Obesità nei bambini: attenzione alla fonte degli zuccheri


Per lo sviluppo del sovrappeso e dell’obesità nei bambini ha una maggiore rilevanza la fonte degli zuccheri assunti piuttosto che la loro quantità

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Per lo sviluppo del sovrappeso e dell’obesità nei bambini ha una maggiore rilevanza la fonte degli zuccheri assunti piuttosto che la loro quantità e andrebbero preferiti frutta e latte invece di altri alimenti ricchi di zuccheri aggiunti, secondo quanto emerso da una ricerca presentata allo European Congress on Obesity (ECO) 2024.

Lo studio ha scoperto che la quantità totale di zucchero consumata da molti giovani non era associata al peso all’età di 10 o 11 anni, tuttavia i bambini che assumevano una percentuale maggiore di zucchero da latticini liquidi non zuccherati (latte e latticello) avevano meno probabilità di vivere in uno stato di sovrappeso o obesità.

Allo stesso modo, assumere più zucchero dalla frutta era associato a un minore aumento di peso, mentre il consumo di molto zucchero da snack dolci come torte, dolciumi e bevande a base di latte e yogurt zuccherato, come il latte al cioccolato, era collegata a un peso maggiore.

«Il consumo elevato di cibi zuccherati è considerato un fattore di rischio per il sovrappeso e l’obesità infantile e quindi si consiglia ai bambini di assumere cibi meno ricchi di zuccheri come dolciumi, torte e bevande zuccherate e di mangiare più frutta e latticini non zuccherati come latte e yogurt» ha affermato il primo autore Junyang Zou, del Dipartimento di Epidemiologia dell’Università di Groningen e dello University Medical Center Groningen, nei Paesi Bassi.

«Frutta e latticini non zuccherati sono considerati sani, anche se contengono quantità elevate di zuccheri intrinseci, ovvero presenti naturalmente nel cibo e non aggiunti. Volevamo capire se la fonte dello zucchero, aggiunto rispetto a quello intrinseco, oltre alla sua quantità, influisce sulla probabilità di sviluppare sovrappeso o obesità» ha aggiunto. «Anche è un tema già studiato in precedenza, i risultati sono incoerenti e manca una ricerca di alta qualità sull’argomento».

Analisi del consumo di zucchero su bambini olandesi
I ricercatori hanno utilizzato i dati del trial GEKCO (Groningen Expert Center for Kids with Obesity) Drenthe, uno studio longitudinale in corso su una coorte di bambini nati a Drenthe, nel nord dei Paesi Bassi, tra aprile 2006 e aprile 2007, per valutare l’associazione tra l’assunzione totale di zucchero e da diverse fonti nella prima infanzia con il peso, l’aumento di peso e lo sviluppo di sovrappeso e obesità.

Le risposte a un questionario sull’assunzione di cibo compilato dai genitori di 891 bambini (448 maschi) quando questi ultimi avevano 3 anni sono state utilizzate per calcolare l’assunzione giornaliera totale e giornaliera di zucchero da 13 gruppi alimentari, ovvero verdure, frutta intera, cereali, vegetali amidacei, noccioline, legumi, carne, uova, sostituti vegetariani di carne, olio, burro e margarina, latte e prodotti lattiero-caseari, caffè e tè e bevande a base di caffè e tè, bevande zuccherate compresi succhi di frutta, limonata e bevande a base di latte e yogurt zuccherati, prodotti salati compresi piatti pronti e fatti in casa e zuppe, snack zuccherati come torte, dolciumi e cioccolato e condimenti/salse/zuccheri.

Altezza e peso, misurati da infermieri qualificati, sono stati utilizzati per calcolare i punteggi Z del BMI, la variazione di questo punteggio tra 3 e 10/11 anni e lo stato ponderale a 10/11 anni (normopeso/sovrappeso/obeso), come definito dai criteri 2012 dell’International Obesity Task Force. I punteggi Z del BMI sono una misura del peso ampiamente utilizzata nell’infanzia e nell’adolescenza e mostrano come il BMI di un giovane si confronta con quello medio per la sua età e sesso, dove valori più alti rappresentano un peso maggiore.

Tutti gli 891 bambini sono stati inclusi nel punteggio BMI-Z a 10/11 anni e nella variazione nelle analisi del punteggio BMI-Z, mentre l’analisi dello stato ponderale ne ha coinvolti 817 (414 maschi), dato che 74/891 sono stati esclusi perché in sovrappeso o obesi già all’età di 3 anni.

Conta più la fonte degli zuccheri che la loro quantità 
L’assunzione media giornaliera totale di zucchero era di 112 g e costituiva circa un terzo (32%) dell’apporto energetico giornaliero totale, pari a 1.388 calorie. Le principali fonti di zucchero erano frutta (assunzione media giornaliera = 13 g), latticini (18,6 g), bevande zuccherate (41,7 g) e snack zuccherati (13,1 g).

All’età di 10/11 anni, 102 bambini con peso normale all’età di 3 anni avevano sviluppato sovrappeso o obesità. L’assunzione totale di zucchero a 3 anni non era correlata al punteggio Z del BMI, all’aumento di peso o allo stato ponderale a 10/11 anni, tuttavia un maggiore apporto di zucchero tramite snack zuccherati era correlato a un punteggio Z BMI più elevato a 10/11 anni.

Al contrario, un maggiore apporto giornaliero di zucchero dalla frutta intera era correlato a un punteggio Z BMI inferiore a 10/11 anni e a un minore aumento di peso (tra succo di frutta e peso non è stata rilevata un’associazione significativa).

Inoltre un maggiore apporto di zucchero da latticini liquidi non zuccherati (latte e latticello) era correlato a una minore probabilità di sviluppare sovrappeso/obesità all’età di 10/11 anni. I bambini con il consumo più elevato di questi prodotti all’età di 3 anni avevano un rischio inferiore del 67% di andare incontro a sovrappeso/obesità rispetto a quelli con il consumo più basso.

Anche se lo studio non ha analizzato il motivo alla base della diversa influenza di questi alimenti sul peso corporeo, tra le possibili spiegazioni vi sono un rilascio più lento di zucchero dai pezzi di frutta rispetto agli snack zuccherati e differenze nel modo in cui gli zuccheri nei diversi alimenti (saccarosio nelle torte e nei dolciumi, fruttosio nella frutta e lattosio nei latticini) agiscono sull’organismo.

I ricercatori hanno concluso che la fonte dello zucchero sembra essere più importante della quantità quando si tratta dello sviluppo dell’obesità durante l’infanzia. «I bambini dovrebbero essere incoraggiati ad assumere frutta e latte invece di latte zuccherato e bevande a base di yogurt, dolci, torte e altri alimenti ricchi di zuccheri aggiunti».

Referenze

Junyang Zou J et al. The associations of sugar intake and its food sources in early childhood with children’s body weight. Abstract:0767 presented at the European Congress on Obesity (ECO 2024).