Negli adulti e nei bambini di almeno 6 anni con dermatite atopica, l’efficacia della crema sperimentale a base di ruxolitinib allo 0,15% è confermata
Negli adulti e nei bambini di almeno 6 anni con dermatite atopica, l’efficacia della crema sperimentale a base di ruxolitinib allo 0,15% non solo è stata mantenuta ma è migliorata nel tempo nel corso di 56 settimane di trattamento ed è risultata ben tollerata senza nuovi segnali di sicurezza. È quanto emerge dai dati dello studio a lungo termine INTEGUMENT-OLE presentati alla Revolutionizing Alopecia Areata, Vitiligo, and Eczema Conference.
La dermatite atopica colpisce circa 9,6 milioni di bambini e 16,5 milioni di adulti negli Stati Uniti. È una malattia infiammatoria cronica della pelle recidivante, a predisposizione genetica, che si manifesta sotto forma di eruzione cutanea intensamente pruriginosa che può verificarsi in qualsiasi parte del corpo. Può presentarsi in modo diverso nei bambini e negli adulti e può fluttuare rapidamente e variare in base alla posizione geografica e all’ambiente.
Roflumilast crema è un inibitore topico della fosfodiesterasi-4 (PDE4), un enzima intracellulare che aumenta la produzione di mediatori proinfiammatori e riduce la produzione di mediatori antinfiammatori. Alla concentrazione dello 0,3% la crema è approvata dalla Fda per il trattamento topico della psoriasi a placche, comprese le aree intertriginose, in pazienti di almeno 6 anni di età. A dosi più basse il prodotto è stato valutato anche nella dermatite atopica, ovvero 0,15% per adulti e bambini a partire dai 6 anni di età e 0,05% per bambini di età compresa tra 2 e 5 anni, ma non ancora approvato in questa indicazione.
«Gli adulti e i bambini con eczema meritano standard di trattamento che si concentrino sul mantenimento del controllo della malattia a lungo termine, piuttosto che sulla gestione reattiva delle riacutizzazioni. Questo nuovo studio ha valutato l’applicazione proattiva due volte alla settimana di un trattamento topico mirato e dimostra che, dopo aver ottenuto la risoluzione della malattia, i pazienti possono tenerla sotto controllo per almeno 281 giorni» ha affermato Emma Guttman-Yassky, Waldman Professor of Dermatologia e Immunologia alla Icahn School of Medicine del Mount Sinai e direttore del Laboratory for Inflammatory Skin Diseases del Mount Sinai.
Valutazione a lungo termine dell’applicazione due volte alla settimana
Il trial INterventional Trial EvaluatinG roflUMilast cream for the TreatmentmENt of aTopic dermatitis Open Label Extension (INTEGUMENT-OLE) era uno studio di estensione in aperto di fase III, multicentrico, sulla sicurezza a lungo termine di roflumilast crema allo 0,15% negli adulti e nei bambini di almeno 6 anni e della crema allo 0,05% nei bambini di età compresa tra 2 e 5 anni. I pazienti che hanno completato i precedenti studi di fase III INTEGUMENT-1 o INTEGUMENT-2 erano idonei all’arruolamento (n=658).
Lo studio ha valutato la monoterapia con roflumilast crema senza che fosse consentito alcun trattamento di salvataggio. A partire dalla settimana 4 di INTEGUMENT-OLE, tutti i partecipanti che hanno raggiunto un punteggio di 0/1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) nel validated Investigator Global Assessment-Atopic Dermatitis (vIGA-AD) sono passati al trattamento proattivo due volte a settimana, e l’hanno mantenuto fintantoché il punteggio vIGA-AD era pari a 0 o 1. La somministrazione una volta al giorno veniva ripristinata cin caso di punteggio ≥ 2-Mild o in caso di controllo non adeguato dei segni e dei sintomi della malattia nonostante un punteggio vIGA-AD pari a 1.
L’obiettivo primario dello studio era valutare la sicurezza a lungo termine della crema roflumilast dopo 24 o 52 settimane di trattamento. Gli endpoint secondari includevano un punteggio vIGA-AD di 0 o 1 a ogni valutazione, il successo vIGA-AD (definito da un punteggio di 0/1 più un miglioramento di 2 gradi dal basale alla settimana 56), il punteggio del peggior prurito (Worst Itch Numeric Rating Scale, WI-NRS) nel tempo e il punteggio dell’Eczema Area and Severity Index (EASI) nel tempo.
Efficacia mantenuta o migliorata con l’applicazione a lungo temine
Al congresso sono stati riportati i dati relativi agli adulti e ai bambini dai 6 anni in avanti. Nei partecipanti che sono passati all’applicazione proattiva della crema due volte alla settimana (n=130, 19,8% della popolazione in studio) la durata media del controllo della malattia è stata di 281 giorni, un risultato mantenuto fino all’ultimo giorno di studio dal 57,7% dei soggetti con l’applicazione bisettimanale.
Dopo 56 settimane hanno ottenuto un miglioramento del 75% rispetto al basale dell’EASI (EASI 75) il 66,2% e il 64,6% dei partecipanti che sono passati rispettivamente all’applicazione bisettimanale dal braccio attivo in INTEGUMENT-1/2 oppure a roflumilast crema 0,15% una volta al giorno dal braccio veicolo, così come tra i pazienti di almeno 12 anni di età con WI-NRS al basale ≥ 4, il prurito si è ridotto significativamente di almeno 4 punti rispettivamente nel 56,9% e nel 50,0% dei soggetti.
In termini di sicurezza non sono stati osservati nuovi segnali fino a 56 settimane rispetto a quanto già rilevato nei trial precedenti. L’incidenza complessiva degli eventi avversi è stata bassa e la maggior parte era di gravità da lieve a moderata. Quelli segnalati più frequentemente (≥2%) includevano COVID-19, infezione del tratto respiratorio superiore, nasofaringite e mal di testa. Nel complesso solo il 3,0% dei pazienti ha interrotto lo studio a causa degli effetti collaterali.
«È importante sottolineare che la crema sperimentale a base di roflumilast allo 0,15% ha mostrato un miglioramento continuo nel corso dello studio e, una volta approvata, potrà rappresentare un’efficace opzione di trattamento a lungo termine, priva di steroidi, che può essere utilizzata per il controllo proattivo della malattia senza riacutizzazione» ha dichiarato Melinda Gooderham, direttore medico dello SKiN Centre for Dermatology e relatore dello studio. «Questi risultati rafforzano inoltre l’efficacia duratura e la tollerabilità della crema nella dermatite atopica, che potrebbe tradursi in una migliore aderenza al trattamento».