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Guerra in Ucraina, dalla Commissione UE via libera agli attacchi di Kiev in Russia

Alla riunione dei ministri dell'Interno UE via libera unanime all'entrata della Croazia, che farà anche parte dell'Eurozona, nello Spazio Schengen. Veto di Olanda e Austria su Bulgaria e Romania

Attacchi delle forze ucraine in Russia, la Commissione Ue: “Kiev ha il diritto di attaccare”. Contrario il M5S: “Il governo italiano prenda le distanze”

“L’Ucraina sta combattendo una legittima guerra di difesa dall’aggressione illegale russa, per questo ha il diritto di attaccare il nemico ovunque ritenga necessario: che sia sul suo territorio ma anche nel territorio nemico”. Lo ha dichiarato il portavoce della Commissione europea Peter Stano durante il briefing quotidiano dell’esecutivo europeo in risposta alle domande dei giornalisti sul raid
ucraino alla regione russa di Kursk.

M5S: GRAVISSIMO SE UE GIUSTIFICA GUERRA A RUSSIA

“Riteniamo gravissime le parole del portavoce della Commissione europea, Peter Stano, che ha dichiarato che l’Ucraina ‘ha il diritto di colpire il nemico ovunque ritenga necessario anche nel territorio nemico’. Poche parole che cambiano la postura dell’Unione europea nei confronti della Russia: si ritiene legittimo che Kiev usi le armi europee non più solo per attacchi mirati oltre confine contro obiettivi militari russi in funzione difensiva, ma contro tutta la Russia, senza limiti. Quindi attacchi anche contro obiettivi civili, contro villaggi e città, fino a Mosca? È questa la posizione ufficiale della presidente della Commissione Ue Von der Leyen, dell’alto rappresentante per la politica estera e di difesa europea uscente Borrell e del suo successore designato Kaja Kallas? Se l’Italia non è in guerra con la Russia, come dice Tajani, il governo italiano ha il dovere di prendere le distanze dalla posizione Ue. Queste dichiarazioni gettano benzina sul fuco invece di facilitare una soluzione negoziale del conflitto” Lo dichiarano i capigruppo M5S nelle Commissioni Politiche Ue e Affari Esteri di Camera e Senato: i deputati Elisa Scutellà e Riccardo Ricciardi e i senatori Pietro Lorefice e Bruno Marton.

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