residenti della stessa area sono stati ricoverati al San Paolo; il 2 giugno scorso si era arrivati a 15 casi. In un settimana, a ieri, 8 luglio, il numero ha avuto una impennata ed è quasi raddoppiato, arrivando a 28 contagiati in totale, con tre persone attualmente ricoverate nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Paolo, per fortuna fuori pericolo di vita. Non è stato così per una 71enne, già debilitata da una grave malattia, che invece il 20 giugno scorso è deceduta.

IL CONTAGIO: CHI È A RISCHIO
Quasi sempre persone fragili, anziani o già con patologie che compromettono il sistema immunitario, risultano quelle colpite dalla forma grave della malattia provocata dal batterio della legionella pneumophila. Il microorganismo prolifera dove ristagna l’acqua, vive negli ambienti acquatici, naturali come fiumi o laghi, e artificiali come fontane, impianti idraulici e di condizionamento. Attacca il corpo umano soltanto per aerosol, cioè attraverso l’inalazione di minuscole gocce di acqua contaminata: non ci si contagia bevendola, né attraverso gli alimenti, né l’infezione può essere trasmessa da un essere umano all’altro. I casi «sporadici», cioè tra loro indipendenti, di persone che si ammalano di legionellosi sono frequenti. Il precedente più grave nel milanese risale al 2018, a Bresso, a nord di Milano: 52 contagi, di cui cinque letali, avvenuti sempre nei mesi estivi. Da allora non ne sono stati registrati altri di “cluster” di legionella: ora il nuovo a Buccinasco-Corsico, nella parte opposta di Milano.

I SINTOMI E LE RACCOMANDAZIONI PER GLI ABITANTI
Febbre, dolori muscolari, brividi e, nel peggiore dei casi, polmoniti. Sul sito dell’Ats Metropolitana sono riportate le precauzioni domestiche da adottare a Buccinasco e Corsico, ma anche nei luoghi limitrofi, per contrastare la diffusione del batterio nella stagione calda. Primo, usare solo acqua sterile negli apparecchi per aerosol; poi fare scorrere l’acqua per almeno cinque minuti prima del bagno o della doccia; tenere puliti i soffioni della doccia e i rompigetto dei rubinetti (anche immergendoli nell’aceto per rimuovere le incrostazioni) e mantenere la temperatura della caldaia sopra i 50°C (meglio ancora a 55-60°C).