Tumore al polmone ALK+ avanzato: nuove conferme per lorlatinib


I risultati dello studio di fase 3 CROWN promuovono l’utilizzo di lorlatinib, un inibitore delle tirosin-chinasi (TKI) di terza generazione in pazienti con tumore del polmone

Tumore al polmone: sono positivi i risultati dello studio CHRYSALIS sull'efficacia a lungo termine di amivantamab in combinazione con lazertinib

Annunciati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valuta-to l’utilizzo di lorlatinib, un inibitore delle tirosin-chinasi (TKI) di terza generazione, rispetto a crizo-tinib, in pazienti adulti affetti da tumore del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato posi-tivo per la chinasi del linfoma anaplastico (ALK+), non trattati in precedenza.

Dopo 5 anni di follow-up, la sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana basata sulla valu-tazione strumentale del ricercatore non è stata raggiunta con lorlatinib, con un rapporto di rischio (HR) osservato di 0,19 ( intervallo di confidenza al 95% [IC] 0,13-0,27), che rappresenta una riduzio-ne del rischio di progressione di malattia o di morte pari all’81% rispetto a crizotinib. Inoltre, il 60% dei pazienti trattati con lorlatinib (IC al 95% 51-68) era vivo senza progressione della malattia dopo cinque anni rispetto all’8% (IC al 95% 3-14) nel braccio trattato con crizotinib. Questi dati saranno presentati oggi al Congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), a Chicago (abstract LBA8503), e pubblicati contemporaneamente sul Journal of Clinical Oncology.

«I dati dello studio CROWN sono senza precedenti, in quanto la maggior parte dei pazienti in tera-pia con lorlatinib vive, senza progressione della malattia, oltre 5 anni», ha dichiarato Roger Dansey, Chief Development Officer, Oncology, di Pfizer. «Questi risultati dimostrano il lungo impegno di Pfizer nella ricerca, sviluppo e innovazione in ambito oncologico e attestano lorlatinib come stan-dard of care per il trattamento in prima linea di pazienti adulti affetti da tumore del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato ALK+ ».

Il tumore al polmone rappresenta la principale causa di morte per cancro nel mondo e si stima che 234.580 nuovi casi saranno diagnosticati nel 2024 negli Stati Uniti.. Il tumore del polmone non a piccole cellule rappresenta circa l’80-85% dei tumori al polmone. Le forme tumorali ALK-positive sono presenti in circa il 3-5% dei casi di tumore del polmone non a piccole cellule. Circa il 25-40% delle persone con tumore del polmone non a piccole cellule avanzato ALK+ può sviluppare meta-stasi cerebrali entro 2 anni dalla diagnosi iniziale.

Lorlatinib è stato specificamente sviluppato da Pfizer per inibire le mutazioni tumorali che deter-minano la resistenza agli altri inibitori di ALK e per penetrare la barriera ematoencefalica.

«Il tumore del polmone non a piccole cellule avanzato ALK+ è tipicamente aggressivo e spesso col-pisce persone giovani nel pieno della loro vita», ha dichiarato Benjamin Solomon, del Dipartimento di Oncologia Medica del Peter MacCallum Cancer Centre di Melbourne, e Principal Investigator del-lo studio CROWN. «Questa analisi aggiornata dimostra che lorlatinib ha aiutato i pazienti a vivere più a lungo senza progressione della malattia, la maggior parte ha ottenuto benefici duraturi per oltre 5 anni e quasi tutti senza progressione della malattia a livello cerebrale.  Questi miglioramenti negli outcome dei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule ALK+ rappresentano un progresso davvero notevole nel trattamento del cancro del polmone».

Il trattamento con lorlatinib, inoltre, si è associato a una riduzione del 94% del rischio di sviluppare una progressione intracranica (HR 0,06; IC al 95% 0,03-0,12). La mediana del tempo alla progres-sione intracranica non è stata raggiunta (IC al 95% NR-NR) con lorlatinib ed è risultata di 16,4 mesi (IC al 95% 12,7-21,9) con crizotinib. Nelle persone senza metastasi cerebrali al basale trattate con lorlatinib, solo quattro su 114 hanno sviluppato metastasi cerebrali entro i primi 16 mesi di tratta-mento, rispetto a 39 su 109 trattate con crizotinib. Al momento dell’analisi, il 50% dei pazienti del-lo studio CROWN era ancora in trattamento con lorlatinib, rispetto al 5% dei pazienti assegnati al trattamento con crizotinib.

«Sebbene il tumore del polmone non a piccole cellule avanzato ALK-positivo rappresenti solo circa il cinque per cento circa di tutti i casi di NSCLC, ciò si traduce in 72.000 persone diagnosticate ogni anno in tutto il mondo», ha dichiarato Kenneth Culver, Direttore della Ricerca e degli Affari Clinici dell’organizzazione no-profit ALK Positive. «Questi nuovi risultati dello studio CROWN rappresen-tano un progresso significativo nel trattamento di prima linea del carcinoma polmonare ALK+, che ha portato a importanti miglioramenti per la comunità dei pazienti».

I profili di sicurezza di lorlatinib e crizotinib nel follow-up a 5 anni dello studio CROWN sono risulta-ti coerenti con i dati precedenti, senza nuove evidenze sulla safety di lorlatinib. In questa analisi, gli eventi avversi più frequenti (con un’incidenza ≥20%) riportati nei pazienti trattati con lorlatinib so-no stati coerenti con l’analisi dello studio CROWN condotta nel 2020, e comprendevano edema, aumento di peso, neuropatia periferica, effetti cognitivi, effetti sull’umore, diarrea, dispnea, ar-tralgia, ipertensione, cefalea, tosse, piressia ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia. Eventi aversi di grado 3/4 si sono verificati nel 77% dei pazienti trattati con lorlatinib e nel 57% di quelli trattati con crizotinib. Gli effetti indesiderati correlati al trattamento hanno portato all’interruzione defini-tiva del trattamento rispettivamente il 5% e il 6% dei pazienti nei bracci lorlatinib e crizotinib.