Per i pazienti con HIV novità scientifiche e un nuovo approccio sempre più deciso della comunità scientifica, supportata dalle istituzioni
I nuovi farmaci a lunga durata, i cosiddetti long acting, rappresentano il traguardo più recente raggiunto dalla ricerca, con ulteriori prospettive di sviluppo. Già oggi la terapia antiretrovirale ha reso l’HIV un’infezione cronica, con la corretta assunzione che rende il virus non rilevabile nel sangue.
“Siamo a una svolta nella terapia per l’HIV – sottolinea il Prof. Antonio Di Biagio –. Già con i nuovi farmaci, disponibili da circa due anni, abbiamo potuto allungare la periodicità della somministrazione a 8 settimane per la terapia iniettiva intramuscolo e a sei mesi per la via sottocutanea. Tuttavia, con i long acting attualmente a disposizione si stima che solo il 50% delle persone con HIV (dati coorte ARCA – Antiviral Response Cohort Analysis) possa accedere a questi trattamenti.
Con i nuovi farmaci, i cui studi sono in fase 2 e 3, che in Italia probabilmente saranno disponibili dal 2025, la stragrande maggioranza dei pazienti potrà fruire di trattamenti a rilascio prolungato, con benefici per l’aderenza terapeutica, per la qualità della vita, per la lotta allo stigma, visto che si tratta di una terapia che impatta pochissimo sulla quotidianità, garantisce efficacia a lungo termine e bassa tossicità”.