“Il segno delle donne” su Rai Storia racconta chi era Maria Signorelli


Maria Signorelli è la nuova protagonista de “Il segno delle donne”, prodotta da Gloria Giorgianni, in onda mercoledì 17 luglio alle 21.10 su Rai Storia

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Se ci si domanda cosa sia la creatività, Maria Signorelli può essere una risposta. È lei la nuova protagonista de “Il segno delle donne”, una coproduzione Rai Cultura – Anele, prodotta da Gloria Giorgianni, in onda mercoledì 17 luglio alle 21.10 su Rai Storia. A darle voce e volto, e a rispondere alle domande di Angela Rafanelli, è Caterina Corbi. Nata a Roma nel 1908, è conosciuta come una delle più grandi protagoniste del teatro di figura, nonché madre di una delle collezioni di fantocci e burattini più preziose e imponenti del mondo. Figlia dei medici Angelo Signorelli e Olga Resnevič, manifesta fin da piccola la capacità di vedere gli oggetti inanimati sotto una luce diversa, di trovare il magico nel reale.

Si avvicina, così, al teatro e alla creazione di fantocci: nelle sue mani un pezzo di legno, di stoffa o di qualsiasi materiale, riesce a prendere vita. Significative per la sua formazione sono le esperienze di studio e di vita a Berlino e la collaborazione con il regista teatrale Anton Giulio Bragaglia, presso il cui teatro inizierà a lavorare come scenografa a costumista. Nel 1939 sposa il pedagogista Luigi Volpicelli. Avranno tre figli, e due di loro, Giuseppina e Maria Letizia, lavoreranno insieme a Maria e poi subentreranno a lei continuando la tradizione artistica della madre. A segnare il cambiamento decisivo nel percorso artistico e professionale della Signorelli sono gli spettacoli di burattini che verso la fine del secondo conflitto mondiale allestisce a casa per intrattenere sua figlia Giuseppina e i suoi piccoli amici.

Questa esperienza porterà la Signorelli a creare, nel 1947, l’Opera dei Burattini. Molto più di una compagnia teatrale, l’Opera è una vera e propria istituzione che porta in giro per il mondo l’antica e preziosa tradizione delle maschere italiane e del teatro dei burattini. Nel corso degli anni porterà in scena più di 150 spettacoli, ai quali collaboreranno importanti artisti, da Lina Wertmüller a Carlo Verdone. Maria Signorelli ha anche insegnato al Dams, ha scritto libri e partecipato a programmi radiofonici e televisivi. Nel corso degli anni ha intensificato la realizzazione di burattini, e a questi sono stati integrati, anno dopo anno, tutti quelli che ha acquistato in giro per il mondo durante le sue tournée. Con la sua importante collezione (migliaia di pezzi dal XVIII al XX secolo), ha ideato e curato un gran numero di mostre in Italia e all’estero.

L’imponente collezione non è che l’ennesimo contributo che Maria dà non solo alla storia del teatro, ma alla cultura del nostro Paese. Per la Signorelli “il teatro di pupazzi riproponendo il mondo umano nei termini delle marionette e del burattino o delle figure d’ombre o comunque altro sia, apre al bisogno di evasione e di poesia che si annida in ciascuno di noi”.