Obesità: tirzepatide aiuta a perdere peso anche ai pazienti con altre patologie


Anche nelle persone con più condizioni concomitanti legate all’obesità, come ipertensione e colesterolo alto, tirzepatide si è dimostrata efficace per la perdita di peso

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Anche nelle persone con più condizioni concomitanti legate all’obesità, come ipertensione e colesterolo alto, tirzepatide si è dimostrata efficace per la perdita di peso, come rilevato da uno studio non ancora pubblicato e presentato al congresso della Endocrine Society.

La nuova ricerca, condotta dalla Endocrine Society, si proponeva di stabilire l’impatto delle malattie legate all’obesità sulla capacità del farmaco di indurre la perdita di peso. È noto che l’obesità causa o peggiora più di 200 malattie ed è stato a lungo affermato che soffrire di molteplici problemi medici può rendere più difficile perdere peso, tuttavia lo studio ha dimostrato che non è necessariamente vero.

«Nel complesso il trattamento con tirzepatide ha comportato una perdita di peso significativa, indipendentemente dal numero di complicanze legate all’obesità che i pazienti avevano all’inizio dello studio» ha affermato il ricercatore capo Sriram Machineni dell’Albert Einstein College of Medicine/Montefiore Medical Center del Bronx.

Perdita di peso indipendente dalle complicanze legate all’obesità
I ricercatori hanno condotto quattro studi separati valutando 4.726 soggetti, tutti obesi o in sovrappeso con una condizione di salute correlata all’obesità. Un sottogruppo di 938 soggetti di uno dei quattro studi aveva anche il diabete di tipo 2. Sono state analizzate quante condizioni mediche presentavano i partecipanti e quanto peso avevano perso durante l’assunzione di tirzepatide, e i risultati cono stati confrontati con quelli dei pazienti che avevano ricevuto il placebo.

Glia autori hanno scoperto che, mentre i pazienti più anziani o quelli che soffrivano di obesità da più tempo presentavano più condizioni mediche legate all’obesità, tutti i partecipanti trattati con tirzepatide hanno ottenuto una perdita di peso maggiore rispetto a quelli sottoposti a placebo, indipendentemente dalle loro altre condizioni di salute.

Un effetto replicabile con tutti i GLP-1 agonisti?
Secondo il parere di Mir Ali, chirurgo bariatrico e direttore medico del MemorialCare Surgical Weight Loss Center presso l’Orange Coast Medical Center in California, se è vero che tutti i GLP-1 agonisti possono funzionare indipendentemente dalle ulteriori condizioni di salute, tirzepatide presenta degli aspetti unici.

«Ritengo che tirzepatide sia un po’ più efficace, in virtù del doppio agonismo. Rispetto agli altri farmaci della classe ha consentito una perdita di peso maggiore con meno effetti collaterali» ha detto. «Colpisce il recettore GLP-1 ma anche il recettore GIP, che sono entrambi coinvolti nella fame, nella sazietà e nella motilità».

Riguardo agli effetti collaterali, Dan Azagury, capo chirurgo bariatrico e direttore medico della Clinica per la gestione dello stile di vita e del peso della Stanford University School of Medicine in California, ha fatto presente che non dipendono necessariamente dalle condizioni di salute del paziente e che possono variare notevolmente da persona a persona. «Non penso che possiamo estrapolarlo da questo studio e, ancora una volta, non abbiamo un buon modo per prevedere quali pazienti avranno più effetti collaterali di altri» ha osservato. «Penso che questo evidenzi il fatto che questi farmaci devono essere utilizzati nel modo in cui sono stati concepiti, non per un breve periodo, e con il supporto adeguato da parte dei medici».

«Gli effetti collaterali sono davvero variabili e ogni paziente risponde in modo diverso a questi farmaci. Alcuni soggetti trattati con la dose massima non hanno avuto eventi avversi, mentre altri trattati con una dose minima hanno avuto effetti collaterali più gravi» ha aggiunto Ali. «In ogni caso, indipendentemente dal farmaco o dalle condizioni mediche della persona, la perdita di peso nell’obesità è un problema difficile e multifattoriale che richiede impegno e un’attenta personalizzazione. I farmaci stessi possono essere utili, sia durante le procedure chirurgiche che separatamente, ma la dieta e lo stile di vita sono ancora estremamente importanti».

«Sottolineiamo ai pazienti, qualunque cosa facciamo, sia che si tratti solo di consulenza, farmaci, interventi chirurgici, che questi sono tutti strumenti per aiutare a passare a una dieta e uno stile di vita più sani. Allora è più probabile che abbiano un effetto duraturo» ha concluso. «Quelli che pensano di assumere semplicemente un farmaco o fare un intervento chirurgico senza cambiare abitudini tendono ad avere molto meno successo».