L’applicazione dell’epidurale durante il travaglio non solo è una tecnica efficace per ridurre il dolore ma è collegata a una diminuzione di gravi complicanze materne
L’applicazione dell’epidurale durante il travaglio non solo è una tecnica efficace per ridurre il dolore ma è collegata a una diminuzione di gravi complicanze materne nelle prime settimane dopo il parto, come infarto, insufficienza cardiaca, sepsi e isterectomia, secondo i risultati di uno studio pubblicato sul British Medical Journal (BMJ).
Per morbosità materna grave (SSM) si intendono esiti avversi inaspettati del travaglio e del parto che possono portare a problemi di salute a breve e lungo termine, quali:
- emorragia postpartum
- infezione/sepsi
- preeclampsia/eclampsia
- attacco di cuore
- ingrossamento e indebolimento del cuore
L’analgesia epidurale è solitamente raccomandata o indicata dal punto di vista medico per le donne che presentano rischi noti di SSM, come nascite multiple, obesità patologica, o alcune comorbilità, a causa dei suoi effetti fisiologici vantaggiosi e della capacità di fornire un’anestesia opportuna se richiesta in caso di emergenza. Ricerche precedenti avevano suggerito che l’analgesia epidurale durante il travaglio potesse ridurre il rischio di SMM, ma le evidenze erano limitate.
Per approfondire la questione, i ricercatori hanno analizzato i dati del servizio sanitario nazionale scozzese relativi a oltre 560mila madri in travaglio tra il 2007 e il 2019 che hanno partorito naturalmente o attraverso tagli cesarei non pianificati.
L’endpoint primario era la SMM, definita come la presenza di 1 o più condizioni su 21 possibili utilizzate dal CDC (US Centers for Disease Control and Prevention) come criterio per la SMM, o un ricovero in terapia intensiva in qualsiasi momento a partire dalla data del parto fino a 42 giorni dopo. Gli endpoint secondari includevano 1 o più delle 21 condizioni SMM e il ricovero in terapia intensiva, oltre alla morbilità respiratoria.
Riduzione del rischio di gravi morbilità materne
Lo studio ha rilevato che il 22% delle donne ha effettuato l’epidurale durante il travaglio e che si è verificata una grave morbilità materna in 4,3 nascite su 1.000. L’applicazione dell’epidurale è risultata associata a una riduzione del rischio di complicanze gravi pari al 35% (rischio relativo aggiustato, aRR, 0,65), quindi con benefici che vanno oltre il sollievo dal dolore.
Inoltre è stata osservata una maggiore riduzione del rischio (50%) di SMM nelle donne che avevano un’indicazione medica per l’analgesia epidurale (aRR 0,50) rispetto alle loro controparti senza indicazione (aRR 0,67, P<0,001 per la differenza), riduzioni più marcate (47%) della SMM nelle donne che hanno partorito pretermine (aRR 0,53) rispetto a quelle con parto a termine o post-termine (aRR 1,09, P<0,001 per la differenza).
La riduzione del rischio di SMM osservata con l’analgesia epidurale è stata sempre più evidente, dal momento che l’età gestazionale alla nascita è diminuita nell’intera coorte e nelle donne con indicazione medica per questa tecnica.
Questi risultati confermano la pratica attuale di raccomandare l’analgesia epidurale durante il travaglio alle donne con fattori di rischio noti, sottolineano l’importanza di garantire un accesso equo a tale trattamento e l’importanza di sostenere le donne provenienti da contesti diversi affinché siano in grado di prendere decisioni informate relative all’analgesia epidurale durante il travaglio, hanno concluso gli autori.
«Sulla base della mia esperienza e di questo studio, credo che l’epidurale sia un’opzione sicura e benefica per alleviare il dolore durante il travaglio» ha affermato Matthew Casavant, medico e fondatore di South Lake Obstetrics & Gynecology. «Ma può anche ridurre la SSM diminuendo lo sforzo fisico della madre, che è fondamentale per le gravidanze ad alto rischio. Ad esempio, ho osservato che le madri sottoposte a epidurale hanno spesso una riduzione dei picchi di pressione alta e un minore stress fisico, che può ridurre la probabilità di complicazioni come la preeclampsia».
«L’epidurale ha numerosi benefici, tra cui il sollievo dal dolore, il rilassamento dei muscoli pelvici per consentire al bambino di scendere e il riposo delle madri durante il travaglio» ha commentato Tina Hendrick, ostetrica e ginecologa presso il Pediatrix Medical Group. «Personalmente ho fatto l’epidurale con entrambi i miei figli e ho avuto ottime esperienze».
Tuttavia va fatto presente che non tutte le donne sono candidate a questa procedura. «Come principio generale di base, l’anestesia neuroassiale è stata pubblicizzata come una procedura sicura per pazienti accuratamente selezionati, alla quale per esempio non sono generalmente adatti quanti presentano una diatesi emorragica sottostante».
«Dobbiamo supportare tutte le donne, indipendentemente dal background, nel prendere decisioni informate sulle opzioni di gestione del dolore durante il travaglio» ha aggiunto Casavant. «Questo implica un’educazione e una discussione complete durante tutta l’assistenza prenatale, adattate alla storia medica e alle esigenze specifiche di ogni paziente».
Referenze
Kearns RJ et al. Epidural analgesia during labour and severe maternal morbidity: population based study. BMJ. 2024 May 22:385:e077190.