I livelli urinari di cellule T CD4+ usano in grado di predire la comparsa di riacutizzazioni renali nei pazienti affetti da vasculite ANCA-associata
I livelli urinari di cellule T CD4+ usano in grado di predire la comparsa di riacutizzazioni renali nei pazienti affetti da vasculite ANCA-associata (AAV) meglio degli attuali standard clinici, e quindi possono potenzialmente servire come nuovo biomarcatore per ottimizzare la gestione dei pazienti. Queste le conclusioni di uno studio tedesco, recentemente pubblicato sulla rivista Journal of the American Society of Nephrology.
Razionale e disegno dello studio
L’identificazione precoce dei pazienti a rischio di riacutizzazione renale nella vasculite ANCA-associata è fondamentale. Tuttavia, gli attuali parametri clinici presentano dei limiti nel predire accuratamente le recidive renali.
Di qui il nuovo studio, che ha analizzato il ricorso alla misurazione dei livelli di linfociti T CD4+ urinari come biomarcatore predittivo di riacutizzazioni renali nella vasculite ANCA-associata.
Lo studio PRE-FLARED è uno studio prospettico multicentrico sui biomarcatori che ha incluso 102 individui affetti da vasculite ANCA-associata in remissione, con l’obiettivo di predire la recidiva renale quantificando le sottopopolazioni urinarie di cellule T CD4+ mediante citometria a flusso al basale e monitorando gli outcome clinici nel corso di un follow-up della durata di 6 mesi.
Risultati principali
Tra i partecipanti allo studio, dieci hanno sperimentato una recidiva renale, due hanno presentato una riacutizzazione non renale di malattia e 90 sono rimasti in remissione stabile. La mediana della conta urinaria delle cellule T CD4+ al basale era significativamente più elevata nei pazienti con recidiva rispetto a quelli in remissione.
L’analisi della curva ROC relativa alla conta delle cellule T CD4+ nelle urine ha mostrato un valore dell’area sotto la curva (AUC) pari a 0,88 nel predire le riacutizzazioni renali, superando per affidabilità il titolo degli anticorpi ANCA, l’ematuria e la proteinuria.
Utilizzando un cutoff di 490 cellule T CD4+ per 100 ml di urina, la sensibilità e la specificità nell’identificare i pazienti con future riacutizzazioni renali sono state, rispettivamente, del 60% e del 97,8%. In un’analisi post hoc, la combinazione della conta delle cellule T CD4+ urinarie con i livelli di ANCA proteinasi-3 ha suggerito una migliore performance predittiva nel sottogruppo PR3+.
Inoltre, il numero di cellule T CD4+ nelle urine ha mostrato una correlazione limitata con il declino della funzione renale (espressa mediante il GFR) e con l’incremento della proteinuria durante il follow-up.
Riassumendo
In conclusione, il monitoraggio dei linfociti T CD4+ nelle urine potrebbe rivelarsi utile nella valutazione del rischio di una futura recidiva renale, consentendo l’adozione di misure preventive precoci e di strategie di trattamento personalizzate.
Bibliografia
Prskalo L et al. Urinary CD4+ T cells predict renal relapse in ANCA-associated vasculitis. J Am Soc Nephrol. 2024;35(4):483-494. doi:10.1681/ASN.0000000000000311
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