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Alzheimer: aggiornati criteri per diagnosi e stadiazione della malattia

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Un gruppo di lavoro rivede i criteri basati sulla biologia per la diagnosi e la stadiazione della malattia di Alzheimer

Un gruppo di lavoro convocato dall’Alzheimer’s Association ha pubblicato su “Alzheimer’s & Dementia” i criteri rivisti basati sulla biologia per la diagnosi e la stadiazione della malattia di Alzheimer (AD), tra cui un nuovo sistema di classificazione dei biomarcatori che include biomarcatori fluidi e di imaging, nonché un nuovo sistema di stadiazione della malattia. Questi aggiornamenti rappresentano i primi cambiamenti significativi dai criteri del 2018.

Definizione dei biomarcatori principali
I criteri rivisti definiscono l’AD come un processo biologico che inizia con la comparsa di un cambiamento neuropatologico dell’AD (ADNPC) in assenza di sintomi. La progressione del carico neuropatologico porta alla comparsa e alla progressione più tardiva dei sintomi clinici.

Il gruppo di lavoro ha suddiviso i biomarcatori dell’AD in tre grandi categorie:

  1. biomarcatori principali dell’ADNPC
  2. biomarcatori non specifici che sono importanti nell’AD ma sono anche coinvolti in altre malattie cerebrali
  3. biomarcatori di malattie o condizioni che comunemente coesistono con l’AD.

I biomarcatori principali dell’Alzheimer sono suddivisi in Core 1 e Core 2.

I criteri rivisti includono anche uno schema integrato di stadiazione biologica e clinica che riconosce il fatto che le co-patologie comuni, la riserva cognitiva e la resistenza possono modificare le relazioni tra gli stadi clinici e biologici dell’AD.

Linee guida formali e ruolo del clinico
Il gruppo di lavoro ha osservato che attualmente l’uso clinico dei biomarcatori di AD è destinato alla valutazione di pazienti sintomatici, non di individui cognitivamente non compromessi. Le terapie mirate alla malattia non sono ancora state approvate per gli individui cognitivamente non compromessi. Per questo motivo, il gruppo di lavoro attualmente sconsiglia di eseguire test diagnostici in individui cognitivamente non compromessi al di fuori del contesto di studi di ricerca osservazionali o terapeutici.

Questa raccomandazione, hanno scritto, potrebbe cambiare in futuro se le terapie mirate alla malattia che sono attualmente in fase di valutazione negli studi dovessero dimostrare un beneficio nella prevenzione del declino cognitivo e fossero approvate per l’uso nell’AD preclinico.

I criteri rivisti non forniscono linee guida passo dopo passo per i medici, ma principi generali basati sulla scienza attuale, sottolineano gli autori.  Il documento rappresenta peraltro un “trampolino di lancio” per l’Alzheimer’s Association con l’obiettivo di creare linee guida cliniche formali. Una stesura che si auspica sia terminata entro il 2025.

Bibliografia
Jack CR Jr, Andrews JS, Beach TG, et al. Revised criteria for diagnosis and staging of Alzheimer’s disease: Alzheimer’s Association Workgroup. Alzheimers Dement. 2024 Jun 27. doi: 10.1002/alz.13859. Epub ahead of print. leggi

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