Ohle sulle piattaforme digitali con l’album “Vort”


Fuori per Futura Dischi VORT, il debut EP di OHLE. Il disco arriva a seguito di Mykonos e Una dopo l’altra, primi due singoli

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È online per Futura Dischi VORT, il debut EP di OHLE. Il disco arriva a seguito di Mykonos e Una dopo l’altra, primi due singoli del progetto di Lorenzo Marangoni, prodotto da Duck Chagall (Francesco Ambrosini) e Tobjah (Tobia Poltronieri – C+C=Maxigross).

VORT è un EP di 5 canzoni, selezione dei pezzi che sono stati scritti nell’arco di qualche anno. Il fil rouge che li accomuna è la parola: da qui il titolo che coincide con una variazione del vocabolo tedesco Wort, appunto “parola”. Questa viene raccontata in varie forme: la parola necessaria e quella superflua, la parola benefica e quella nociva, la parola come mezzo conoscitivo di se stessi e degli altri, ed infine il silenzio.

A livello musicale l’album richiama atmosfere eterogenee: si passa infatti dal ritmo fresco e spensierato di “Mykonos” alla drammaticità di “Una dopo l’altra” fino alla psichedelia del finale con “nei pari med (non impadronirti di me)”. Questa varietà si riflette anche nella scelta degli strumenti e dei suoni: l’album alterna continuamente sonorità e ritmiche elettroniche ad elementi acustici e materici.

Tra i brani, Lascio stare rispecchia l’anima e l’intenzione cha hanno caratterizzato le sessioni in studio dell’artista e che si possono riassumere nel tentativo di creare un lavoro stratificato, eterogeneo e che rispecchiasse le differenti direzioni musicali dell’autore. Durante il brano si susseguono momenti diversi: dopo un inizio atmosferico in cui la voce si appoggia su un tappeto sonoro fatto di flauti, synth e chitarre, si passa ad un intervallo parlato. Le note profonde di un piano diventano impulsi rimtici mentre un coro distorto crea la tensione che sfocia nell’ingresso di un beat introducendo una nuova fase del brano. Da qui in poi la parte ritmica, un beat techno minimal, trascina il pezzo. Lo abbandona durante un bridge distensivo per poi riprenderlo al culmine del crescendo e accompagnarlo fino alla fine, in cui i suoni si sgretolano e la voce diventa un sospiro. Dal punto di vista del testo, la canzone prende la forma di un flusso di coscienza, un susseguirsi di immagini metaforiche che culminano nel grido “allora forse lascio stare”: una piccola ribellione di fronte alla caoticità del mondo odierno colmo di dettami e di vincoli fittizi, a cui a volte “forse” conviene sottrarsi.

TRACKLIST & CREDITS
1. Mykonos
2. Lascio stare
3. Una dopo l’altra
4. Fondale
5. nei pari med (non impadronirti di me)

Scritto da Lorenzo Marangoni, prodotto da Tobia Poltronieri e Francesco Ambrosini, in “Lascio stare”, “Mykonos” e “nei pari med (non impadronirti di me)” batteria registrata da Davide Recchia.

BIO
OHLE, all’anagrafe Lorenzo Marangoni, è un’ artista di Verona il cui progetto inedito è stato prodotto e curato da Duck Chagall (Francesco Ambrosini) e Tobjah (Tobia Poltronieri – C+C=Maxigross). Dopo aver suonato come chitarrista in un’altra band veronese (Parco Natura Morta) Lorenzo decide di intraprendere il proprio cammino creativo e musicale e di dare forma a quelle canzoni scritte negli anni e lasciate alla propria dimensione privata. L’approdo allo Studio TEGA di Verona, sede dei produttori Tobia e Francesco, ha rappresentato una condizione provvidenziale e fruttivera dove le canzoni di Lorenzo hanno potuto crescere e maturare.