L’intesa tra Renzi e Schlein “a campo largo” e La Russa alla Oronzo Canà: la partita del cuore diventa parodia della politica italiana e il web si scatena
Matteo Renzi riceve palla al centro (ovviamente) del campo, si gira su se stesso – e anche qui le battute si sprecano – alza la testa e serve un perfetto filtrante, che sorprende la difesa avversaria e mette Elly Schlein da sola davanti alla porta. Assist al bacio per la segretaria Pd, che non sbaglia. Una serata magica, un’intesa perfetta…“a campo larghissimo”, commenta il telecronista sportivo Pierluigi Pardo.
Il calcio metafora della vita (politica)? Per ora resta solo fanta-alleanze, ma sul web, da ore, ironia e doppi sensi si sprecano, specialmente dopo l’abbraccio di ieri allo Stadio Gran Sasso d’Italia di L’Aquila. Un’intesa che Renzi ha voluto rilanciare sui social.
Sarà stato l’alto valore dell’iniziativa (si giocava la partita del cuore) a far superare le distanze ideologiche: “Per una volta giochiamo tutti con la stessa maglia – ha commentato il leader di Azione, raggiante e divertito – Una bella occasione di solidarietà. Siamo tutti preoccupati che il nostro ministro dell’Economia non prenda troppi gol, visto che ha il compito di tenere serrate le porte…dei conti pubblici”. E infatti l’estremo difensore della nazionale politici è apparso titubante, più di quanto non lo fosse in passato parlando di Def: “Vediamo se dopo 20 anni funziona ancora tutto”.
Si potrebbero scrivere libri sulla figura di Ignazio La Russa, Presidente del Senato e ct della selezione di parlamentari della serata. Ci pensa lui a dare il titolo: “Io come Oronzo Canà: stessa tecnica, giochiamo col 5-5-5″.
Il meno socievole di tutti è apparso, visibilmente, Giuseppe Conte: “Un segnale di pacificazione per la politica? No, è un segnale per i bambini che soffrono, perché è una iniziativa benefica per gli ospedali pediatrici. Loro vengono prima di tutto”. Insomma, brucia ancora la sconfitta alle ultime europeee.
Altrettanto epico il confronto a bordocampo tra l’allenatore, Ignazio La Russa, e la giocatrice Elly Schlein. Cosa si sono detti? Segreto di Stato. Ops…di campo. Non dimenticando che il secondo selezionatore era Pierferdinando Casini: “Siamo qui insieme perché uno sa leggere e l’altro sa scrivere”. La replica di La Russa: “Io non so né leggere né scrivere”.
Per la cronaca (della partita): la nazionale politici ha vinto ai rigori.
L’allenatore della squadra cantanti era Al Bano. E meno male che non cantava l’inno nazionale. Il premio miglior sintesi va ai socialisti gaudenti: “Elly non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari. Che si giudica un giocatore. Un giocatore lo vedi dal coraggio. Dall’altruismo e dalla fantasia. E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai. Di segretari tristi che non hanno vinto mai”.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT).