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Diabete: con insulina glargine e lixisenatide buon controllo glicemico

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Diabete di tipo 2: il trattamento con una combinazione a rapporto fisso di insulina glargine e del GLP-1 agonista lixisenatide ha migliorato il controllo glicemico

Negli adulti con diabete di tipo 2 non adeguatamente controllato il trattamento con una combinazione a rapporto fisso di insulina glargine e del GLP-1 agonista lixisenatide ha migliorato il controllo glicemico, con un basso tasso di ipoglicemia, secondo i risultati di uno studio di real world pubblicati sulla rivista Diabetes, Obesity and Metabolism.

Il diabete di tipo 2 è una malattia complessa caratterizzata da molteplici difetti fisiopatologici associati ad alterata secrezione di insulina, produzione epatica di glucosio e resistenza all’insulina, che porta ad un deterioramento del controllo glicemico. La natura progressiva della resistenza all’insulina e la disfunzione delle cellule β spesso necessita di un’intensificazione del trattamento per migliorare il controllo glicemico.

L’inerzia terapeutica è un ostacolo fondamentale per raggiungere gli obiettivi glicemici adeguati e ridurre al minimo il rischio di complicanze. Linee guida cliniche recenti sottolineano l’importanza di un’intensificazione tempestiva del trattamento e di evitare l’inerzia nel raggiungimento di obiettivi glicemici ottimali.

L’avvio di una terapia di combinazione in grado di agire simultaneamente su molteplici diversi difetti patologici nelle persone con diabete di tipo 2 ha dimostrato di essere di beneficio, e la dichiarazione di consenso 2022 dell’American Diabetes Association/European Association for the Study of Diabetes raccomanda l’utilizzo di una combinazione a dose fissa di un GLP-1 agonista e di insulina basale come possibile opzione terapeutica quando non vengono raggiunti gli obiettivi personalizzati di emoglobina glicata (HbA1c), hanno premesso gli autori.

Valutazione della combinazione di insulina glargine e lixisenatide nella pratica clinica reale
In questo studio internazionale, multicentrico, prospettico, osservazionale, della durata di 12 mesi, i ricercatori hanno valutato i risultati clinici nel mondo reale di una combinazione a rapporto fisso di insulina glargine (100 U/ml) e di lixisenatide (iGlarLixi) una volta al giorno in 737 pazienti con diabete di tipo 2 (età media 57,8 anni, 49% uomini) non adeguatamente controllato con il precedente uso di antidiabetici orali con o senza insulina basale o GLP-1 inibitori e che avevano iniziato iGlarLixi entro 1 mese prima dell’inclusione nello studio

L’endpoint primario era una variazione dei livelli di HbA1c dal basale al mese 6 di trattamento in 685 partecipanti per i quali erano disponibili valori di emoglobina glicata basali e post-basali. Gli endpoint secondari includevano la variazione dei livelli di HbA1c a 12 mesi, il raggiungimento degli obiettivi di HbA1c e il cambiamento dei livelli di glucosio a digiuno e postprandiali e del peso corporeo a 6 e 12 mesi, oltre alle dosi della terapia di combinazione al basale e ai mesi 3, 6 e 12. È stata inoltre registrata la percentuale di pazienti con almeno un episodio di ipoglicemia sintomatica o grave confermata e gli eventi avversi.

Terapia di combinazione efficace e sicura nel migliorare il controllo glicemico
Al mese 6, la variazione media dei minimi quadrati dei livelli di HbA1c rispetto al basale è stata del -1,4%. I livelli sono diminuiti ulteriormente al mese 12 per una variazione media assoluta dal basale del -1,7%. Una percentuale maggiore di pazienti ha raggiunto i propri obiettivi di HbA1c al mese 12 rispetto al mese 6 (41,8% al mese 12 contro 29,5% al mese 6)

Entro il mese 12, i livelli di glucosio sia a digiuno che postprandiali sono diminuiti, con una variazione media dei minimi quadrati rispettivamente di -44,3 mg/dl e -48,7 mg/dl. Il peso corporeo è stato inoltre ridotto in media di 2,2 kg.

La dose giornaliera della terapia di combinazione è aumentata dal basale al mese 3, con una variazione media assoluta di 4,5 dosi unitarie, aumentata ulteriormente ai mesi 6 e 12, con una variazione media assoluta dal basale al mese 12 di 7,6 dosi unitarie

Complessivamente sono stati segnalati 72 eventi ipoglicemici, con solo due (0,3%) pazienti che hanno manifestato ipoglicemia grave. Nel 18,1% dei pazienti è stato segnalato almeno un evento avverso, nessuno dei quali ha portato al decesso.

Per via della natura osservazionale dello studio, il numero di visite dei pazienti era limitato, riducendo la capacità di stabilire con precisione i fattori confondenti e la causalità. Inoltre il disegno a braccio singolo senza un comparatore non consente di confrontare direttamente i risultati della terapia utilizzata con altre opzioni di trattamento.

Tuttavia la sua natura prospettica è stata un punto di forza chiave nel garantire che fosse arruolato un numero sufficiente di partecipanti per fornire un’adeguata potenza statistica all’analisi. Inoltre la natura osservazionale ha consentito di misurare gli esiti dei pazienti in un contesto reale e di includere una gamma più ampia di pazienti rispetto a quelli coinvolti in un trial randomizzato e controllato, fornendo una solida validità esterna per l’efficacia della terapia combinata, hanno precisato gli autori.

«Questo studio dimostra l’efficacia e la sicurezza nel mondo reale di iGlarLixi nel migliorare il controllo glicemico, senza un aumento del peso corporeo e con un basso numero di eventi di ipoglicemia nel corso di periodi di trattamento di 6 e 12 mesi negli adulti con diabete di tipo non adeguatamente controllati con le terapie precedenti» hanno concluso.

Referenze

Malik RA et al. Real-world effectiveness and safety of insulin glargine 100 U/mL plus lixisenatide in adults with type 2 diabetes: An international, multicentre, 12-month, prospective observational study. Diabetes Obes Metab. 2024 Apr 18. 

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