Olimpiadi 2024: l’Italia fa il record di medaglie di legno


Italia regina delle ‘medaglie di legno’ alle Olimpiadi 2024. Record di quarti posti, sono 25 in tutto: nella speciale classifica, la nostra nazionale ha stracciato tutti i rivali

quadarella medaglie di legno

Con 40 medaglie complessive l’Italia ha eguagliato il più alto numero di ori, argenti e bronzi mai portato a casa in un Olimpiade. Ma c’è un altro record, questa volta meno positivo, che la squadra azzurra ha raggiunto ai Giochi di Parigi che si sono appena chiusi, quello dei 25 quarti posti, le cosiddette ‘medaglie di legno’.

In questa speciale classifica l’Italia ha stracciato davvero tutti i rivali, con tanto amaro in bocca che ancora resta tra gli atleti esclusi dal podio e per i moltissimi tifosi che hanno seguito i loro eroi in tv o negli stadi e nei palazzetti francesi. Solo per fare qualche esempio: Cina e Stati Uniti, entrambe con circa 100 medaglie complessive, hanno ottenuto meno di 20 quarti posti a testa, con squadre molto più numerose (e popolazioni reali gigantesche rispetto a quella italiana). Sfortuna o un pizzico di grinta in meno?

Solo lunghe analisi post Giochi potranno dirlo. Fatto sta che l’Italia non aveva mai incassato così tanti legni: tre anni fa a Tokyo i quarti posti fa erano stati 11, a Rio nel 2016 10, a Londra 2012 solo 8 mentre a Pechino 2008 erano stati 13.

La lista degli atleti rimasti a bocca asciutta per un soffio è lunga e dolorosa da ricordare: l’ultimo della serie è stato Stefano Sottile, nel salto in alto. Aveva, invece, iniziato Benedetta Pilato, nel nuoto, poco elegantemente ripresa dai commentatori televisivi mentre mostrava comunque felicità per il suo piazzamento.

Ma poi vanno anche ricordate le medaglie di legno della pallavolo maschile, della staffetta 4×100, pur velocissima anche quest’anno, di Gregorio Paltrinieri e Domenico Acerenza in altre discipline di nuoto. Ed ancora: ecco Nadia Battocletti nei 5000 (che però ha avuto la sua rivincita, con un argento nei 10mila), Alice Volpi nel fioretto, Massimo Stano nella marcia.

E poi come non citare i due quarti posti di Simona Quadrella, già campionessa del mondo, negli 800 e 1500 nel nuoto a stile libero e le due medaglie di legno anche Chiara Pellacani nei tuffi. La consolazione la si può trovare guardando l’altra lato di queste medaglie legnose: la crescita complessiva del movimento sportivo italiano, che ha centrato comunque oltre 80 finali contro le 57 di Rio.

Lo ha detto anche recentemente Carlo Mornati, segretario generale del Coni, affermando che “i quarti e i quindi posti non possono essere considerati un fallimento”. 25 quarti posti non sono una sconfitta assoluta e potranno tramutarsi, continuando così, in altrettanti podi alle prossime Olimpiadi di Los Angeles.