Il nuovo regime BrECADD – che comprende brentuximab vedotin – ritarda la progressione del Linfoma di Hodgkin avanzato
Il nuovo regime BrECADD – che comprende brentuximab vedotin, etoposide, ciclofosfamide, doxorubicina, dacarbazina e desametasone – permette di ottenere una sopravvivenza libera da progressione (PFS) superiore rispetto al regime eBEACOPP (bleomicina, etoposide, doxorubicina, ciclofosfamide, vincristina, procarbazina e prednisone) in pazienti con linfoma di Hodgkin classico in stadio avanzato (AS-cHL), con un profilo rischio-beneficio promettente.
È quanto emerge dai risultati dello studio di fase 3 GHSG HD21, presentati al congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), appena terminato a Chicago, e pubblicati contemporaneamente online sul Journal of Clinical Oncology.
Infatti, a un follow-up mediano di 48 mesi, la PFS stimata a 4 anni è risultata superiore nel braccio BrECADD rispetto al braccio BEACOPP, collocandosi rispettivamente al 94,3% (IC al 95% 92,6-96,1) contro 90,9% (IC al 95% 88,7-93,1), differenza che corrisponde a una riduzione del rischio di progressione della malattia o decesso del 34% (HR 0,66; IC al 95% 0,45-0,97; P = 0,035), con tassi di sopravvivenza globale (OS) a 4 anni del 98,5% con il regime BrECADD rispetto al 98,3% con eBEACOPP.
Nello studio, il 42% dei pazienti del braccio BrECADD ha manifestato un evento di morbilità correlato al trattamento rispetto al 59% nel braccio eBEACOPP (P < 0,0001). Inoltre, sono state osservate riduzioni delle trasfusioni di globuli rossi e piastrine, rispettivamente nel 24% contro 52% e nel 34% contro 17% dei pazienti.
Meno effetti avversi rispetto alla chemioterapia intensificata
«La chemioterapia intensificata offre un migliore controllo del linfoma rispetto a un trattamento meno intensivo. Tuttavia, ciò comporta un maggior numero di effetti avversi correlati al trattamento a breve e lungo termine», ha affermato l’autore dello studio, Peter Borchmann, del Dipartimento di Ematologia e Oncologia dell’Ospedale universitario di Colonia (Germania), dove è direttore del Programma linfoma e del Centro certificato per le neoplasie ematologiche.
«Per quanto riguarda il rapporto rischio-beneficio, c’è efficacia da un lato e tollerabilità dall’altro» ha aggiunto. In particolare, ha fatto notare, «la tollerabilità è molto rilevante in una coorte di pazienti giovani, con un alto tasso di guarigione e una lunga aspettativa di vita».
Borchmann ha anche osservato che la superiorità della PFS a 4 anni osservata con il regime BrECADD è un risultato senza precedenti nei pregressi studi del German Hodgkin Study Group.
Terapia individualizzata in base al risultato della PET intermedia
GHSG HD21 è uno studio multicentrico internazionale randomizzato che è stato condotto in 233 centri di 9 Paesi e ha incluso 1500 pazienti con linfoma di Hodgkin classico (età media, 31,1 anni; fascia di età, 18-60 anni; 44% donne) che sono stati assegnati in proporzione 1:1 al trattamento con due cicli di BrECADD o due cicli di eBEACOPP prima di essere sottoposti a una stadiazione intermedia con PET/CT per determinare se avessero ottenuto una risposta metabolica completa.
I pazienti che erano PET2-negativi (negativi alla PET dopo due cicli di trattamento) hanno effettuato altri due cicli del regime prescritto, mentre quelli che erano PET2-positivi ne hanno effettuati altri quattro.
I livelli di ormone follicolo-stimolante (FSH), utilizzato come marcatore del danno gonadico, sono tornati alla normalità dopo 4 anni più frequentemente nel braccio BrECADD rispetto al braccio eBEACOPP sia nelle donne (95,7% contro 73,4%) sia negli uomini (86,6% contro 39,8%), con tassi di natalità più elevati nel gruppo BrECADD (60 contro 43).
I tassi di PFS a 48 mesi sono risultati del 93% (IC al 95% 90,5-95,5) nel braccio eBEACOPP e 96,8% nel braccio BrECADD (IC al 95% 95,1-98,5) nei pazienti con PET2-negativa e rispettivamente dell’87,9% (IC al 95%, 83,5-92,5) e 90,4% (IC al 95%, 86,7-94,3) in quelli con PET2-positiva.
Riduzione dei fallimenti precoci del trattamento
«Il beneficio di PFS associato al regime BrECADD è stato determinato da una riduzione dei fallimenti precoci del trattamento, cioè la progressione primaria entro 3 mesi (5 contro 15) o la recidiva precoce tra i mesi 3 e 12 (11 contro 23), osservata in tutti i sottogruppi studiati», ha sottolineato Borchmann.
Inoltre, la sindrome mielodisplastica primitiva secondaria o la leucemia mieloide acuta sono state rare e si sono verificate in due pazienti trattati con il regime BrECADD. Anche la polineuropatia sensoriale grave è risultata rara, essendosi manifestata di grado 3 nell’1% dei pazienti; in un paziente, dopo un anno di follow-up, persisteva una polineuropatia sensoriale grave.
Nuovo punto di riferimento
«Per concludere, il rapporto rischio-beneficio complessivo di un trattamento con il regime BrECADD personalizzato e guidato dai risultati della PET2 è molto buono», ha detto Borchmann. «Raccomandiamo quindi il regime BrECADD come opzione di trattamento standard per i pazienti con linfoma classico in stadio avanzato».
«Il regime BrECADD è significativamente più efficace di BEACOPP ed è associato a una PFS a 4 anni senza precedenti, riducendo di un terzo il rischio di progressione, recidiva o morte. Oltre a permettere una durata ridotta del trattamento, di soli 3 mesi, per la maggior parte dei pazienti e avere una buona tollerabilità, il trattamento con BrECADD individualizzato in base al risultato della PET2 stabilisce un nuovo punto di riferimento per il trattamento dei pazienti adulti con AS-cHL», ha concluso Borchmann.
Bibliografia
P. Borchmann, et al. Tolerability and efficacy of BrECADD versus BEACOPP in advanced stage classical Hodgkin lymphoma: GHSG HD21, a randomized study. J Clin Oncol 42, 2024 (suppl 17):abstr LBA7000). 10.1200/JCO.2024.42.17_suppl.LBA7000. leggi