Spesolimab efficace per il controllo della Psoriasi pustolosa generalizzata


Psoriasi pustolosa generalizzata: con spesolimab controllo efficace della malattia garantito dopo una sola settimana

psoriasi genitale

Nei pazienti affetti da psoriasi pustolosa generalizzata il trattamento con spesolimab ha consentito una riduzione rapida e significativamente superiore al placebo della gravità della malattia e il controllo delle riacutizzazioni nel lungo termine, come evidenziato da una relazione al congresso 2024 della SIDeMaST.

Una consensus Delphi internazionale pubblicata nel 2023 ha tracciato i punti chiave della gestione della psoriasi pustolosa generalizzata (GPP), evidenziando che:

  • Il dermatologo deve avere un certo expertise nella gestione della malattia
  • La terapia deve avere una rapida insorgenza d’azione per tenere sotto controllo le riacutizzazioni e deve essere utile e prevenirle
  • È possibile il ricorso al pronto soccorso o alla terapia intensiva, specialmente nei pazienti con febbre, dolore intenso, livelli elevati di marcatori di infiammazione sistemica o infezioni
  • I pazienti devono essere monitorati attentamente da un dermatologo durante le riacutizzazioni
  • La terapia è vitale per minimizzare i rischi di complicanze sistemiche gravi (renali, epatiche)
  • Per monitorare la gravità della malattia è bene utilizzare gli indici specifici GPPGA (Generalized Pustular Psoriasis Physician Global Assessment), GPPASI (Generalized Pustular Psoriasis Area and Severity Index) e BSA (Body Surface Area), valutare i sintomi sistemici durante le riacutizzazioni e i marcatori di laboratorio per l’infiammazione sistemica
  • È importante considerare le variazioni della qualità della vita del paziente, anche utilizzando i patient-reported outcomes (PRO)

L’indice GPPGA prevede punteggi parziali da 0 a 4 da assegnare a tre segni della malattia, ovvero pustole, eritema e desquamazione/formazione di croste. La somma dei punteggi, divisa per tre, consente di ottenere un punteggio da 0 a 4 dove zero corrisponde all’assenza di lesioni e 4 alla malattia di grado severo.

Spesolimab consente di gestire la fase acuta e prevenire le riacutizzazioni della GPP
Spesolimab è un anticorpo monoclonale umanizzato diretto contro il recettore dell’interleuchina (IL)-36, la cui segnalazione che svolge un ruolo cruciale nella patogenesi della GPP, in presenza o meno di mutazioni genetiche.

Il programma di sviluppo clinico del farmaco comprende gli studi Effisail 1 focalizzato sul trattamento della fase attiva della GPP (riacutizzazioni), Effisail 2 che ha valutato il mantenimento del trattamento e la prevenzione delle riacutizzazioni, e lo studio di estensione a lungo termine in aperto Effisail ON.

Risultati del trial Effisail 1 (trattamento della fase attiva)
Effisail 1 ha coinvolto 53 pazienti (età media 43 anni, BMI medio 27, 27% con mutazione IL-36R) con una storia di GPP e riacutizzazione al basale (GPPGA ≥3 e GPPGA pustulation subscore ≥2). Dopo una fase iniziale di screening fino a 6 mesi, i partecipanti sono stati randomizzati in rapporto 2:1 a ricevere una singola infusione di spesolimab alla dose di 900 mg o di una soluzione placebo.

L’endpoint primario, che veniva valutato dopo una sola settimana, era il raggiungimento di un punteggio GPPGA di 0/1 (pelle libera o quasi libera da lesioni). In caso di persistenza della patologia era possibile effettuare una seconda infusione. Alla fine delle 12 settimane di studio previste, i pazienti potevano proseguire il trattamento nella fase a lungo termine (Effisail ON).

Dopo una sola settimana dall’infusione il 54,3% dei pazienti nel gruppo spesolimab aveva raggiunto un GPPGA pustulation subscore pari a 0 (assenza di pustole) e il 42,9% un punteggio GPPGA di 0/1, in confronto rispettivamente al 5,6% (p<0,001) e all’11,1% con il placebo (p<0,012), un risultato che valorizza tanto l’efficacia quanto la rapidità d’azione del farmaco, ha osservato il prof. Paolo Gisondi dell’Università di Verona, Sezione di Dermatologia e Venereologia.

In modo coerente con la risposta clinica, il trattamento con spesolimab è stato associato a una riduzione significativa dei marcatori di infiammazione sistemica, con una diminuzione nell’arco di un paio di settimane della conta dei neutrofili e dei livelli di proteina C-reattiva al di sotto del limite superiore dell’intervallo normale (ULN, rispettivamente 7.000 e 10 mg/l).

Il dolore, che al basale aveva un punteggio VAS di circa 70 su 100 in entrambi i gruppi, con spesolimab si è ridotto del 30% in una settimana (differenza minima clinicamente rilevante).

In termini di sicurezza, con il trattamento attivo gli eventi avversi sono stati principalmente infezioni, generalmente non gravi e non indicative di infezioni opportunistiche.

Risultati del trial Effisail 2 (mantenimento)
Nel trial Effisail 2, multicentrico, randomizzato, a gruppi paralleli, di dose finding, controllato con placebo, in 123 pazienti con GPP in remissione è stato valutato il controllo delle riacutizzazioni nel lungo termine con tre diversi dosaggi di spesolimab per via sottocutanea (300 mg di carico + 150 mg ogni 12 settimane, 600 mg di carico + 300 mg ogni 12 settimane, 400 mg di carico + 300 mg ogni 4 settimane).

Con spesolimab il tempo al verificarsi di una riacutizzazione era significativamente più basso rispetto al placebo con tutte e tre le dosi testate, così come il rischio di recidiva fino alla settimana 48, significativamente inferiore in confronto al placebo (51%) con tutte le dosi (12,7% con la più alta, 29,7% con quella intermedia, 22,6% con la dose più bassa).

In sintesi gli obiettivi della gestione della GPP sono:

  • Spegnere le manifestazioni cliniche e i sintomi legati alla malattia, non solo in acuto.
  • Trattare e prevenire le riacutizzazioni nel lungo termine, insieme alle complicanze che possono essere gravi.
  • Normalizzare la qualità della vita dei pazienti.
  • Offrire ai pazienti un trattamento con un profilo di sicurezza ragionevole, condivisibile e sostenibile nel lungo termine.

Referenze

Gisondi P. Le psoriasi pustolose. Management della GPP.