Biden vicino al ritiro? La Cnn: “Nancy Pelosi ha mostrato al Presidente i sondaggi, se non si ritira è sconfitta certa”. Kamala Harris pronta a subentrare nella sfida a Trump
Salgono le quotazioni di un possibile ritiro di Joe Biden dalla corsa alla Casa Bianca. Nonostante le ripetute smentite, da Oltreoceano rimbalzano nuovamente voci di un momento di profonda riflessione per il Presidente in carica, complice anche la rinuncia agli appuntamenti elettorali per aver contratto il covid. Si torna, dunque, a parlare insistentemente di un suo passo indietro. In queste ore il sito della Cnn apre con la notizia di un colloquio con l’ex presidente della Camera Nancy Pelosi, incontro nel quale l’ex speaker della Camera avrebbe mostrato a Biden i sondaggi, che indicano chiaramente la vittoria di Donald Trump. Pelosi avrebbe inoltre riferito a Biden che cercare un suo secondo mandato significherebbe distruggere le possibilità dei democratici di vincere alla Camera.
Il presidente avrebbe risposto – riferisce la Cnn – di aver visto i sondaggi che indicano che ci sarebbero possibilità di vittoria. Un’altra fonte ha descritto Biden molto sulla difensiva. Pelosi avrebbe inoltre avuto una conversazione telefonica con Mike Donilon, consigliere di lunga data di Biden, per parlare dei sondaggi. La conversazione tra Pelosi e Biden risalirebbe all’inizio di luglio.
Nessuna delle fonti ha indicato se Pelosi abbia detto a Biden in questa conversazione che crede che il presidente dovrebbe abbandonare la corsa al 2024.
Pelosi ha trascorso le settimane successive al drammatico (per i democratici) confronto televisivo tra i due candidati alla Casa Bianca ascoltando le preoccupazioni dei suoi colleghi. Hanno fatto inoltre scalpore inoltre, le dichiarazioni di Pelosi in un’intervista della scorsa settimana: “Spetta al presidente decidere se si candiderà. Lo stiamo tutti incoraggiando a prendere questa decisione perché il tempo stringe”.
Quando è stato chiesto un commento, il portavoce della Casa Bianca Andrew Bates non ha risposto ai dettagli del rapporto della CNN sulla recente chiamata Pelosi-Biden. “Il presidente Biden è il candidato del partito. Ha intenzione di vincere e non vede l’ora di lavorare con i democratici del Congresso per approvare la sua agenda di 100 giorni per aiutare le famiglie che lavorano”, ha detto Bates.
Un portavoce della Pelosi ha detto alla CNN che l’ex presidente della Camera è in California da venerdì e da allora non ha più parlato con Biden.
KAMALA HARRIS PRONTA A SUBENTRARE
Gli Stati Uniti hanno già avuto una donna nera come Presidente. Per un’ora e 25 minuti, nel 2020. Un battito di ciglia nella storia americana, in cui Kamala Harris ha avuto tecnicamente il potere mentre Biden era sotto anestesia generale per una colonscopia di routine. Anche Donald Trump si sottopose a una colonscopia, nel 2019, ma non lo fece sapere proprio per non dover consegnare le chiavi dello Studio Ovale all’allora vicepresidente Mike Pence (e per non essere preso in giro in tv).
Il “trasferimento di poteri”, in ben altra veste, potrebbe riformularsi a breve: chissà se sarà il Covid l’ultima goccia che farà traboccare il vaso della candidatura di Biden. La pezza d’appoggio – lo stato di salute – che regalerà ai Dem la chance di accantonare il Presidente troppo anziano per vincere. Su chi – eventualmente, ma sempre più probabilmente – prenderebbe il testimone nella corsa alla Casa Bianca, in cui Trump ha ormai ben più di un piede, ci sono pochissimi dubbi. Ancora lei, la vicepresidente in carica: Kamala Harris.
I Dem non hanno davvero altra scelta: Harris resta a dispetto degli ultimi anni di silenzioso secondo piano una figura unitaria, che il partito non può permettersi di snobbare. E per lasciare strada ad una terza figura dovrebbe accadere che non solo Biden, ma anche Harris si ritiri.
La discesa libera di Biden pare ormai inarrestabile, e laggiù, in fondo ai sondaggi elettorali si intravede una sola possibilità di salvezza, dunque: Harris contro Trump. I pochi test che hanno provato a sondare questa realtà parallela la danno indietro di 5 o 6 punti percentuali. Biden è sotto di 4 punti. Harris partirebbe comunque tremendamente svantaggiata, per il contesto avvilente in cui si sono cacciati i progressisti, e per i suoi stessi – scarsi – indici di popolarità.
La “versione femminile di Obama” negli anni ha visto sfiorire l’hype della sua ascesa. 56 anni, californiana figlia di una biologa indiana (arrivata negli Stati Uniti nel 1958 per dare un contributo alle ricerche genetiche sul cancro al seno), e dall’economista giamaicano Donald Harris. Il marito, Douglas Emhoff, è bianco, avvocato, ebreo. Harris è una cristiana appartenente alla chiesa battista nera, ma è stata educata dalla madre alla cultura induista e convive con l’ebraismo del marito. Insomma è un profilo multietnico e “multifaith”.
Da procuratore capo della città di San Francisco, e poi alla guida del sistema giudiziario della California, ha danzato sulla storia degli ultimi anni, finendo risucchiata dal “lavoro sporco” affidatole infine da Biden, in particolare sulla gestione della crisi migratoria al confine (tema trainante della campagna di Trump e dei Repubblicani). Ha risalito la china occupandosi in prima persona della battaglia in difesa del diritto all’aborto. I suoi consensi, però, languono.
Harris non sarebbe alla sua prima candidatura presidenziale, ma la prima volta aveva lasciato strada a Biden, che l’aveva poi scelta come vice. Era molto vicina a Beau Biden – il figlio del Presidente morto nel 2015 – “collega” procuratore generale in Delaware. Il piano originale prevedeva 4 anni da vice e poi il “trono”. Biden ha stropicciato tutto, prima candidandosi per un secondo mandato, e poi trascinandola in una rincorsa difficilissima che potrebbe comunque concludersi con un Trump bis. Harris rischia di restare, ancora, solo, un’ex Presidente degli Stati Uniti Per un’ora e 25 minuti. Con il testimone in mano.