Kite, società del gruppo Gilead, ha annunciato oggi i risultati di tre nuove analisi per axicabtagene ciloleucel nel linfoma a grandi cellule B
Kite, società del gruppo Gilead, ha annunciato oggi i risultati di tre nuove analisi per axicabtagene ciloleucel nel linfoma a grandi cellule B (LBCL, Large B-cell Lymphoma) recidivante/refrattario (R/R) – ivi incluse nuove ricerche cliniche ed evidenze “real-world” – i quali hanno sottolineato la produzione, le caratteristiche del prodotto e la somministrazione ambulatoriale di axicabtagene ciloleucel in occasione del congresso annuale della European Hematology Association (EHA), tenutosi dal 13 al 16 giugno a Madrid.
Un’analisi comparativa dei dati “real-world” e degli studi clinici (poster P1425) dimostra un tasso di successo produttivo più elevato e una migliore prestazione delle cellule T per axicabtagene ciloleucel nella seconda linea rispetto alla terza linea e oltre della terapia CAR T per il LBCL R/R, il che può contribuire a ridurre il tempo che intercorre tra la leucaferesi e l’infusione della terapia cellulare.
“Siamo impegnati a migliorare gli esiti di sopravvivenza delle persone con tumori ematologici difficili da trattare”, ha affermato Ibrahim Elhoussieny, MD, VP, Global Head of Medical Affairs presso Kite. “Questi nuovi dati supportano i potenziali benefici di axicabtagene ciloleucel nelle prime linee di trattamento, in termini sia di successo produttivo sia di caratteristiche del prodotto. Ulteriori dati supportano la sicurezza e la fattibilità della somministrazione della terapia CAR T in ambito ambulatoriale. Questi dati contribuiscono ad aumentare le evidenze a favore di un utilizzo e di una somministrazione efficienti della terapia con cellule CAR T e supportano ulteriormente la nostra ambizione di operare a favore dei pazienti”.
Poster P1425
Real-World Manufacturing Experience of Axicabtagene Ciloleucel for Patients with Relapsed or Refractory Large B-Cell Lymphoma Treated in Second Line versus Third Line of Therapy and Beyond
[Esperienza “real-world” nella produzione di axicabtagene ciloleucel per pazienti con linfoma a grandi cellule B recidivante o refrattario in terapia di seconda linea rispetto alla terza linea e oltre]
Un’analisi condotta su 4175 pazienti ha confrontato l’esperienza “real-world” di produzione e le caratteristiche del prodotto nell’ambito della sperimentazione clinica per pazienti con LBCL R/R in terapia di seconda linea rispetto a quelli in terza linea e oltre. L’analisi ha rilevato che un numero più elevato, statisticamente significativo, di pazienti con LBCL R/R (il 95,08% di 1341 pazienti) che avevano ricevuto axicabtagene ciloleucel come trattamento di seconda linea ha ottenuto un tasso di successo produttivo al primo tentativo (FP-MSR, first-pass manufacturing success rate) rispetto al 92,48% dei 2834 pazienti trattati in terza linea e oltre.
Questa differenza del 2,60% suggerisce che vi siano altri 26 lotti su 1000 di axicabtagene ciloleucel prodotti con successo al primo tentativo per i pazienti in seconda linea rispetto ai pazienti in terza linea e oltre. L’FP-MSR è definito come la capacità di produrre e di disporre dei lotti dei pazienti entro le specifiche al primo tentativo, il che è fondamentale per mantenere un processo di produzione tempestivo e affidabile. Dato che un FP-MSR più elevato riduce la necessità di molteplici tentativi di produzione, i pazienti che ricevono axicabtagene ciloleucel in seconda linea potrebbero potenzialmente riscontrare tempi più brevi.
I risultati hanno inoltre valutato la percentuale di cellule T naïve-like in aferesi tra i pazienti valutabili provenienti dagli studi ZUMA-1 (terza linea) e ZUMA-7 (seconda linea).1 L’analisi ha rilevato che la percentuale mediana di cellule T naïve-like nella leucaferesi dei pazienti era del 9,28% (intervallo 0,20-45,07; n=126; P<0,0001) per seconda linea, rispetto al 4,11% (intervallo 0,09-56,60; n=100) per la terza linea e oltre; questo dimostra che i pazienti trattati in seconda linea presentavano una mediana di circa due volte più cellule T naïve-like rispetto ai pazienti di terza linea e oltre.1 Questi risultati indicano l’acquisizione di una maggiore popolazione di cellule T naïve-like nel materiale di leucaferesi iniziale con un precedente intervento di terapia CAR T, la quale è numericamente associata a una risposta migliore.
“Questi dati suggeriscono che un numero notevole di pazienti affetti da linfoma a grandi cellule B recidivante/refrattario potrebbero trarre beneficio dal trattamento con axi-cel in seconda linea rispetto a quello di terza linea e oltre”, ha affermato il dottor Jason Westin, responsabile dello studio, Direttore del programma di ricerca clinica sul linfoma e Capo sezione del gruppo di ricerca sul linfoma aggressivo presso l’MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas. “I pazienti trattati in seconda linea presentano sia un tasso di successo più elevato nella produzione della terapia cellulare al primo tentativo, sia un numero doppio di cellule T naïve-like raccolte durante la leucaferesi, entrambi i quali dati supportano un tempo da vena a vena potenzialmente più breve. Noi ci auguriamo che la combinazione di questi due fattori porti a un miglioramento degli esiti per i pazienti”.
Dati aggiuntivi presentati per la somministrazione ambulatoriale
Kite presenterà inoltre due studi che valutano la sicurezza e l’efficacia della somministrazione della terapia cellulare in ambito ambulatoriale. I risultati preliminari dello studio ZUMA-24, inclusi i dati sulla sicurezza, suggeriscono che la somministrazione ambulatoriale di axicabtagene ciloleucel sia fattibile, se effettuata presso un centro di trattamento qualificato, a discrezione del medico e con un monitoraggio appropriato.
Abstract P1159
ZUMA-24 Preliminary Analysis: A Phase 2 Study of Axicabtagene Ciloleucel in the Outpatient Setting with Prophylactic Corticosteroids in Patients with Relapsed/Refractory Large B-Cell Lymphoma
[Analisi preliminare dello studio clinico ZUMA-24: studio di fase II su axicabtagene ciloleucel in ambito ambulatoriale con corticosteroidi profilattici in pazienti con linfoma a grandi cellule B recidivante/refrattario]
Tuttora in corso, ZUMA-24 è uno studio multicentrico di fase II, a singolo braccio, in aperto, che valuta la sicurezza e l’efficacia di axicabtagene ciloleucel in l’ambito ambulatoriale insieme all’uso profilattico di corticosteroidi in pazienti con LBCL R/R dopo una o più precedenti linee di terapia.2 L’analisi preliminare di 30 pazienti sottoposti a somministrazione ambulatoriale di axicabtagene ciloleucel, dopo un follow-up mediano di cinque mesi, ha dimostrato che la sicurezza e l’efficacia di axicabtagene ciloleucel erano coerenti con precedenti studi clinici e “real-world”.
Abstract P1191
Updated Trends in Real-World Outpatient (OP) Administration of Axicabtagene Ciloleucel (Axi-Cel) and Brexucabtagene Autoleucel (Brexu-Cel) in Relapsed/Refractory (R/R) Non-Hodgkin Lymphoma (NHL)
[Trend aggiornati nella somministrazione ambulatoriale “real-world” di axicabtagene ciloleucel (axi-cel) e brexucabtagene autoleucel (brexu-cel) nel linfoma non Hodgkin (NHL) recidivante/refrattario (R/R)]
Uno studio ambulatoriale “real-world” ha valutato i trend in termini di sicurezza e ospedalizzazione per i pazienti con linfoma non Hodgkin (NHL) R/R che hanno ricevuto axicabtagene ciloleucel e brexucabtagene autoleucel presso la Mayo Clinic.5 Gli endpoint di sicurezza includevano la sindrome da rilascio di citochine (CRS, cytokine release syndrome), la sindrome da neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie (ICANS, immune effector cell-associated neurotoxicity syndrome) e i tassi di ospedalizzazione. L’analisi dei trend in termini di sicurezza hanno riferito che la somministrazione ambulatoriale di axicabtagene ciloleucel e di brexucabtagene autoleucel è stata possibile senza alcuna tossicità aggiuntiva.
Lo studio clinico ZUMA-7
ZUMA-7 è uno studio di fase III, tuttora in corso, randomizzato, in aperto, globale, multicentrico (Stati Uniti, Australia, Canada, Europa, Israele) condotto su 359 pazienti in 77 centri, che valuta la sicurezza e l’efficacia di una singola infusione di axicabtagene ciloleucel rispetto all’attuale standard di cura (SoC, Standard of Care) per la terapia di seconda linea (regime chemioterapico di combinazione di salvataggio a base di platino seguito da chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali in coloro che rispondono alla chemioterapia di salvataggio) in pazienti adulti con LBCL recidivante o refrattario entro 12 mesi dalla terapia di prima linea. L’endpoint primario è la sopravvivenza libera da eventi (EFS, event free survival). Gli endpoint secondari chiave includono il tasso di risposta obiettiva (ORR, objective response rate) e la sopravvivenza globale (OS, overall survival). Ulteriori endpoint secondari includono gli esiti riportati dai pazienti (PRO, patient reported outcomes) e la sicurezza.