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Dermatite atopica: abrocitinib opzione quando non funzionano i biologici

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Dermatite atopica: abrocitinib si conferma opzione efficace nei pazienti con che non rispondono ai farmaci biologici

Nei pazienti affetti da dermatite atopica da moderata a grave che non rispondono, non sono in grado di tollerare o segnalano effetti collaterali con i farmaci biologici, abrocitinib rappresenta una terapia efficace, come rilevato da uno studio di real world pubblicato sul Journal of the American Academy of Dermatology.

La nuova ricerca, condotta da Samantha Keow e Mohannad Abu-Hilal della Michael G. DeGroote School of Medicine presso la McMaster University in Ontario, Canada, ha rilevato che, in base ai dati clinici, un numero significativo di pazienti dermatite atopica da moderata a grave trattati con trattamenti biologici come dupilumab e tralokinumab riporta eventi avversi o non mostra una risposta adeguata a queste terapie. Per affrontare questo problema sono state proposte alcune potenziali alternative ai farmaci biologici per gestire questi pazienti.

«Abrocitinib, un inibitore selettivo della Janus chinasi (JAK) 1, ha dimostrato un’efficacia superiore rispetto sia a dupilumab che a tralokinumab» hanno scritto gli autori. «Tuttavia vi sono evidenze limitate riguardo agli outcome dei pazienti che nella pratica clinica reale sono passati ad abrocitinib dopo una precedente terapia con questi due farmaci. In questo studio abbiamo descritto i risultati di questi pazienti».

Uno studio canadese di reale pratica clinica su pazienti con dermatite atopica
Lo studio retrospettivo a singolo centro ha coinvolto 25 partecipanti adulti con diagnosi di dermatite atopica da moderata a grave e trattati anche con abrocitinib 100 o 200 mg.

Una risposta inadeguata ai biologici è stata definita come l’incapacità di raggiungere un miglioramento di almeno il 75% rispetto al basale nell’Eczema Area and Severity Index (EASI 75) oppure un punteggio di 0/1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) nel Physician Global Assessment (PGA) nel corso di 16 settimane. Dopo il trattamento, i pazienti valutati avevano mostrato una risposta inadeguata o avevano manifestato eventi avversi con il trattamento con dupilumab e/o tralokinumab per un minimo di 16 settimane.

Elevato successo del trattamento con abrocitinib
Al termine delle 16 settimane di trattamento con abrocitinib il 76% dei partecipanti è stato in grado di raggiungere la risposta EASI 75, con un tasso di successo più elevato (88%) tra i soggetti trattati con la dose da 200 mg rispetto al 56% con la dose da 100 mg.

Inoltre il 65% dei pazienti ha raggiunto un punteggio PGA di 0/1, hanno riferito i ricercatori, sottolineando che solo i soggetti trattati con la dose da 200 mg hanno ottenuto un punteggio pari a 0. In aggiunta, il 94% dei pazienti della coorte con dose da 200 mg è riuscito a raggiungere un punteggio relativo al prurito inferiore a 4 misurato tramite la Peak Pruritus Numerical Rating Scale (PP-NRS).

Gli eventi avversi correlati al trattamento sono stati poco frequenti, segnalati dal 28% dei partecipanti nel corso delle 16 settimane dello studio, prevalentemente nausea (8%), follicolite e/o acne (8%), aumento di peso (8%), herpes oro-facciale (4%), fatigue (4%) e tremori (4%).

Risultati in linea con quelli di altri studi
Il trial a lungo termine JADE EXTEND di fase III aveva mostrato risultati comparabili tra quanti non avevano risposto adeguatamente a dupilumab ed erano passati al trattamento con abrocitinib.

Nell’attuale studio di real world, l’80% dei precedenti non-responder a dupilumab che non erano stati in grado di raggiungere la risposta EASI 50 e facevano parte del gruppo abrocitinib 200 mg, così come il 67,7% dei soggetti nella coorte da 100 mg, hanno raggiunto una risposta EASI 75 entro 12 settimane.

Inoltre, tra coloro che hanno ottenuto con abrocitinib punteggi IGA pari a 0/1 entro la settimana 12, il 47,2% non aveva risposto in precedenza a dupilumab e faceva parte del gruppo 200 mg, mentre il 35,2% era nel gruppo 100 mg.

Come riportato degli autori, in un altro studio prospettico osservazionale il 29,4% dei soggetti non-responder a dupilumab è riuscito a raggiungere la risposta EASI 75 con 100 mg di abrocitinib entro le 12 settimane.

«I nostri risultati dimostrano che abrocitinib rappresenta un’opzione terapeutica efficace per i pazienti affetti da dermatite atopica moderata/grave che non rispondono, non tollerano o riferiscono eventi avversi con la terapia biologica» hanno concluso. «Anche se il nostro studio fornisce evidenze di reale pratica clinica sull’efficacia di abrocitinib, sono giustificati ulteriori studi prospettici e campioni di dimensioni più ampie».

Referenze

Keow S, Abu-Hilal M. Effectiveness of abrocitinib for the treatment of moderate-to-severe atopic dermatitis in patients switched from dupilumab and/or tralokinumab: A real-world retrospective study. J Am Acad Dermatol. 2024 Jun 9:S0190-9622(24)00891-0.

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