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Il microbiota intestinale è importante per l’osteoartrosi

Quattro specie batteriche chiave del microbioma intestinale sono state identificate come predittori dello sviluppo del diabete di tipo 2

Una recente revisione della letteratura italiana pubblicata su Pain and Therapy ha avuto l’obiettivo di esplorare la complessa relazione tra microbiota intestinale e osteoartrosi

Una recente revisione della letteratura italiana pubblicata su Pain and Therapy ha avuto l’obiettivo di esplorare la complessa relazione tra microbiota intestinale e osteoartrosi, concentrandosi su come il sistema immunitario plasmi questo ponte.

Uno dei disturbi muscolo-scheletrici più comuni, l’osteoartrosi (OA), causa disabilità, morbilità e scarsa qualità della vita in tutto il mondo a causa di: degenerazione della cartilagine articolare, modificazione dell’osso subcondrale e infiammazione delle membrane sinoviali.
Le vie patogenetiche dell’OA devono essere comprese per generare nuove terapie preventive e modificanti la malattia. Negli ultimi anni è stato riconosciuto che il microbiota intestinale (GM) può contribuire significativamente allo sviluppo dell’OA.

La disbiosi del GM può interrompere la barriera intestinale, attivare l’asse intestino-articolazione e modulare l’immunità innata e adattativa attraverso vari mediatori.
I mediatori dell’asse intestino-articolazione includono acidi grassi a catena corta, lipopolisaccaridi, acido lipoteicoico, metaboliti del triptofano, serotonina, acido gamma-aminobutirrico, acidi biliari, flagellina e beta-glucani.

Il GM può alterare i percorsi di sensibilizzazione centrale e periferica del dolore cronico in molti modi, in cui sono implicati metaboliti, neurotrasmettitori, neuromodulatori e prodotti metabolici microbici.
Secondo gli autori della revisione, mirare al GM potrebbe essere un nuovo modo per trattare e prevenire l’OA e il dolore ad esso correlato.
Questa revisione narrativa riassume la ricerca a sostegno dell’ipotesi dell’asse “intestino-articolazione”, concentrandosi sulle interazioni tra GM e il sistema immunitario nei suoi due principali componenti, immunità innata e adattativa.

Inoltre, la sequenza patofisiologica degli eventi che collegano lo squilibrio del GM all’OA e al dolore correlato all’OA viene analizzata e approfondita ulteriormente.
Gli autori suggeriscono inoltre che dieta e prebiotici, probiotici, nutraceutici, esercizio fisico e trapianto fecale del microbiota potrebbero migliorare la gestione dell’OA e rappresentare un nuovo potenziale strumento terapeutico alla luce del panorama limitato dei farmaci modificanti la malattia dell’artrosi (DMOADs).
La revisione evidenzia che la crescente comprensione della connessione tra microbiota intestinale e articolazioni, con il suo potenziale impatto sull’ osteoartrosi, rappresenta un’area promettente di indagine.

Tuttavia, numerose domande rimangono ancora senza risposta. Per comprendere completamente l’insorgenza e la progressione della malattia, è necessario condurre approfondite indagini sul batterioma intestinale, sul microbioma e sul viroma nelle persone con OA.
Acquisire conoscenze su queste intricate relazioni ha il potenziale per sbloccare nuovi approcci per la prevenzione e il trattamento dell’OA. La correlazione tra microbiota intestinale e OA rappresenta un’area di ricerca affascinante e dinamica.

L’idea dell’asse intestino-articolazione sottolinea l’interazione complessa tra il microbiota intestinale e la salute delle articolazioni. Attualmente, le principali prove indicano che, se da un lato interventi come integratori e trapianti fecali possono richiedere ulteriore convalida, d’altra parte, altri come dieta ed esercizio fisico, potrebbero già essere gradualmente implementati in quanto sono stati dimostrati fattibili e sicuri per il loro effetto benefico attraverso diversi meccanismi su un ampio spettro di patologie.

I progressi nella ricerca in questo campo potrebbero rivelare nuove ed efficaci opzioni di trattamento per affrontare questa diffusa malattia. Anche se c’è ancora molto da imparare, la potenziale influenza sul benessere delle persone con OA è incoraggiante ed entusiasmante.

Sono necessarie ricerche future per chiarire queste complesse interazioni, dando priorità a come un particolare cambiamento nel GM, ad esempio l’aumento o la diminuzione di un ceppo batterico specifico, si correla con un determinato subset di OA per individuare la via di segnalazione associata che porta all’OA.

Alberto Corriero et al., Microbial Symphony: Exploring the Role of the Gut in Osteoarthritis-Related Pain. A Narrative Review Pain Ther. 2024 Apr 27.
 doi: 10.1007/s40122-024-00602-9. Online ahead of print.

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