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Delgocitinib in crema ottimo per l’eczema cronico delle mani

Nei bambini e nei giovani affetti da dermatite atopica grave il confronto tra gli immunomodulatori metotrexato e ciclosporina ha premiato il primo

Nei pazienti con eczema cronico delle mani il trattamento topico con delgocitinib in crema consente una rapida riduzione della gravità della malattia

Nei pazienti con eczema cronico delle mani il trattamento topico con delgocitinib in crema consente una rapida riduzione della gravità della malattia con un netto miglioramento della qualità di vita, che si mantengono nel lungo termine con l’uso al bisogno. È quanto emerge dai risultati dei trial clinici presentati al congresso 2024 della SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e di Malattie Sessualmente Trasmesse).

La classificazione dell’eczema delle mani non è un compito semplice perché dovrebbe prendere in considerazione la localizzazione delle lesioni, la morfologia e l’eziologia: attualmente inoltre, non esiste un consenso internazionale sulla classificazione delle varie forme.

Una volta effettuata una diagnosi accurata, in aggiunta alle misure preventive generali, la terapia di base prevede l’uso di emollienti, sia in creme che unguenti. Come farmaci vengono considerati i corticosteroidi topici, fino ad includere quelli ad alta potenza (mometasone e betametasone) da utilizzare per brevi periodi (meno di 6 settimane) e da scalare nel tempo prima di sospenderli, gli inibitori topici della calcineurina e i trattamenti sistemici, quando le terapie precedenti falliscono.

Per l’eczema cronico delle mani un farmaco che ha suscitato molto interesse da parte dei clinici è l’alitretinoina, un derivato orale della vitamina A che è stato studiato ed è indicato per l’utilizzo in questa specifica patologia nelle forme di malattia grave, tuttavia oltre a essere teratogena comporta degli effetti collaterali che ne limitano l’utilizzo in molti pazienti. Altre terapie utilizzate sono l’acitretina, la ciclosporina e l’azatioprina.

Una nuova opzione terapeutica, che ha concluso la sperimentazione clinica di fase III, è rappresentata dalla crema a base di delgocitinib, un pan JAK inibitore che blocca le JAK 1/2/3 e la TYK2. Il farmaco non presenta gli eventi avversi tipici degli steroidi e ha un effetto immunosoppressore cutaneo inferiore agli inibitori della calcineurina, ha fatto presente il prof. Antonio Costanzo, dell’Istituto Clinico Humanitas, Rozzano, Milano.

Delgocitinib crema significativamente più efficace del veicolo a 16 settimane
Per quantificare l’effetto dei farmaci nell’eczema cronico delle mani si utilizzano principalmente gli indici IGA-CHE (Investigators’s Global Assessment for Chronic Hand Eczema) ed HECSI (Hand Eczema Severity Index), che considera le mani divise in 5 aree differenti (punta delle dita, dita, palmi delle mani dorso delle mani e polsi) in ognuna delle quali vengono valutati 6 segni della malattia, ciascuno con una scala a 4 punti, oltre all’estensione cutanea coinvolta dalla malattia.

Nello studio di fase III DELTA 2 sono stati inclusi 473 pazienti adulti (età media 46 anni, durata media della malattia 5 anni) con eczema cronico delle mani da moderato a grave (IGA CHE 3/4, HECSI medio 59), che avevano avuto una precedente risposta inadeguata agli steroidi topici, e che sono stati randomizzati in rapporto 2:1 a ricevere delgocitinib crema o il veicolo crema, applicati 2 volte al giorno.

Già dopo 8 settimane il 32% dei pazienti in trattamento attivo ha raggiunto un punteggio IGA CHE di 0/1 (pelle libera o quasi libera lesioni). Inoltre alla settimana 16 il 49,5% dei pazienti del gruppo delgocitinib ha ottenuto una riduzione di almeno il 75% rispetto al basale nel punteggio HECSI (HECSI-75) e il 31% ha raggiunto la risposta più stringente HECSI-90, tutti risultati significativi vs veicolo.

L’effetto di delgocitinib è stato ancora più rilevante in termini di qualità di vita, con il 72% dei pazienti che, dopo 16 settimane di trattamento, ha ottenuto un miglioramento di almeno 4 punti nel DLQI (Dermatology Life Quality Index), un risultato significativo rispetto alla crema veicolo nonostante un alto livello di efficacia mostrato dal placebo (45,8%), spiegabile sulla base delle proprietà emollienti del veicolo stesso.

I tassi di eventi avversi sono stati simili tra il gruppo delgocitinib e il gruppo di controllo, come conseguenza dell’assorbimento sistemico molto basso del principio attivo.

Efficacia confermata nel lungo termine con l’uso al bisogno
Dopo le 16 settimane di trattamento nello studio DELTA 2 e nel trial gemello DELTA 1, i pazienti potevano entrare nello studio di estensione a lungo termine in aperto DELTA 3, nel corso del quale delgocitinib è stato utilizzato al bisogno, in caso di ricomparsa della malattia, dai pazienti che avevano raggiunto un punteggio IGA-CHE di 0/1 nello studio di provenienza, oppure applicato regolarmente quando il punteggio era ≥2.

Nei pazienti, che negli studi DELTA 1 o DELTA 2 avevano raggiunto il punteggio IGA-CHE di 0/1, le risposte HECSI-75 ed HECSI-90 si sono mantenute nel tempo fino al termine del periodo di estensione di 36 settimane dello studio DELTA 3, facendo un uso al bisogno del farmaco durante quest’ultimo. Le risposte HECSI-75 ed HECSI-90 sono invece aumentate tra i soggetti che, al termine delle 16 settimane di DELTA 1 e DELTA 2, sono passati dal veicolo al trattamento attivo con delgocitinib. Un trend simile è stato osservato anche per la riduzione del prurito e del dolore cutaneo.

In sintesi:

Referenze

Costanzo A. Terapie attuali, ricerca in corso e prospettive terapeutiche.

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