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Bologna: accoltellato un dipendente comunale di 63 anni

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“Così impari a toccare i figli degli altri”: dipendente comunale accoltellato a Bologna. A scatenare l’aggressione sarebbe il precedente incarico della vittima

Per la Polizia di Bologna non ci sono dubbi: l’uomo che ieri ha accoltellato un dipendente comunale al Baraccano ha agito con l’intento di uccidere. Il 63enne Domenico Pennizzotto, questo il nome della vittima, al momento sembra averla scampata ma il conteggio dei nove fendenti ricevuti all’addome “porta a ritenere che l’obiettivo fosse assolutamente ben più grave”, afferma il dirigente della Squadra Mobile, Roberto Pititto, incontrando la stampa in Questura. Pennizzotto “è sempre in terapia intensiva, è stato operato e sembrerebbe fuori pericolo di vita”, riferisce Pititto.

Nel frattempo l’aggressore, un siciliano di 57 anni, senza impiego e senza fissa dimora, è stato arrestato pochi minuti dopo il fatto con l’accusa di tentato omicidio e si trova ora nel carcere della Dozza. Le indagini sono ancora in corso ma “sicuramente il tutto si inquadra in una situazione di fortissimo disagio familiare”, afferma il dirigente della Mobile.

Di certo c’è che la dinamica dell’aggressione è stata “particolarmente violenta”, spiega Pititto. Il 57enne prima di avventarsi su Pennizzotto lo ha atteso al bar della Casa delle associazioni, adiacente alla sede del quartiere Santo Stefano, da oggi chiuso per le ferie estive: una circostanza che si è verificata non solo ieri, perchè in base alle testimonianze e alle telecamere di videsorveglianza la Polizia ritiene “altamente plausibile” che l’uomo avesse aspettato la vittima nello stesso luogo anche il giorno prima. Una volta intercettato il dipendente comunale, il 57enne lo ha chiamato per nome e sono partite le coltellate.

IL PRECEDENTE INCARICO DA ASSISTENTE SOCIALE

Poi l’uomo, andando via, ha pronunciato una frase che chiamerebbe in causa il precedente incarico come assistente sociale di Pennizzotto, che attualmente è responsabile dell’area Reti e Lavoro di comunità del Santo Stefano: “Così impari a toccare figli degli altri”. Parole che portano all’affidamento dei due figli del 57enne all’ex moglie, nel 2017. “D’intesa con la Procura stiamo svolgendo molte attività investigative, andremo a lavorare sui familiari e sul contesto della vittima- spiega Pititto- per ricostruire se effettivamente ci siano stati, come riteniamo, dei rapporti lavorativi” tra l’aggressore, Pennizzotto in veste di assistente sociale “e la rete di tutti gli assistenti sociali, a cui va la nostra totale e massima solidarietà per il lavoro particolarmente delicato che fanno”. Intanto, non risultano denunce da parte di Pennizzotto per eventuali precedenti minacce da parte del 57enne.

Che però ha alcuni precedenti: per furto e per tentato omicidio, visto che nel 2018 fu accusato di aver già messo mano al coltello per aggredire il nuovo compagno dell’ex moglie, sempre a Bologna. Dopo essere stato fermato dalla Polizia, l’uomo non ha confessato né detto nulla di rilevante. Ma di fatto è stato arrestato quasi in flagranza, visto che gli agenti lo hanno rintracciato nel giro di pochi minuti e non distante dal luogo dell’aggressione: aveva i vestiti sporchi di sangue e tre coltelli nel borsello, uno dei quali insanguinato.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT).

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