Caso Turetta, il Garante della Privacy ai giornalisti: “Eccessivo pubblicare i colloqui tra padre e figlio. Vìola la privacy e le regole deontologiche”
“La pubblicazione di conversazioni private, intercorse in un contesto di particolare delicatezza, quali i colloqui in carcere tra detenuti e parenti, vìola la normativa privacy e le regole deontologiche dei giornalisti“. È quanto afferma il Garante per la protezione dei dati personali in merito alla diffusione di stralci di intercettazioni effettuate durante il colloquio tra Filippo Turetta e i propri genitori, nel carcere di Verona il 3 dicembre 2023.
“L’Autorità- si legge nella nota- informa di aver avviato istruttorie nei confronti di varie testate e richiama gli organi di stampa e i social media al rigoroso rispetto del principio di essenzialità dell’informazione e della dignità delle persone coinvolte in fatti di cronaca”.
LEGGI ANCHE: Il padre di Turetta dopo le frasi dette al figlio in carcere: “Mi vergogno, temevo si suicidasse”
IL PAPÀ DI GIULIA, GINO: “INUTILE E DI NESSUN VALORE PUBBLICARE LA CONVERSAZIONE DEI GENITORI”
“Inutile e di nessun valore pubblicare la conversazione dei genitori di Turetta con il figlio”, ha commentato Gino Cecchettin. Il papà di Giulia è stato ospite a Rimini di Simona Ventura e Giovanni Terzi per la rassegna “La Terrazza della Dolce Vita”. “Dopo il dolore per la morte di Giulia in confronto a quel dolore il resto è nulla per me- ha aggiunto- alcune notizie vecchie non andavano divulgate, ma non sta a me giudicare l’operato di un altro papà e quindi non lo giudicherò“.