Il recente rapporto del Lloyd’s Register, Fuel for Thought: Nuclear , evidenzia il potenziale trasformativo dei piccoli reattori modulari (SMR) per l’industria marittima
Il recente rapporto del Lloyd’s Register, Fuel for Thought: Nuclear , evidenzia il potenziale trasformativo dei piccoli reattori modulari (SMR) per l’industria marittima. Il rapporto sottolinea che l’energia nucleare potrebbe ridurre significativamente le emissioni, estendere la durata di vita delle navi ed eliminare le incertezze che circondano le future forniture di carburante e lo sviluppo delle infrastrutture di rifornimento.
Le tecnologie chiave identificate nel rapporto includono reattori ad acqua, micro reattori e reattori a sali fusi. Questi reattori avanzati promettono elevate densità di energia, lunghi intervalli di rifornimento e requisiti di manutenzione ridotti. Tuttavia, l’adozione dell’energia nucleare nelle spedizioni commerciali deve affrontare delle sfide, principalmente a causa della percezione pubblica e della prontezza agli investimenti.
Il rapporto suggerisce che i rapporti commerciali tra armatori e produttori di energia potrebbero cambiare, con l’energia elettrica di bordo presa in leasing dai proprietari dei reattori, sottraendo gli armatori alle complessità delle licenze e della gestione della tecnologia nucleare.
Secondo Mark Tipping, direttore di Power to X presso Lloyd’s Register, “Sebbene il suo utilizzo nel trasporto marittimo commerciale sia stato limitato, superando le percezioni negative e la mancanza di livelli di investimento, la propulsione nucleare potrebbe fornire un valore immenso al settore marittimo nel suo percorso di decarbonizzazione”.
Il rapporto conclude che l’energia nucleare non rappresenta solo un miglioramento graduale, bensì una tecnologia rivoluzionaria in grado di rimodellare radicalmente il settore dei trasporti marittimi, dando vita a navi più sicure, più affidabili, prive di emissioni e più longeve.