Il team di WindSled 2024 ha completato la missione a impatto zero


 Il team di 8 persone di WindSled 2024 ha portato a compimento la spedizione a impatto zero in condizioni polari estreme, esplorando l’inaccessibile calotta glaciale groenlandese

windsled 2024

Oltre 1500 chilometri di ghiaccio attraversando l’interno della Groenlandia, utilizzando esclusivamente energia eolica e solare. Il team di 8 persone di WindSled 2024 ha portato a compimento la spedizione a impatto zero in condizioni polari estreme, esplorando l’inaccessibile calotta glaciale groenlandese, per saperne di più sui cambiamenti climatici e sulle condizioni del ghiaccio. Il tutto, senza l’utilizzo di alcun motore, ma solo grazie all’enorme aquilone che ha trainato la slitta da 3 tonnellate sviluppata dall’esploratore polare spagnolo Ramón Larramendi. “La spedizione è ormai terminata ed è stata un’avventura meravigliosa e molto complessa. Abbiamo raccolto numerosi dati scientifici, anche grazie alla partecipazione attiva dell’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), del Climate Change Institute dell’Università del Maine (USA) e dell’Università Autonoma di Madrid”.

Tra i programmi scientifici sviluppati durante il viaggio, il team di WindSled 2024 ha eseguito tutte le attività necessarie per diversi esperimenti come “Snow Samples” (per chiarire il ruolo delle dinamiche di scioglimento e delle tendenze del manto nevoso sull’accumulo di inquinanti), “Progetto PIONEER ” (per sviluppare tecnologie di reti wireless con sensori a basso costo (LCS) per il monitoraggio ambientale di aree remote del pianeta), “Progetto MicroAirPolar” (per lo studio dei microrganismi presenti nell’aria, fornito dai ricercatori dell’Universidad Autónoma di Madrid), e “Monitoring and Detection of PFAS”, gestito dal Climate Change Institute (CCI), Università del Maine. Il progetto WindSled è iniziato 25 anni fa, e da allora l’Artico e la Groenlandia sono cambiati molto. L’estensione del ghiaccio marino è diminuita considerevolmente, mentre le temperature sono aumentate he anno sciolto il terreno ghiacciato, il “permafrost”, contribuendo ad aumentare le emissioni di CO2 e metano.

“SOS Arctic – WindSled 2024 è stata una nuova, grande spedizione, insieme a importanti centri di ricerca di diversi Paesi. Adesso inizia la fase di analisi dei dati scientifici che abbiamo raccolto durante questa entusiasmante esperienza, ma soprattutto dobbiamo chiarire come siamo riusciti a ottenerli. Inuit WindSled è il primo veicolo eolico al mondo ad attraversare l’Antartide e l’Artico, e abbiamo dimostrato ancora una volta che una spedizione di ricerca scientifica a impatto zero è possibile. È molto difficile gestire una missione analoga in luoghi come la calotta glaciale della Groenlandia. Ma l’abbiamo fatto, e Inuit WindSled, progettato per essere una base mobile di prim’ordine per gli sforzi di ricerca polare internazionali, compresi quelli condotti da università di tutto il mondo, offre una soluzione ecologica per scienziati e ricercatori per svolgere le loro attività nei territori incontaminati delle regioni polari. Una pietra miliare nelle prossime future spedizioni di ricerca”, ha affermato Ramón Larramendi.

La spedizione è stata sostenuta da diversi enti internazionali come Gruppo Sella, Sella SGR, Banca Patrimoni Sella & C., Istituto di scienze polari del Cnr – grazie al Programma di Ricerca in Artico (PRA) – Tierra Polares, LCE – Life Cycle Engineering e MAS – Management Around Sports.

Ramón Hernando de Larramendi, nato a Madrid nel 1965, è un esperto esploratore polare. Ha percorso più di 40.000 km. nei territori polari, e fu protagonista di un’avventura senza precedenti come la Spedizione Circumpolare del 1990: per tre anni, dal 12 febbraio 1990 al 25 marzo 1993, Larramendi percorse 14.000 km, dalla Groenlandia all’Alaska, attraverso il Passaggio a Nord Ovest grazie alla slitte trainate da cani e kayak. In questa spedizione circumpolare raggiunse il Polo Nord geomagnetico all’età di 25 anni, diventando così il più giovane esploratore a riuscirci. SOS Arctic 2024 è stata un’altra pietra miliare, da sviluppare sempre di più nel futuro per la ricerca scientifica globale sui cambiamenti climatici e sull’inquinamento.