Dopo l’offensiva ucraina nella regione di Kursk, la rabbia di Putin: “Colpiti anche i civili. Di che negoziato si può parlare adesso?”
“Migliorare la sua posizione negoziale futura”: sarebbe questo secondo Vladimir Putin l’obiettivo dell’offensiva che l’esercito ucraino sta conducendo da sei giorni nella regione di Kursk, al confine con l’Ucraina. Lo riporta l’agenzia Tass citando l’intervento del presidente russo, nel corso di una riunione per fare il punto sull’emergenza: “Ora è chiaro perché il regime di Kiev ha rifiutato le nostre proposte di tornare al piano per una soluzione pacifica. Il nemico, con l’aiuto dei suoi padroni occidentali, sta eseguendo gli ordini, e l’Occidente sta muovendo guerra contro di noi usando gli ucraini, per migliorare la sua posizione negoziale futura”. Putin ha aggiunto: “Ma di che tipo di negoziati possiamo parlare con persone che colpiscono indiscriminatamente i civili, le infrastrutture civili o cercano di creare minacce alle centrali nucleari?”. Il riferimento è al rogo della centrale di Zaporizhia, di cui i due governi si accusano a vicenda. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha già confermato che non sussistono rischi per la sicurezza nucleare.
In corso anche operazioni per evacuare la regione di Belgorod. Intanto da Kursk le autorità locali fanno sapere che 28 località sono cadute in mano alle forze ucraine, che sarebbero riuscite a penetrare con centinaia di uomini per 12 chilometri. Secondo il governatore Alexei Smirnov, gli ucraini avrebbero impiegato anche armi chimiche, ma non è chiaro se e quali prove abbia fornito per avvalorare le sue accuse. Sempre a Kursk secondo l’associazione Liza Alert, che si occupa di cercare persone scomparse, sarebbero 200 le persone disperse, stando alle segnalazioni ricevute “negli ultimi due o tre giorni”.
Nel febbraio 2022 la Russia ha avviato un’offensiva militare contro l’Ucraina in cui hanno perso la vita decine di migliaia di persone, tra civili e militari.