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Osteoartrosi: migliorare lo stile di vita aiuta a guarire

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Osteoartrosi: benefici prolungati con il completamento di un programma di 4 mesi per migliorare le abitudini alimentari e l’esercizio fisico

I risultati di un trial clinico randomizzato, presentato nel corso del congresso EULAR, hanno mostrato che, due anni dopo il completamento di un programma di 4 mesi per migliorare le abitudini alimentari e l’esercizio fisico, si ha un prolungamento dei benefici sul dolore e sulla funzione fisica nei pazienti affetti da osteoartrosi (OA).

Obiettivi e disegno dello studio
Lo studio PFJ (The 16-week Plants for Joints (PFJ) multidisciplinary lifestyle Intervention), un trial clinico basato sull’adozione di una dieta integrale a base vegetale, sull’attività fisica e sulla gestione dello stress, aveva dimostrato come questo intervento multidisciplinare fosse stato in grado, rispetto alle cura abituali, di ridurre il punteggio WOMAC (Western Ontario and McMaster Universities Osteoarthritis Index) (WOMAC) in persone affette da OA dell’anca e/o del ginocchio (OA) e sindrome metabolica.

L’obiettivo dell’analisi presentata al congresso è stato quello di determinare l’efficacia a lungo termine dell’approccio PFJ sul dolore, la rigidità e il funzionamento quotidiano nelle persone affette da OA due anni dopo il completamento di questo programma di intervento sullo stile di vita.
A tal scopo, pazienti affetti da OA del ginocchio e/o dell’anca e sindrome metabolica erano stati randomizzati all’intervento PFJ sugli stili di vita in aggiunta alle cure abituali, oppure a solo trattamento standard.

Dopo il completamento del programma di intervento sullo stile di vita, i partecipanti sono stati seguiti per due anni e sottoposti a visite semestrali di controllo.

I cambiamenti rilevati inerenti l’intensità di trattamento con farmaci dall’inizio del trial alla fine dello studio di estensione sono stati classificati come “incremento dell’intensità del trattamento”, “trattamento stabile” o “riduzione dell’intensità di trattamento”.

Tra gli outcome secondari considerati nello studio vi erano la valutazione di marcatori antropometrici e metabolici.

I dati di tutti i pazienti dall’inizio dell’intervento PFJ sullo stile di vita sono stati combinati per formare una coorte di pazienti in trattamento attivo.

Risultati principali
Quarantatre pazienti (67%) su 64 partecipanti allo studio hanno completato anche il follow-up di due anni. I partecipanti allo studio che avevano interrotto le misurazioni previste dal protocollo dello studio di estensione hanno dichiarato spesso di essere troppo occupati o irraggiungibili.

Nel complesso, l’84% dei partecipanti era di sesso femminile, con un’età media (SD) di 63 (6) anni e un BMI al basale pari a 33 (5) kg/m2.

Due anni dopo il completamento dell’intervento PFJ, il miglioramento del punteggio WOMAC-totale dopo il PFJ è stato mantenuto nel tempo, mantenendosi significativamente inferiore rispetto al basale: -9,1 (IC95%: da -12,8 a -5,3; p < 0,0001). Inoltre, tutti le componenti del punteggio WOMAC sono migliorate significativamente rispetto al basale.

I risultati sono stati simili nei partecipanti che avevano completato lo studio di estensione di due anni rispetto a quelli che avevano interrotto prematuramente lo studio.
Nello specifico è stata documentata:
– una variazione media del punteggio WOMAC-totale durante il completamento dell’intervento pari a -11,7, abbandono: -10,9; p = 0,6;
– una variazione media fino al completamento dello studio di estensione del primo anno pari a -8,5, abbandono: -4,3; p = 0,7.
– dei 19 partecipanti che avevano completato lo studio di estensione e che avevano fatto ricorso ai farmaci per il dolore, 10 (53%) hanno diminuito o interrotto l’assunzione di tali farmaci, mentre 9 (47%) l’hanno aumentata

Dopo il follow-up di 2 anni, sia il peso che la circonferenza vita, la glicemia a digiuno e la pressione arteriosa diastolica sono rimasti significativamente più bassi rispetto ai valori basali, anche se non c’era più una differenza significativa per l’HbA1c e il colesterolo LDL.

Inoltre, tra coloro che hanno completato il follow-up e hanno fatto ricorso ai farmaci per la riduzione dei lipidi, 7 (44%) hanno diminuito la loro assunzione, 6 (38%) non hanno subito variazioni e 3 (19%) hanno aumentato la loro assunzione.

Riassumendo
Nel complesso, lo studio a 2 anni ha documentato che i miglioramenti significativi del dolore, della rigidità e della funzione fisica dopo l’intervento PFJ sulla qualità della vita si sono mantenuti fino a due anni, a suggerire che l’adozione di modifiche intensive dello stile di vita possono essere efficaci sugli outcome di OA nel lungo termine.

Bibliografia
Wagenaar C, et al “Long-term effectiveness of a lifestyle intervention for osteoarthritis: two-year follow-up after the ‘Plants for Joints’ randomized clinical trial” EULAR 2024; Abstract OP0217.

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