Secondo uno studio, gli uomini affetti da osteoartrosi (OA) potrebbero essere maggiormente a rischio di ipertensione
Stando ai risultati di uno studio Usa pubblicato su Arthritis Research & Therapy, gli uomini affetti da osteoartrosi (OA) potrebbero essere maggiormente a rischio di ipertensione.
L’associazione tra OA e ipertensione è stata oggetto di un intenso dibattito, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio. Per verificare l’esistenza di questa associazione, i ricercatori hanno condotto un’analisi di regressione logistica ponderata sui dati raccolti in individui adulti statunitensi che avevano partecipato al National Health and Nutrition Examination Survey dal 2013 al 2020.
I ricercatori hanno inoltre eseguito un’analisi di randomizzazione mendeliana per verificare la possibile esistenza di una relazione causa-effetto.
Identificazione dei pazienti partecipanti allo studio
I pazienti con OA sono stati identificati utilizzando i codici delle cartelle cliniche. L’ipertensione è stata definita in base al soddisfacimento dei criteri seguenti: una misurazione media della pressione arteriosa sistolica di almeno 140 mmHg basata su 3 letture, una misurazione media della pressione arteriosa diastolica di almeno 90 mmHg basata su 3 letture, l’impiego corrente di farmaci per la pressione arteriosa o una precedente diagnosi di ipertensione.
In totale sono stati inclusi nello studio 24.871 partecipanti. L’età media dei partecipanti era di 48,05 anni e il 51,90% erano donne. Complessivamente, all’1,64% (n=360) dei partecipanti era stata diagnosticata l’OA e il 37,78% (n=10.546) era affetto da ipertensione. I partecipanti con o senza OA erano generalmente più spesso in età avanzata, di sesso femminile e con un BMI più elevato.
Risultati principali
Dopo aggiustamento dei dati per la presenza di molteplici fattori confondenti, i ricercatori non hanno riscontrato alcuna associazione tra OA e ipertensione nel gruppo di studio in toto (odds ratio [OR]: 1,30; IC95%: 0,98-1,74; P =0,080). I risultati sono rimasti invariati quando le analisi sono state ulteriormente aggiustate per i livelli di attività fisica (OR: 1,30; IC95%: 0,97-1,73; P =0,089).
Passando, però, alle analisi per sottogruppi, è emerso che solo gli uomini con OA presentavano un rischio maggiore di ipertensione (OR: 2,25; IC95%: 1,17-4,32; P =0m019). Nessun altro sottogruppo ha mostrato associazioni significative.
I risultati delle analisi di randomizzazione mendeliana, da ultimo, non hanno rivelato, invece, l’esistenza di una relazione causale tra le specifiche articolazioni colpite da OA e il rischio di ipertensione.
Ciò è stato per verificato sia per l’OA del ginocchio (OR ponderato per la varianza inversa [IVW]: 1,024; IC95%: 0,931-1,126; P =.626), sia per l’OA dell’anca (OR IVW: 0,990; IC95%: 0,941-1,042; P =0,704) sia per l’OA del ginocchio e dell’anca insieme (OR IVW: 1,005; IC95%: 0,915-1,105; P =0,911). I risultati sono stati simili sia per gli uomini che per le donne.
Riassumendo
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti metodologici intrinseci dello studio, quali la bassa prevalenza di OA tra i partecipanti, che potrebbe aver ridotto la capacità di rilevare l’esistenza di una relazione causale. Tra gli altri limiti segnalati dai ricercatori vi sono l’esistenza di fattori confondenti non considerati e l’eterogeneità nelle analisi di randomizzazione mendeliana.
Ciò detto, nel complesso lo studio ha rilevato che i pazienti affetti da OA presentavano un rischio maggiore di ipertensione solo nel sesso maschile, mentre l’analisi di randomizzazione Mendeliana non ha evidenziato l’esistenza di una relazione causale tra OA e ipertensione.
Bibliografia
Yang ZJ et al. Osteoarthritis and hypertension: observational and Mendelian randomization analyses. Arthritis Res Ther. Published online April 17, 2024. doi:10.1186/s13075-024-03321-w
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