Il Premio Borciano 2024 a “Visioni”, in onda in prima visione mercoledì 31 luglio alle 21.15 su Rai 5. A seguire Uliano Lucas per Art Night
La Fondazione dei Teatri di Reggio ha organizzato e ospitato anche quest’anno il Premio Borciani. “Visioni”, in onda in prima visione mercoledì 31 luglio alle 21.15 su Rai 5, celebra la fama internazionale di Paolo Borciani e del suo Quartetto Italiano e un importante appuntamento che non è solo un concorso, ma un evento che coinvolge l’intera città di Reggio Emilia.
La puntata inizia con un approfondimento sul periodo d’oro del Quartetto Italiano e l’ispirazione che esso ha rappresentato per centinaia di giovani musicisti nel mondo. Attraverso la voce autorevole del celebre violoncellista Giovanni Sollima, del compositore Francesco Filidei e il coinvolgimento dei giovani quartetti in gara, si intraprende un viaggio alla scoperta della nuova musica da camera che non è più solo quella classica. I quartetti si confrontano infatti oggi con generi musicali impensabili per una volta, dal pop al rock.
“Visioni” è un progetto a cura di Alessandra Greca scritto con Silvia Benini, Elena Bonora, Francesca Filiasi e Mirella Serri. Regia di Barbara Pozzoni.
A seguire, può davvero una fotografia per cogliere la pura essenza del momento e regalare un po’ di verità? È la domanda che accompagna Neri Marcorè in “Art Night”, in onda mercoledì 31 luglio alle 21.45 su Rai 5 per una serata dedicata al mondo della fotografia. Un mondo svelato attraverso uno dei suoi protagonisti, nel documentario di Giuseppe Sansonna, scritto con Giovanna Corsetti, “A un certo momento. Scatti e vita di Uliano Lucas”, prodotto da Rai Cultura. “A un certo momento” è l’intercalare ricorrente di Uliano Lucas, fotografo, testimone oculare di tante stagioni della storia italiana. Suona come l’apertura di ogni sequenza, di una vita che ne contiene molte altre, ma potrebbe anche essere una definizione di fotografia. Di scatto. Di frammento di vita sottratto al tempo e consegnato alla storia.
Uliano Lucas è un fotografo che negozia l’immagine, non la rapina, come ha scritto Michele Smargiassi, giornalista, intervistato nel documentario insieme a Guido Crainz, storico. Non ruba. È sempre desideroso di documentare con sensibilità situazioni complesse, per innescare riflessioni. Quando all’inizio degli anni Novanta esplode la Guerra dei Balcani, Lucas parte per Sarajevo, con il progetto di raccogliere immagini diverse dal profluvio di sangue e macerie che sta inondando i media europei. Un’estetica insistita del macabro spettacolare, che comincia allora a radicarsi. Emozioni forti, ma effimere, che non aiutano a comprendere il contesto. E finiscono per assuefare l’opinione pubblica, non mettere in gioco chi guarda, lasciandolo spettatore.