Attacchi dolorosi di febbre mediterranea familiare nel periodo mestruale: buoni risultati per pazienti adolescenti se trattate secondo le recenti evidenze
Le ragazze e le giovani donne che soffrono frequentemente di attacchi dolorosi di febbre mediterranea familiare (FMF) intorno al periodo mestruale possono aspettarsi buoni risultati se trattate secondo le recenti evidenze, riassunte sotto forma di un algoritmo di trattamento da ricercatori turchi. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Rheumatology.
Razionale e disegno dello studio
La febbre mediterranea familiare (FMF) è una malattia genetica che colpisce un singolo gene chiamato MEFV, anche se molte mutazioni diverse possono produrre sintomi clinici. La gravità e la durata sono associate a particolari mutazioni, ma anche altri fattori sembrano avere un ruolo. La malattia si manifesta con attacchi polisintomatici (che, in genere, includono ovviamente la febbre), con una frequenza che varia da pochi giorni a diversi anni.
“Sebbene lo schema degli attacchi sia casuale nella maggior parte dei pazienti affetti da FMF, in alcuni pazienti sono stati descritti alcuni fattori scatenanti come lo stress psicologico, l’esercizio fisico, le mestruazioni e le infezioni”, spiegano i ricercatori nell’introduzione allo studio -. Quelli associati al ciclo mestruale, tuttavia, non erano stati studiati in modo approfondito: di qui il nuovo studio, che si è proposto di colmare questo gap, analizzando le caratteristiche delle adolescenti affette da FMF, con attacchi associati alle mestruazioni, e proponendo un algoritmo di gestione del trattamento di malattia”.
A tal scopo, i ricercatori hanno incluso nello studio 151 pazienti con FMF di sesso femminile (età mediana: 15,8 anni [11,4–17,8]) che avevano avuto il menarca e ed erano state visitate presso l’Unità di Reumatologia Pediatrica del Policlinico Universitario di Ankara, in Turchia, tra gennaio e dicembre 2022. Di queste, 35 avevano sperimentato attacchi di FMF associati al ciclo mestruale.
La maggior parte delle pazienti dello studio erano bambine piccole (età media 4 anni) quando avevano avuto i primi attacchi di FMF, e, di solito, avevano ricevuto diagnosi di malattia circa 2 anni dopo. Il tempo medio dalla diagnosi alla valutazione più recente era di 11 anni nella casistica in questione.
Risultati principali
Caratteristiche delle pazienti
Dall’analisi dei dati è emerso che la febbre e l’artrite erano meno frequenti durante gli attacchi associati alle mestruazioni rispetto agli attacchi non associati alle mestruazioni in queste pazienti (65,7% vs 88,6%, p= 0,01 e 2,9% vs 20%, p= 0,04; rispettivamente).
Le pazienti con attacchi di FMF associati alle mestruazioni erano più giovani all’esordio dei sintomi e alla diagnosi (2,5 vs 5 anni, p= 0,004 e 4 vs 7 anni, p= 0,01; rispettivamente), avevano un tasso più elevato di dismenorrea (74,3% vs 38,8%, p< 0,001, rispettivamente) e una maggiore frequenza di attacchi prima e dopo il mestruo (4 vs 2 e 10 vs 0, rispettivamente; p< 0,001 per entrambi) rispetto alle pazienti i cui attacchi non erano associati alle mestruazioni.
Algoritmo di trattamento proposto
La colchicina orale è comunemente considerata il trattamento di prima linea, da utilizzare sia per la profilassi che per attenuare gli attacchi acuti. Nei casi più ostinati si possono utilizzare steroidi, FANS e farmaci che hanno come bersaglio l’interleuchina-1, come l’anakinra.
Nell’algoritmo proposto, i ricercatori raccomandano, in caso di risposta non soddisfacente alla colchicina prescritta, di verificare innanzitutto che le pazienti assumano effettivamente i farmaci secondo le istruzioni.
Se la colchicina non funziona, le ulteriori fasi di gestione dipendono dal timing delle manifestazioni di FMF rispetto alle mestruazioni.
In presenza di attacchi associati al periodo mestruale, si raccomanda l’aggiunta di FANS, seguita da anakinra su richiesta finchè non viene rilevata un’infiammazione subclinica.
Altrimenti, nelle pazienti che manifestano attacchi in momenti differenti dal periodo mestruale o in presenza di infiammazione subclinica, i ricercatori suggeriscono di aumentare nuovamente la dose di colchicina e, in caso di insuccesso, di passare direttamente al trattamento anti-interleuchina-1, che potrebbe essere rappresentato da anakinra o da canakinumab.
Implicazioni e limiti dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno sottolineato come il loro sia stato il primo studio ad aver analizzato gli attacchi associati alle mestruazioni in pazienti adolescenti di sesso femminile con FMF e ad aver proposto un algoritmo per la gestione di questi pazienti.
Quanto ai motivi per i quali il ciclo mestruale sarebbe in grado di influenzare gli attacchi di FMF, i ricercatori hanno suggerito che l’ipotesi più valida è quella secondo cui il calo dei livelli di estrogeni che accompagna le mestruazioni sarebbe responsabile di quanto osservato, esercitando i suoi effetti negativi sui processi mediati dall’interleuchina-1.
Tra i limiti metodologici intrinseci dello studio ammessi dagli stessi autori si segnalano la ridotta numerosità del campione di pazienti reclutato, il disegno monocentrico (che impedisce la generalizzazione dei risultati), nonché la possibilità che alcune pazienti più giovani abbiano scambiato per attacchi di FMF la dismenorrea dovuta ad altre cause.
Bibliografia
Batu ED, et al “A treatment algorithm for familial Mediterranean fever patients with menstruation-associated attacks” Rheumatology 2024; DOI: 10.1093/rheumatology/keae256.
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