Nei pazienti affetti da arterite a cellule giganti (GCA), l’infarto del miocardio si verifica più frequentemente nei 30 giorni successivi alla diagnosi
Nei pazienti affetti da arterite a cellule giganti (GCA), l’infarto del miocardio si verifica più frequentemente nei 30 giorni successivi alla diagnosi. Queste le conclusioni di uno studio svedese recentemente pubblicato su Rheumatic & Musculoskeletal Diseases Open.
Razionale e disegno dello studio
La GCA rappresenta la vasculite di più frequente riscontro negli anziani; in genere, colpisce più spesso le donne che gli uomini. In Svezia, la principale causa di mortalità è rappresentata dalle malattie cardiovascolari (CVD). Poiché la GCA presenta fattori di rischio significativi per la CVD, i ricercatori svedesi hanno voluto determinare il tasso di incidenza (IR) di infarto miocardico tra i pazienti con GCA confermata da biopsia rispetto alla popolazione generale e hanno valutato l’impatto dell’infarto miocardico incidente sulla mortalità.
In questo studio sono stati inclusi pazienti provenienti dal Dipartimento di Patologia di Skåne, Svezia, a cui era stata diagnosticata una GCA confermata da biopsia dell’arteria temporale dal 1998 al 2016.
I dati sull’incidenza di CVD e infarto miocardico sono stati ricavati dal registro SWEDEHEART.
Sono stati identificati I pazienti con GCA che erano stati sottoposti alle cure per infarto miocardico al di fuori di un’unità di cura coronarica utilizzando un database regionale di diagnosi, con successiva revisione dei casi.
I dati relativi ai pazienti con GCA sono stati incrociati, secondo un rapporto 1:10, con quelli relativi a una popolazione di riferimento in base al sesso, all’età e all’area di residenza.
Risultati principali
L’analisi dello studio è stata condotta sui dati relativi a 1.134 pazienti (72% donne) con GCA confermata dalla biopsia, per un totale di 7958 anni-persona di follow-up. Di questi, 102 sono andati incontro a sviluppo di un infarto del miocardio.
Il tasso di incidenza complessivo per di infarto del miocardio è stato pari a 12,8/1000 anni-persona (IC95%: 10,3-15,3), con i tassi più elevati riscontrati nei 30 giorni successivi alla diagnosi di GCA (IR: 54,1/1000 anni-persona; IC95%:6,7-101,5).
L’IR complessivo per l’infarto miocardico è risultato più elevato nei pazienti di sesso maschile rispetto a quelli di sesso femminile con GCA confermata dalla biopsia (IR: 16,8 vs 11,5/1000 anni-persona, rispettivamente), tranne che nei 30 giorni successivi alla diagnosi (IR: 38,2 vs 60,4/1000 anni-persona, rispettivamente).
Un totale di 1.013 pazienti con GCA e 10.127 membri della popolazione di riferimento sono stati inclusi nell’analisi comparativa. Rispetto alla popolazione di riferimento, il rapporto di incidenza dell’infarto miocardico tra i pazienti con GCA è stato di 1,29 (IC95%: 1,05-1,59).
L’incidenza di infarto del miocardio tra i pazienti con GCA è stato associato ad un aumento della mortalità, rispetto alla popolazione di riferimento ( hazard ratio [HR]: 2,81; IC95%: 2,17-3,63). I rischi erano più elevati tra gli uomini (HR: 4,29; IC95%:2,70-6,81) rispetto alle donne (HR: 2,32; IC95%: 1,7-3,17).
Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso, tra i limiti metodologici dello studio, la ridotta generalizzabilità dei risultati tra i pazienti con GCA biopticamente negativa, l’esclusione involontaria di pazienti con infarto miocardico deceduti prima di raggiungere una struttura sanitaria e la mancanza di dati su fattori di rischio CVD significativi.
Ciò detto, nel complesso “…gli individui con diagnosi di GCA e incidenza di infarto del miocardio si sono caratterizzati per una mortalità 2,8 volte superiore rispetto a quella dei pazienti con GCA e nessun infarto miocardico. A questo punto, sono necessari nuovi studi che dovrebbero esaminare l’impatto dell’infiammazione, del trattamento con GC, della terapia antiaggregante, del trattamento con farmaci biologici mirati e dei fattori di rischio tradizionali sul rischio di infarto del miocardio nei pazienti con GCA confermata dalla biopsia – hanno concluso i ricercatori”.
Bibliografia
Stamatis P et al. Myocardial infarction in a population-based cohort of patients with biopsy-confirmed giant cell arteritis in southern Sweden. RMD Open. Published online April 10, 2024. doi:10.1136/rmdopen-2023-003960
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