Secondo lo staff di Trump non sarebbe legale rinominare il comitato “Biden for President” in “Harris for President”, e trasferire così i 91 milioni di dollari in cassa
Visto che Kamala Harris al minuto zero della sua ascesa alla candidatura alla Casa Bianca ha impostato la strategia all’attacco diretto (“ho già avuto a che fare con predatori sessuali”), ecco che Trump resetta la sua campagna e prova ad arginare l’hype per la rincorsa Dem. Il consulente generale della campagna di Trump, David Warrington, ha presentato una denuncia alla Commissione elettorale federale contro Harris, accusandola di aver violato le leggi federali sul finanziamento delle campagne elettorali sostituendo il nome di Joe Biden con il suo per prendere il controllo dei fondi.
Secondo lo staff di Trump, insomma, non sarebbe legale rinominare il comitato “Biden for President” in “Harris for President”, e trasferire così i 91 milioni di dollari in cassa. “Ai candidati federali è vietato trattenere i contributi per le elezioni a cui non partecipano”, c’è scritto nella denuncia.
Non è ancora chiaro se la denuncia avrà un seguito alla FEC, ma la strategia è chiara: provare a rallentare lo slancio di Harris con una serie di iniziative legali. Se la FEC dovesse ritenere il trasferimento illegittimo potrebbe prendere in considerazione l’emissione di una multa o un deferimento penale al dipartimento di giustizia degli Stati Uniti.
Dal comitato Harris rispondono che Biden-Harris è sempre stato ufficialmente un ticket.