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Carcinoma polmonare non a piccole cellule: presentati nuovi dati su nivolumab

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Carcinoma polmonare non a piccole cellule: Bristol Myers Squibb ha presentato al Congresso ASCO 2024 numerose analisi che evidenziano il ruolo di nivolumab e delle sue combinazioni negli stadi precoce e avanzato

Bristol Myers Squib ha annunciato oggi i risultati delle analisi aggiornate degli studi CheckMate -77T, CheckMate -816 e CheckMate -9LA che supportano l’uso di nivolumab e delle sue combinazioni nel carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) di stadio precoce e avanzato. I dati sono stati presentati al congresso annuale 2024 dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), che si è svolto dal 31 maggio al 4 giugno 2024 a Chicago, Illinois.

“I nostri sforzi di ricerca e sviluppo nel NSCLC sono caratterizzati sia dalla nostra continua solidità nell’immunoterapia che da approcci mirati che offrono nuove opzioni per i pazienti con mutazioni difficili”, afferma Ian M. Waxman, M.D., Vicepresidente, senior global program lead, late development, oncology, Bristol Myers Squibb. “All’ASCO abbiamo presentato studi che dimostrano l’impatto dell’immunoterapia nelle fasi precoci della malattia, anche nei pazienti con tumori rimovibili chirurgicamente, per aiutare a prevenire le recidive. Questi studi, oltre agli aggiornamenti nei pazienti con malattia avanzata, rafforzano il crescente numero di evidenze relative al nostro portfolio nel settore toracico e i nostri progressi nell’offerta di opzioni che migliorano le speranze di sopravvivenza”.

Le analisi dell’immunoterapia sono state presentate nell’ambito di una più ampia raccolta di studi nel portfolio aziendale del tumore del polmone. Altre presentazioni comprendono un’analisi aggiornata dello studio di Fase 1/2 TRIDENT-1 che, al follow-up di circa tre anni, mostra come repotrectinib ha continuato a produrre risposte durature nei pazienti con NSCLC ROS1-positivo TKI-naive. Inoltre, i dati dello studio di Fase 3 KRYSTAL-12 di adagrasib mostrano un miglioramento statisticamente significativo di sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto a docetaxel nei pazienti con NSCLC con mutazione KRASG12C precedentemente trattati.

I risultati dello studio CheckMate -77T
Un’analisi esplorativa late-breaking dello studio di fase 3 CheckMate -77T per la valutazione del regime perioperatorio di nivolumab e chemioterapia in neoadiuvante seguito da chirurgia e nivolumab in adiuvante nei pazienti con NSCLC resecabile di Stadio III è stata illustrata con una presentazione orale (Abstract #LBA8007). In questa analisi, il regime perioperatorio con nivolumab ha migliorato la sopravvivenza libera da eventi (EFS) mediana indipendentemente dallo stato linfonodale, compreso il sottogruppo N2 (30,2 vs. 10,0 mesi; HR 0,46; 95% CI 0,30–0,70) e il sottogruppo non-N2 (NR vs. 17,0 mesi; HR 0,60; 95% CI 0,33-1,08) rispetto alla chemioterapia neoadiuvante e placebo seguiti da chirurgia e placebo adiuvante. I tassi di EFS a un anno sono risultati maggiori in entrambi i sottogruppi con il regime perioperatorio con nivolumab (N2 70% vs. 45%, e non-N2 74% vs. 62%, rispettivamente). La fattibilità chirurgica è risultata simile nei pazienti con malattia N2 e non-N2 e simile anche nei bracci con nivolumab e placebo (77% vs. 73% nei pazienti con status N2; 82% vs. 79% nei pazienti non-N2). Dopo la chirurgia, una percentuale maggiore di pazienti nel braccio con nivolumab ha riportato risposta patologica completa rispetto a placebo nei sottogruppi N2 (28,6% vs. 7,6%) e non-N2 (31,1% vs. 6,7%). Gli eventi avversi derivanti dal trattamento (TRAEs) di Grado 3–4 si sono verificati nel 34% e 26% dei pazienti con malattia N2 e nel 29% e 21% dei pazienti con malattia non-N2 con il regime perioperatorio con nivolumab e con il regime con placebo, rispettivamente. Questi dati rappresentano un’analisi completa per stato linfonodale dei pazienti con NSCLC resecabile di stadio III di uno studio globale di Fase 3 sull’immunoterapia perioperatoria.

CheckMate -77T è il secondo studio randomizzato di fase 3 positivo dell’azienda, che valuta una combinazione a base di immunoterapia nel trattamento del NSCLC resecabile non metastatico. I dati dell’analisi primaria dello studio CheckMate –77T hanno supportato l’accettazione della sottomissione regolatoria del regime perioperatorio basato su nivolumab da parte della Food and Drug Administration americana e dell’Agenzia Europea per i Medicinali nel gennaio 2024.

 I risultati dello studio CheckMate -816
I dati di sopravvivenza a quattro anni dello studio di Fase 3 CheckMate -816, che rappresentano il più lungo follow-up degli studi di Fase 3 per la valutazione dei trattamenti neoadiuvanti o perioperatori a base di immunoterapia nell’NSCLC resecabile di stadio IB-IIIA, sono stati presentati nella sessione rapid oral il 2 giugno (Abstract #LBA8010). Al follow-up mediano di 57,6 mesi, nivolumab e chemioterapia neoadiuvante hanno continuato a migliorare la EFS rispetto alla sola chemioterapia (mediana: 43,8 mesi vs. 18,4 mesi; HR 0,66; 95% CI 0,49-0,90). I tassi di EFS a quattro anni sono risultati maggiori nel braccio con nivolumab e chemioterapia neoadiuvante (49% vs. 38%). Mentre la sopravvivenza globale (OS) non ha raggiunto la significatività statistica in questa analisi, nivolumab e chemioterapia neoadiuvante hanno continuato a mostrare una tendenza al miglioramento della OS clinicamente importante rispetto alla sola chemioterapia (HR 0,71; 98,36% CI 0,47-1,07). A quattro anni, il 71% dei pazienti trattati con nivolumab e chemioterapia neoadiuvante è vivo, rispetto al 58% dei pazienti trattati con la sola chemioterapia. La OS continuerà ad essere osservata. Un’analisi esplorativa della sopravvivenza specifica per il carcinoma polmonare in questo studio ha inoltre mostrato una tendenza coerente con la OS, a favore di nivolumab e chemioterapia neoadiuvante (HR 0,62; 95% CI 0,41-0,93). Al follow-up esteso non sono stati osservati nuovi segnali di sicurezza con nivolumab e chemioterapia neoadiuvante.

I risultati dello studio CheckMate -9LA
Sono stati presentati anche i risultati del follow-up a cinque anni dello studio di Fase 3 CheckMate -9LA, che mostra i benefici duraturi di sopravvivenza a lungo termine con nivolumab in associazione ad ipilimumab e due cicli di chemioterapia rispetto alla sola chemioterapia come trattamento di prima linea dei pazienti con NSCLC metastatico. Al follow-up minimo di 57,3 mesi, la combinazione con la doppia immunoterapia ha continuato a migliorare l’OS, con il 18% dei pazienti trattati con nivolumab in associazione ad ipilimumab e due cicli di chemioterapia vivo a cinque anni rispetto all’11% di quelli trattati con la sola chemioterapia (HR 0,73, 95% CI 0,62-0,85). Il tasso di sopravvivenza a cinque anni nei pazienti con PD-L1 tumorale <1% (una popolazione di pazienti con un importante bisogno insoddisfatto) trattati con nivolumab in associazione ad ipilimumab e due cicli di chemioterapia è risultato più elevato, 22% rispetto all’8% nei pazienti trattati con la sola chemioterapia (HR 0,63; 95% CI 0,49-0,83).

Alla landmark analisi a cinque anni, le risposte sono risultate più durature nel braccio con nivolumab in associazione ad ipilimumab e chemioterapia, con il 19% dei pazienti in risposta rispetto all’8% con la sola chemioterapia. Il beneficio di nivolumab in associazione ad ipilimumab e due cicli di chemioterapia si è mantenuto in tutti gli endpoint secondari e nei sottogruppi di interesse.

A questo follow-up esteso non sono stati osservati nuovi segnali di sicurezza con nivolumab in associazione ad ipilimumab e due cicli di chemioterapia.

Nivolumab e le sue combinazioni sono approvate per tre indicazioni nel NSCLC, compresi i setting neoadiuvante e metastatico.

Bristol Myers Squibb ringrazia i pazienti e gli investigatori che hanno partecipato agli studi clinici CheckMate -816, CheckMate -77T e CheckMate –9LA.

Il tumore del polmone
Il tumore del polmone è la causa principale di morte per tumore a livello globale. Il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) è uno dei tipi più comuni e rappresenta l’84% delle diagnosi. I casi non metastatici costituiscono la maggioranza delle diagnosi di NSCLC (circa il 60%, la metà dei quali resecabile), e si stima che la percentuale sia in aumento nel tempo grazie a programmi di screening avanzati. Mentre molti pazienti con NSCLC non metastatico vengono curati con la chirurgia, il 30%-55% sviluppa recidiva e muore per la malattia nonostante la resezione, confermando la necessità di opzioni terapeutiche da somministrare prima della chirurgia (neoadiuvanti) e/o dopo la chirurgia (adiuvanti) per migliorare i risultati a lungo termine.

Bristol Myers Squibb: creare un futuro migliore per i pazienti affetti da tumore
Bristol Myers Squibb è ispirata da un’unica visione: trasformare la vita dei pazienti attraverso la scienza. L’obiettivo della ricerca oncologica di Bristol Myers Squibb è rendere disponibili farmaci che offrano ad ogni paziente una vita migliore e più sana e rendere la cura una possibilità. A partire dall’esperienza maturata nel trattamento di diverse tipologie di tumore che ha cambiato l’aspettativa di sopravvivenza per molti pazienti, i ricercatori di Bristol Myers Squibb stanno esplorando nuove frontiere nella medicina personalizzata e, attraverso innovative piattaforme digitali, stanno trasformando dati in conoscenze che consentono loro di focalizzarsi sugli obiettivi della ricerca. La profonda comprensione della biologia umana causale, le risorse all’avanguardia e le piattaforme di ricerca differenziate consentono all’azienda di posizionarsi in modo unico per affrontare il cancro da ogni punto di vista.

Il tumore può avere un forte impatto su molti aspetti della vita di un paziente e Bristol Myers Squibb si impegna a intraprendere azioni per affrontare ogni aspetto della cura, dalla diagnosi alla sopravvivenza. Da azienda leader nella cura del cancro, Bristol Myers Squibb sta lavorando affinché tutte le persone affette da tumore possano avere un futuro migliore.

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