Site icon Corriere Nazionale

Malati di Epatite C dopo le trasfusioni: a Venezia indagato un medico

Beta-talassemia: il trattamento continuativo per 3 anni con luspatercept riduce il fabbisogno di trasfusioni di globuli rossi

Epatite C dopo le trasfusioni, medico indagato a Venezia. L’epidemiologo Lopalco: “Altro ciarlatano che segue pratiche nonsense, pazienti saranno curati dalla scienza”

Una ‘epidemia’ di positivi al virus dell’epatite C dopo essersi sottoposti ad autotrasfusioni di sangue che veniva ‘lavato’ con sostanze particolari e poi reiniettato. Per questo Ennio Caggiano, medico libero professionista che svolge attività in un ambulatorio nel veneziano, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Venezia. L’ipotesi di accusa contenuta nel fascicolo è di epidemia per presunta violazione della norma speciale che regola le trasfusioni.

VICINO AL MOVIMENTO NO VAX

Durante il periodo del Covid, Caggiano era stato vicino al movimento no vax per questo era stato radiato dall’Ordine dei medici di Venezia (provvedimento ancora aperto perché impugnato dal medico). “Ecco perché un no-vax non può esercitare alcuna professione sanitaria e men che meno fare il medico- commenta l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università di Pisa- Il motivo non è tanto perché non si vaccina e sconsiglia le vaccinazioni ai suoi pazienti. Paradossalmente quello è il male minore. Il problema più grande è che si tratta di persone profondamente ignoranti”. Un operatore sanitario che “non comprende il valore delle vaccinazioni- prosegue Lopalco- è evidente che non conosce il metodo scientifico. Non affida le proprie decisioni alla valutazione delle prove scientifiche e quindi svalvola, scivolando in pratiche nonsense, che vanno dai rimedi omeopatici all’urinoterapia. Se non si segue il metodo scientifico ogni terapia è possibile. Di esperimento in esperimento, si arriva ad ammazzare i propri pazienti. Questo è l’ultimo: un campione che ha infettato con il virus dell’epatite C non sappiamo quanti pazienti. Grazie alla scienza, questi pazienti che si erano rivolti al ciarlatano saranno curati (e molto probabilmente guariranno) a spese del contribuente”.

Exit mobile version